Si chiama AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva, fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si vedano qui il comunicato stampa).
Il progetto della banca, nato inzialmente con il nome di Pbi (Progetto Banca Idea), era stato annunciato nelle sue grandi linee nel marzo scorso, contestualmente all’annuncio del round seed (si veda altro articolo di BeBeez), chiuso poi nel giugno scorso con una raccolta di 45 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Al round hanno partecipato, tra gli altri: 360 Capital Partners, Bertoldi Holding, Banca Sella,Banca Agricola Popolare di Ragusa, Gruppo Generali, La Scogliera spa (holding della famiglia Fürstenberg e proprietaria di Banca Ifis), Banca Ifis, FB5 Investments (la holding con cui Sergio Bommarito controlla il servicer di credito messinese Fire Group spa), l’istituto ISA di Trento, la Micheli Associati di Francesco Micheli e la società di comunicazione CloseToMedia (si veda qui la lista completa degli investitori). Contestualmente alla chiusura del round, l’allora Pbi aveva reso nota l’acquisizione di Fide spa, società molisana attiva nella cessione del quinto e intermediario finanziario iscritto all’albo 106 del Testo Unico Bancario. Nicastro aveva poi raccontato della centralità delle piccole imprese e delle partita iva nel suo progetto nel corso del suo intervento alla Milano Finanza Digital Week organizzata in collaborazione con BeBeez a fine settembre (si veda qui il video del panel “Gli investimenti nel fintech raccontati dai protagonisti“).
“Il nome è la naturale evoluzione di Idea, preceduto da AI che sta per intelligenza artificiale, mentre la X richiama la tecnologia e il verde la sostenibilità”, ha spiegato ieri Sforza. La nuova banca punta a rispondere a bisogni molto sentiti dagli imprenditori: credito, velocità (con risposte di credito in tempo reale), trasparenza, semplicità (bastano 5 dati e 5 minuti per l’onboarding), velocità, facilità. Senza essere un “talebano dell’innovazione tecnologica: avremo uno staff di business banker dedicato ai nostri clienti”, ha assicurato Nicastro. I clienti target di AideXa sono: pmi, aziende, professionisti e freelance, con un massimo di 10 milioni di fatturato e 50 addetti. Non si tratta di una nicchia: “Parliamo di 7 milioni di attori, che fanno la metà del Pil e dell’occupazione in Italia”, ha precisato Nicastro, che ha aggiunto: “Vogliamo essere una fintech regolata, perché pensiamo che il fintech e le regole debbano parlarsi di più”.
La missione di AideXa è facilitare il lavoro dell’imprenditore accompagnandolo nello sviluppo dei suoi progetti e della sua azienda: l’obiettivo è semplificare la vita a chi fa impresa, sfruttando le nuove tecnologie e le opportunità offerte dall’open banking. Proprio in quest’ottica sarà lanciato, entro fine anno, il primo prodotto di instant lending dedicato alle piccole imprese e alle partite Iva: X Instant. Si tratta di un finanziamento a breve termine, disponibile in tempo reale e con condizioni trasparenti. Attualmente il prodotto è ancora in fase di test.
Nel 2021 AideXa lancerà dei conti innovativi e nel 2022 diventerà una vera a propria banca digitale dedicata alle pmi, che si finanzierà attraverso cartolarizzazione di portafogli, raccolta all’ingrosso e dai clienti. Potrà esserci anche una raccolta retail, ma avrà un ruolo marginale. La nuova banca punta a raggiungere 100 mila clienti in 5 anni e a raggiungere il punto di pareggio entro 3 anni. Dopo questo traguardo, potrebbe pensare a una quotazione in Borsa.
Circa 100 professionisti, tra dipendenti (20) e partner (tra cui Crif, Microsoft, Bip, Deloitte, Reply, EY, Bain & Company) sta lavorando ad AideXa. La banca ha avviato anche un significativo piano di assunzioni per il periodo 2020-2022 che prevede l’ingresso di un centinaio di figure professionali, soprattutto con competenze digitali e quantitative: oltre 20 inserimenti saranno effettuati quest’anno e più di 60 nel 2021-2022.
“Nonostante siano nate numerose banche dedicate alle imprese a livello europeo, la sensazione che sia cambiato poco per le pmi. AideXa punta a rivoluzionare il settore”, ha detto ancora Nicastro.
Tra le challenger bank europee sbarcate in Italia, ricordiamo la tedesca Penta, che poi ha lasciato il nostro paese nel luglio scorso, a soli 9 mesi dal suo arrivo (si veda altro articolo di BeBeez). Interpellato da BeBeez sul tema, il presidente di AideXa ha commentato: “Per servire bene gli imprenditori italiani occorre offrire dei servizi di base, come ad esempio F24 e Riba. Sia io sia Sforza abbiamo verificato che alcuni segmenti retail sono globali e altri locali. Per servire al meglio le pmi bisogna adattarsi a ogni paese e lanciare iniziative dedicate. Oggi vogliamo partire con una forte focalizzazione sul mercato italiano. Ma non escludiamo in futuro di entrare in nuovi mercati esteri”, ha precisato Nicastro.
“AideXa è stata ideata per gli imprenditori e la chiave per rispondere alle reali esigenze di chi fa impresa è in quel fattore X. Con la tecnologia siamo convinti di poter facilitare il lavoro dell’imprenditore con semplicità, velocità, trasparenza e sicurezza. Abbiamo intenzione di puntare molto sull’innovazione, sui dati e sul digitale, rimanendo vicini ai clienti grazie ai business banker, consulenti remoti specializzati, sin dal lancio del primo prodotto”, ha dichiarato ancora Sforza. E Nicastro ha concluso: “Intorno al nostro progetto abbiamo raccolto investitori di elevatissimo standing e molto sinergici, completando il più grande primo round (seed) di finanziamento mai realizzato per una startup fintech italiana. Le piccole imprese sono l’ossatura del tessuto economico del nostro Paese, valgono metà del Pil e sono il principale creatore di nuovi posti di lavoro e di sviluppo e hanno esigenze bancarie molto specifiche. Inoltre stanno accelerando la loro vocazione verso il digitale e le nuove tecnologie anche in reazione al Covid-19. Garantire loro servizi rapidi, affidabili e morbidi, soprattutto in un periodo estremamente complesso come quello che stiamo vivendo, rappresenta una sfida importante per noi ma anche un supporto concreto all’economia reale”.