Il fondo sovrano di Singapore GIC ha comprato una quota di minoranza di Intercos, azienda italiana specializzata nella produzione di cosmetici per conto terzi. Il fondo ha infatti raggiunto un accordo con Dario Ferrari, fondatore e presidente di Intercos e la holding della sua famiglia, Dafe, per la vendita di quote di minoranza nelle sub-holding che controllano Intercos (con il 44% del capitale e il 52% dei diritti di voto), al cui esito il fondo asiatico deterrà indirettamente il 9% di Intercos.
L’ingresso del fondo è stato concordato anche con i fondi già titolari di partecipazioni di minoranza dell’azienda: L-Catterton, presente dal 2014 con una quota del 35% del capitale; e Ontario Teachers Pension Plan (Otpp), nel capitale dal 2017 con una quota del 20% (si veda altro articolo di BeBeez). L-Catterton era entrato nel capitale di Intercos nel dicembre 2014, in staffetta con Tamburi Investment Partners, che invece ne era uscito (si veda altro articolo di BeBeez). Giusto un paio di mesi prima l’azienda aveva ritirato l’annunciata quotazione a Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez).
A seguito dell’accordo con GIC, Ferrari mantiene il controllo sia a livello holding sia a livello di società operativa Intercos. L’operazione, soggetta alle consuete approvazioni da parte delle autorità antitrust, dovrebbe chiudersi entro febbraio 2021.
La vendita della minoranza rafforza la compagine azionaria di Intercos a supporto dei suoi piani di sviluppo, soprattutto sull’importante mercato asiatico. L’ingresso di GIC non modifica il progetto di quotazione in Borsa di Intercos, che ha scelto nell’ottobre 2019 i global coordinator dell’operazione: Ubs, Bnp Paribas, Morgan Stanley e Jefferies (si veda altro articolo di BeBeez). La quotazione tuttavia è stata ora accantonata a causa dell’incertezza portata sui mercati dal coronavirus. Si dice che il produttore di cosmetici possa valere oltre 1,5 miliardi di euro.
Nell’estate 2016 erano circolate voci che riferivano di un incarico a Samsung Securities per organizzare la quotazione a Seul entro i successivi 12 mesi della holding Intercos Asia Holdings creata ad Hong Kong a fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). Allora si parlava di un’ipo da 230 milioni di sterline, in riferimento a un flottante che sarebbe potuto essere del 40-50%, tenuto conto del fatto che quando Intercos aveva tentato di quotarsi ancora prima a Piazza Affari, nell’ottobre 2014, il flottante sarebbe dovuto essere del 44%. Ricordiamo infine che la società a metà 2017 ha acquisito Cosmint (si veda altro articolo di BeBeez).
Intercos ha chiuso il bilancio 2019 con circa 713 milioni di euro di ricavi, 116 milioni di ebitda rettificato e un debito finanziario netto di 182 milioni, in calo dai 213 milioni di fine 2018 (si veda qui il bilancio consolidato 2019). Il debito a fine 2019 includeva i 120 milioni di euro di bond emessi nel 2015 e in scadenza nel 2025 che sono stati rimborsati in anticipo lo scorso marzo (si veda qui il comunicato stampa).