La banca fintech per le pmi promossa tra gli altri da Roberto Nicastro e Federico Sforza (attualmente nota come Progetto Banca Idea – Pbi) ha chiuso il round da 45 milioni di euro annunciato lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez) e contestualmente ha reso nota l’acquisizione di Fide spa, società che oggi si occupa di cessione del quinto e intermediario finanziario iscritto all’albo 106 del Testo Unico Bancario. Pbi è stata assistita in entrambe le operazioni da KPMG e Bonelli Erede (si veda qui il comunicato stampa).
Al round hanno partecipato, tra gli altri: 360 Capital Partners, Bertoldi Holding, Banca Sella,Banca Agricola Popolare di Ragusa, Gruppo Generali, La Scogliera spa (holding della famiglia Fürstenberg e proprietaria di Banca Ifis), Banca Ifis, FB5 Investments (la holding con cui Sergio Bommarito controlla il servicer di credito messinese Fire Group spa), l’istituto ISA di Trento, la Micheli Associati di Francesco Micheli e la società di comunicazione CloseToMedia (si veda qui la lista completa degli investitori).
Il progetto di Pbi è quello di sviluppare una banca digitale che coniughi l’esperienza di professionisti con differenti percorsi tra il fintech e il bancario, con l’obiettivo di offrire al mondo delle piccole e piccolissime imprese prodotti semplici, agili, tecnologici e focalizzati sulle loro esigenze. La nuova banca è promossa da 10 professionisti. Nicastro sarà presidente non operativo della nuova società e Sforza (ex Nexi, Ing, Unicredit), ne sarà amministratore delegato. Avranno cariche operative nella gestione della società anche: Elena Adorno (ex Societè Generale), Giovanni Beninati (ex American Express), Emanuele Buttà (ex Unicredit), Andrea Correale (ex Oliver Wyman), Stefano Gallotti (ex Avaloq), Alessio Marras (ex Deloitte), Federico Provinciali (ex Barclays). A essi si aggiunge senza cariche operative Giuseppe Rumi (partner di Bonelli Erede).
La banca è la trasformazione della startup fintech, fondata nell’agosto 2019 da Nicastro. Quest’ultimo è il primo azionista con una quota del 37,6% del capitale (treamite RNK srl), seguito da Federico Sforza con il 36,8%. Gli altri soci sono Alessio Marras, Francesca Lauro, Federico Provinciali, Stefano Gallotti e Andrea Correale. La società era partita con un capitale iniziale di 50 mila euro. Oggetto sociale di Pbi è “elaborare e sviluppare investimenti in progetti industriali innovativi finalizzati alla prestazione di servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione, cosiddetto fintech”(si veda altro articolo di BeBeez).
Federico Sforza, ad di Pbi, ha commentato: “Nonostante il periodo difficile, siamo riusciti a completare questo significativo round di finanziamento e a completare l’acquisizione della piattaforma Fide. Questo dovrebbe permetterci di essere operativi già in autunno con soluzioni innovative di credito alle piccole e piccolissime imprese, caratterizzate da semplicità, velocità e affidabilità. Stiamo definendo il nome della società, un elemento particolarmente strategico in termini di comunicazione. Siamo molto orgogliosi della squadra di investitori e manager che abbiamo riunito e che garantiscono al progetto da un lato serietà e solidità finanziaria e dall’altro il giusto mix di competenze e sinergie per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati: diventare la prima banca digitale del Paese totalmente dedicata alle piccole imprese; un comparto essenziale dell’economia italiana, in questo periodo è particolarmente provato dalla crisi economica, e che sta peraltro accelerando la propria vocazione digitale. Vogliamo essere pronti entro l’anno per dare il nostro contributo alla ripresa e alla crescita di produttività del Paese” .
Nicastro, che è stato direttore generale di Unicredit ed ex presidente delle quattro good-bank (Carichieti, Banca Marche, Banca Etruria e Cariferrara, si veda altro articolo di BeBeez) e che attualmente è vicepresidente di Ubi Banca e senior advisor per l’Italia del fondo Cerberus dal marzo 2018 (si veda altro articolo di BeBeez), è noto per i suoi investimenti nel fintech. Nel settore Nicastro è coinvolto dal 2016 nella veste di senior advisor per i rapporti con le banche della piattaforma di invoice financing Workinvoice , di cui è anche socio con una piccola quota (si veda altro articolo di BeBeez), mentre da luglio 2018 è presidente di Officine CST, società di gestione del credito verso la Pubblica Amministrazione, controllata da Cerberus e proprietaria di Creho, piattaforma fintech dedicata all’acquisto di crediti verso la PA (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte degli investimenti, nel maggio 2019 Nicastro ha partecipato anche al round seed da 5,4 milioni di dollari di Yapily, startup fintech fondata a Londra dal ceo Stefano Vaccino, che offre ai fornitori di servizi un modo semplice per recuperare i dati finanziari e effettuare pagamenti in maniera sicura, collegandosi direttamente a tutte le Open Banking API delle banche retail (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’aprile 2018 Nicastro aveva costituito un altro veicolo per investire nel fintech, la Rnk srl, nel cui capitale rientra anche sua moglie Silvia Colombo. Il veicolo, con un capitale sociale iniziale di 100 mila euro, vede il banchiere trentino come presidente e amministratore unico e può svolgere attività di consulenza e di investimento. Lo statuto sociale spiega infatti che Rnk può assumere stabilmente partecipazioni in società del fintech o in startup per le quali sarà in grado di prestare servizi di consulenza ed elaborare piani strategici (si veda altro articolo di BeBeez).
In quanto presidente di Rnk, Nicastro siede nell’advisory board di Deus Technology, startup rilevata nel settembre 2019 da Engineering, il gruppo specializzato nello sviluppo di software e nelle tecnologie al servizio di imprese pubbliche e private delistato da Piazza Affari nell’estate 2016 dai fondi NB Renaissance e Apax Partners (si veda altro articolo di BeBeez).
Nicastro ha anche investito in startup e scaleup di altri settori, per esempio nelle scaleup DoveVivo, piattaforma online specializzata nell’offerta di alloggi in condivisione (si veda altro articolo di BeBeez e qui i nomi dei principali soci privati) e Talent Garden, leader del co-working italiano (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso dicembre ha rilevato l’1,6% di Bandyer, piattaforma di videocomunicazione via browser senza l’installazione di software. Bandyer è stata fondata a Milano nel gennaio 2017 da Filippo Rocca, Simone Mazzoni e Francesco Durighetto. Tramite ricapitalizzazione, è entrato poi nel capitale con l’1,1% Dario Frigerio, top manager di Unicredit. La startup a oggi ha raccolto finanziamenti per 3,2 milioni di euro attraverso 7 round (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a dicembre 2019 Nicastro ha investito in Albatross One srl, neonato veicolo di investimento con focus sulle pmi innovative, costituito dal veicolo di club deal Growth Capital Club, lanciato da Luigi Pugliese di PwC e Nino Lo Bianco, presidente di Bip, la società di consulenza controllata da Apax Partners. In Albatross One hanno investito, tra gli altri, anche Federico Ghizzoni, ex numero uno di Unicredit e oggi presidente di Rothschild Italia e vicepresidente di Clessidra sgr; Compagnia Finanziaria Immobiliare spa, Livia Aliberti Amidani (fondatrice di Aliberti Governance Advisors), Roberto Marsella (ex responsabile business development di Cdp Equity e promotore della Spac ALP.I), AME Ventures di Michele Appendino, la Leben di Giuseppe Vita (ex presidente di Unicredit) e la Enerfin di Fulvio Conti (ex ad di Enel ed ex presidente di Telecom).