Banca Ifis ha chiuso l’acquisizione del 70,77% di Farbanca, l’istituto di credito italiano dedicato alle farmacie (si veda qui il comunicato stampa), mentre ha annunciato l’interruzione delle trattative per la partnership con IBL Banca in tema di recupero degli Npl attraverso l’erogazione di prestiti contro cessione del quinto dello stipendio (si veda qui il comunicato stampa).
Quest’ultimo accordo, in discussione dal settembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez), puntava a offrire ai debitori retail una nuova modalità di rimborso dei crediti non performing, attraverso la volontaria cessione di un quinto dello stipendio. Tale modalità di recupero avrebbe permesso ai debitori il rientro immediato al mondo del credito in bonis, con la possibilità di attingere anche a nuova finanza. Contestualmente, Banca Ifis avrebbe potuto ridurre le tempistiche di recupero dei crediti non performing.
La partnership sembrava bene avviata, visto che al momento dell’annuncio era stato detto che sarebbe potuta essere rafforzata con l’ingresso di IBL Banca nel capitale sociale di Capitalfin, società di intermediazione finanziaria rilevata da Banca Ifis nel 2018 e oggi controllata al 100%. Nell’ambito della possibile partnership, IBL Banca avrebbe messo a disposizione di Banca Ifis e Capitalfin, oltre alla sua expertise nel segmento della cessione del quinto dello stipendio, il suo network fisico e virtuale.
Si tratta della seconda partnership sfumata per Banca Ifis, che a inizio 2019 aveva intavolato una trattativa con Credito Fondiario, che inizialmente prevedeva la creazione di una joint venture per il servicing e l’investimento in crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez) e la cui portata successivamente nel settembre 2019 era stata ridimensionata alla sola gestione dei crediti (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2019 le parti dichiararono che l’operazione era naufragata (si veda altro articolo di BeBeez).
In compenso, si diceva, Banca Ifis ha invece chiuso l’acquisizione del 70,77% di Farbanca. A vendere è stata Banca Popolare di Vicenza, tuttora in liquidazione coatta amministrativa, al prezzo di 32,52 milioni di euro. Il restante 29,23% di Farbanca è tuttora detenuto da circa 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. Il perfezionamento dell’acquisizione fa seguito al rilascio del provvedimento autorizzativo da parte della Banca Centrale Europea a Banca Ifis, ottenuto lo scorso 11 novembre 2020. L’acquisizione di Farbanca era stata annunciata nel giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Banca Ifis è stata assistita nell’operazione dallo studio legale BonelliErede in qualità di advisor legale e da Kpmg in qualità di advisor finanziario.
Grazie all’acquisizione di Farbanca, Gruppo Banca Ifis rafforzerà il presidio commerciale nel settore di riferimento, raggiungendo oltre 4.700 farmacie clienti e una quota di mercato pari al 26%, grazie alla combinazione di Credifarma (quasi 2.800 farmacie clienti) e Farbanca (circa 1.900 farmacie clienti). Le farmacie clienti di Farbanca sono ben distribuite su tutta Italia con una maggior densità tra Lombardia ed Emilia Romagna, a completamento della presenza territoriale di Credifarma, dimostrando un’elevata fidelizzazione, una buona qualità dell’attivo e un costo del rischio contenuto.
“Grazie a questa importante operazione gestita e conclusa in un periodo complesso come quello attuale, da oggi diamo ufficialmente vita al primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie. Con l’integrazione degli asset complementari e il forte posizionamento di mercato di Credifarma e Farbanca, Banca Ifis rafforza il suo ruolo di primario operatore di settore a livello europeo accelerando, grazie alle migliori competenze, lo sviluppo di servizi sempre più specialistici, personalizzati e digitali, per la prima volta integrati in un unico grande operatore”, ha dichiarato Luciano Colombini, amministratore delegato di Banca Ifis.
Farbanca era in vendita dal 2017, in quanto non faceva parte del portafoglio acquisito da Intesa Sanpaolo nel giugno dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia la cessione si è rivelata difficile. A fine 2017 era stata ceduta a New Seres Apennines, un veicolo controllato dalla cinese CEFC China Energy Company (si veda altro articolo di BeBeez). Ma poi transazione era saltata per difficoltà di Cefc e i commissari avevano dovuto rimettere sul mercato la società. Tra i soggetti interessati che avevano partecipato a quella gara c’era già Banca Ifis, oltre al Credito Valtellinese e ai fondi internazionali Blue Skye e Atlas (si veda altro articolo di BeBeez). Nel frattempo, poi, Banca Ifis si era rafforzata nel settore con l’acquisto di Credifarma a gennaio 2018. L’asta era poi ripartita e alla fine del febbraio scorso, Banca Popolare di Sondrio avrebbe dovuto acquisire il 70,77% di Farbanca per 30 milioni di euro, ma era stata bloccata dalla Vigilanza di Banca d’Italia, che le aveva suggerito di concentrarsi sulla riduzione dei suoi crediti deteriorati e sul rafforzamento delle strutture di presidio interne (si veda altro articolo di BeBeez). Era stata la seconda acquisizione saltata per Banca Popolare di Sondrio: lo scorso ottobre la Bce aveva infatti bloccato per gli stessi motivi l’acquisto della Cassa di Risparmio di Cento da parte dell’istituto di credito valtellinese.
Farbanca ha chiuso il 2019 con un utile netto di 4,1 milioni di euro e crediti verso la clientela pari a circa 598 milioni di euro. Al 31 dicembre 2019, il patrimonio netto della banca è di 65,5 milioni di euro, il CET1 è pari al 16% e le attività ponderate per il rischio (RWA) sono di 409,9 milioni di euro. Al 31 dicembre 2019, Farbanca presentava una struttura operativa efficiente e snella con un cost/income pari al 43,5% e 36 dipendenti.