Aulab, coding factory con sede a Bari, ha lanciato la prima campagna di equity crowdfunding, sul portale italiano Mamacrowd, con un obiettivo di raccolta minima di 200 mila euro e una valutaazione pre-money di circa 6,5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Sebbene sia appena partita, la campagna ha già fruttato adesioni per 215 mila euro da 20 investitori. E’ atteso anche l’ingresso di un investitore professionale.
Il crowdfunding in corso costituisce il terzo round per Aulab, che nel giugno scorso ne aveva chiuso uno seed da 400 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez), con una valutazione post-money di 2,7 milioni di euro (+170% rispetto alla valutazione relativa al primo round di investimento). Il secondo round è stato sottoscritto dal fondo di venture capital SocialFare Seed e da Manilo Marocco, tramite MM Partecipazioni srl (azionista di Tiscali tramite Amsicora srl, al fianco di Claudio Costamagna e Alberto Trondoli). I proventi del secondo round hanno consentito ad Aulab di ideare e lanciare una nuova Hackademy Master avanzata su Javascript, Angular e React, nonché di strutturare partnership di rilievo come quella con Feltrinelli Education e creare la software house che oggi vanta diverse collaborazioni di rilievo tra le quali quella con l’ESA (European Space Agency).
Aulab è una software house fondata nel 2014 a Bari da Davide Neve e Giancarlo Valente per colmare il gap di competenze digitali da un lato e dall’altro per trattenere talenti sul territorio, addirittura con l’ambizione di attrarne, grazie ad Hackademy, un coding bootcamp della durata di 3 mesi. Fortemente basato sulla pratica e con un ciclo formativo più breve rispetto ai percorsi di formazione tradizionali, il coding bootcamp di Aulab consente di formare rapidamente nuove figure professionali in tutta Italia, pronte ad entrare nel mercato del lavoro.
La startup ha sinora formato oltre 1.500 persone, con un tasso di collocamento del 95%. Grazie allo spazio di coworking di Aulab di Bari e alla software house interna, gli allievi possono sperimentare direttamente sul campo le competenze necessarie per diventare web developer, entrando in contatto con una rete di professionisti digitali e trovando numerose opportunità di business. Con il coronavirus l’azienda si è adattata alla didattica online e sta accelerando sull’espansione all’estero. Il suo fatturato è cresciuto a doppia cifra costante e del 138% solo nell’ultimo anno (2019-2020) raggiungendo gli 820 mila euro, con il team raddoppiato negli ultimi 12 mesi.
La startup intende ora utilizzare i proventi del crowdfunding in corso per sostenere l’espansione aziendale, ampliare la propria offerta formativa e rispondere alla carenza di risorse qualificate nel panorama italiano dell’hi-tech, preparando diplomati, studenti universitari, laureati e NEET (giovani che non studiano e non lavorano) a essere i programmatori del domani.
Il ceo e fondatore di Aulab Davide Neve ha spiegato: “Il nostro obiettivo è sviluppare piani di espansione del personale, del prodotto e del mercato: tramite la campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd abbiamo l’opportunità di coinvolgere attivamente anche la nostra community. Siamo soddisfatti di quanto abbiamo costruito e l’importanza del nostro progetto è dimostrata dal fatto che nell’ultimo anno siamo passati da organizzare 4 corsi all’anno a gestirne 4 in contemporanea nello stesso mese. Questo dimostra anche l’esigenza di formarsi da parte degli italiani in un settore, come quello della programmazione, che può dare immediati sbocchi lavorativi, soprattutto in un periodo come questo in cui digitalizzazione e trasformazione tecnologica sono fondamentali”.