Illimity ha rilevato circa 98 milioni di euro lordi di UTP vantati da Banco Bpm verso FinGruppo Holding spa, la holding che riuniva soci bresciani di Hopa, i famosi “furbetti del quartierino” che gravitavano attorno al finanziere bresciano Emilio Gnutti e che erano stati protagonisti della finanza italiana prima di finire in disgrazia nel 2005, coinvolto nell’inchiesta giudiziaria che si sviluppò attorno alla scalata all’Antonveneta da parte della Banca Popolare di Lodi. Con questa operazione, Illimity consolida a sé la quasi totalità dei crediti finanziari verso la società, avendo già in precedenza acquistato ulteriori 61 milioni di euro da un altro istituto bancario (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione portata a termine dal team di Special Situations Real Estate di Illimity riguarda i crediti che Banco Bpm aveva ereditato da appunto da Banca Popolare di Lodi, poi divenuta Banco Popolare e infine fusa con Banca Popolare di Milano per dar vita a Banco Bpm. Come si legge nel prospetto informativo delle obbligazioni convertibili emesse nel 2011 dall’allora Banco Popolare, la banca nel 2008 aveva aderito all’accordo di ristrutturazione dei debiti di Fingruppo Holding sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare. L’esposizione di Banca Popolare di Lodi era allora di 158 milioni milioni di euro e l’accordo prevedeva che il credito vantato da Popolare di Lodi venisse rimborsato in parte tramite il ricavato della vendita sul mercato delle azioni Hopa e delle obbligazioni Banca Popolare di Lodi 2002-2012 di proprietà di Fingruppo, costituite in deposito o garanzia a favore della banca oltre alle relative cedole. A quel punto il credito del Gruppo Banco Popolare si era ridotto a 98 milioni. Il perfezionamento dell’accordo di ristrutturazione dei debiti di Fingruppo aveva costituito una delle principali condizioni per l’attuazione della lettera d’intenti firmata nel luglio 2008 tra Mittel ed Equinox Two, da una parte, e Banco Popolare e Mps, dall’altra, che prevedeva la costituzione di una nuova società (Tethys spa) nella quale Mittel ed Equinox detenevano il 66,6% del capitale mentre il Banco Popolare e MPS detenevano pariteticamente il residuo 33,3%. Tethys aveva acquistato tutte le partecipazioni detenute da Fingruppo e le azioni Hopa acquistate dalle due banche. Tethys e Hopa erano poi state fuse in Mittel a fine dicembre 2011 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Tornando alla doppia operazione annunciata venerdì scorso da Illimity, la banca ha inoltre acquisito un portafoglio distressed di asset fotovoltaici in leasing, attraverso un’operazione di cartolarizzazione condotta con l’spv costituita in joint venture con VEI Green II spa nel giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è relativa a sette posizioni per un valore lordo complessivo di 20,5 milioni di euro, in parte classificate come UTP e in parte come sofferenze. Gli impianti, situati su tetto, terreni e serre, hanno una potenza complessiva di oltre 8MW e beneficiano, ad oggi, della tariffa incentivante riconosciuta dal gestore dei servizi elettrici. La joint venture con Vei Green punta a investire fino a 100 milioni di euro in questo settore.
Si tratta della seconda operazione per il veicolo di cartolarizzazione di Illimity e Vei Green, che nel giugno scorso ha acquisito un portafoglio di crediti aventi quale sottostante impianti fotovoltaici per un valore nominale lordo superiore a 14 milioni di euro, con scadenza tra il 2027 e il 2031, garantiti dalla tariffa incentivante riconosciuta dal gestore dei servizi elettrici. L’obiettivo dell’operazione era sostenere gli investimenti necessari al recupero della piena produttività degli impianti (si veda altro articolo di BeBeez). Vei Green II è un operatore specializzato nel settore delle rinnovabili che, dal 2011, ha realizzato acquisizioni per 220 milioni di euro e gestito oltre 260 MWp di impianti operativi. Vedi Green II fa capo a Vei Green, che a sua volta è controllata all’80% da Palladio Finanziaria Holding (si veda altro articolo di BeBeez).
Andrea Clamer, responsabile della divisione Distressed Credit Investment & Servicing di Illimity, ha dichiarato: “Con queste due nuove operazioni, illimity conferma la propria capacità di crescita in segmenti del mercato distressed ad alto livello di specializzazione e rendimento atteso. Nonostante le difficoltà rappresentate dal contesto economico e finanziario attuale, la divisione Distressed Credit Investment & Servicing prosegue la propria attività, grazie alla robusta pipeline di opportunità e alla natura prettamente digitale di Illimity, che consente di operare in un contesto di smart working diffuso”.
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