Emmeffeci, società italiana attiva nella termoidraulica, nei sistemi di condizionamento, pavi-rivestimenti e arredo bagno, impianti solari-termici e fotovoltaici, ha emesso il suo primo minibond, un’emissione short term del valore di 150 mila euro (si veda qui il comunicato stampa).
Rete Fidi Liguria è stato l’anchor investor dell’operazione, sottoscritta anche da Ascomfidi Nord-Ovest. Il minibond è stato collocato sul portale Fundera, facente parte del Gruppo F&P Merchant, a sua volta arranger dell’operazione (che in questi primi mesi del 2021 ha appena varato due programmi di pluribond: i Pluribond Gruppo CR Asti e Sviluppo Artigiano). Advisor strategico di Emmeffeci è stata invece D&P Finance Consulting.
Il minibond di Emmeffeci, che scadrà il 23 dicembre 2021, è assistito da una garanzia del 90% di cui l’80% rilasciata dal Fondo di Garanzia per le Pmi, cui si aggiunge una garanzia del 10% rilasciata da Ascomfidi Nord-Ovest, partner di F&P. Il tasso lordo annuo riconosciuto agli investitori è del 4,20%. È prevista la consueta opzione call per l’eventuale rimborso anticipato a discrezione dell’emittente, con contestuale premio all’investitore.
Fondata nel 2002, Emmeffeci fa capo alle famiglie Ferrentino e Morrone ed è il frutto di competenze maturate nelle pregresse esperienze: la storia ha inizio negli anni ‘60 a Nocera Inferiore, dove la società Salvatore Morrone, allora focalizzata su ferramenta e utensileria, ha affiancato la termoidraulica come nuova linea di business che si è rivelata uno dei punti di forza dell’azienda.
Negli anni ’80 l’azienda ha attuato un progetto di espansione locale, con l’apertura a Nocera Inferiore della Samofer, che vantava una più ampia sede in grado di ospitare una quota più rilevante dei prodotti offerti. Con la nascita nel 1995 della Gimar, sempre a Nocera Inferiore, si sono sviluppate le competenze che hanno consentito l’ingresso di Emmeffeci nel settore fotovoltaico. Dalla fusione di Samofer e Gimar è nata Emmeffeci, che in pochi anni è diventata un punto di riferimento nella provincia di Salerno nel riscaldamento, la termoidraulica, la climatizzazione e le energie rinnovabili. L’azienda ha fatturato nel 2019 quasi 5 milioni di euro, con un ebitda di 450 mila euro .
“Quando ci fu prospettata la possibilità di accedere a canali finanziari alternativi a quelli tradizionali eravamo piuttosto scettici, per la nostra dimensione, non paragonabile a grandi imprese, per la nostra ubicazione geografica e l’area di attività. Tuttavia il nostro dinamismo ci ha indotto ad affrontare, con l’ausilio di D&P e di F&P Merchant, questa nuova sfida”, ha dichiarato Luigi Ferrentino, amministratore delegato di Emmeffeci.
Alfonso Morrone, co-ceo di Emmeffeci, ha aggiunto: “Se possiamo aggiungere un suggerimento a chi vuole avvicinarsi a questo mercato alternativo, vogliamo sottolineare che la cosa più importante è non avere fretta lavorando con gli advisor e il collocatore per ampliare quanto più possibile la platea di investitori non limitandosi a pochi di essi, magari qualificati, che potrebbero si velocizzare i tempi di sottoscrizione ma nel lungo termine potrebbero non garantire il costante assorbimento dei bond emessi”.
Federico Petronio, consigliere di amministrazione di Fundera e membro del comitato sviluppo imprese di F&P Merchant, ha spiegato: “Anche emissioni di modesto importo finalizzate al supporto del circolante possono diventare, soprattutto se ripetuti ciclicamente nel tempo, un potente strumento non solo finanziario ma soprattutto culturale per le imprese. La riprova è data dal fatto che un’azienda della Campania ha ottenuto una garanzia da parte di un fondo pubblico, integrata da una ulteriore garanzia prestata da un Confidi con sede a Torino e un anchor investor basato a Genova. Con gli strumenti finanziari tradizionali o con un private placement molto probabilmente l’azienda si sarebbe fermata sotto casa, riducendo la propria visibilità e la possibilità di intercettare risorse allargate. In questo caso invece l’azienda ha varcato i confini del proprioterritorio raccogliendo la fiducia di investitori molto lontani dal territorio ove opera l’impresa. Questo effetto attrattività è il bene più prezioso per l’azienda perché le consentirà gradualmente di allargare i propri orizzonti territoriali anche in campo finanziario.”
Giuliano Sanlorenzo, dg di Ascomfidi Nord-Ovest, ha precisato: “Questa operazione affianca all’attività caratteristica del Confidi (la garanzia) la capacità di guardare anche al mercato del debito. Abbiamo da tempo intrapreso questa strada con notevoli soddisfazioni in primis della clientela”.
“È stata una nuova occasione per confermare la nostra volontà di accompagnare le pmi meritevoli e adeguatamente strutturate verso nuove forme di finanziamento” ha concluso Paolo Parini, amministratore delegato di Rete Fidi Liguria.