Primi sui Motori si avvia a un cambio di controllo. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, che precisa che il fondatore e ceo Alessandro Reggiani, tramite la sua Syner.it Informatica srl (con il 47,6% del capitale) e il fondo Equilybra Capital Partners spa (appena sceso sotto il 5%) hanno dato mandato a K Finance di individuare un acquirente per le loro quote della società quotata all’Aim Italia dal luglio 2012, che offre servizi di posizionamento sui motori di ricerca (SEO), e-commerce, advertising on-line e creazione di siti web. Il resto del capitale è distribuito tra azionisti che hanno tutti quote inferiori al 5% /si veda altro articolo di BeBeez).
La decisione è conseguenza di quanto previsto dal Patto parasociale del luglio 2012 siglato dai due soci (scarica qui il Documento di ammissione alla quotazione, par. 13.4 pag. 88), che prevedeva appunto che, trascorsi 6 mesi dalla scadenza del periodo di lock-up (26 gennaio 2014), avrebbero conferito congiuntamente a un advisor l’incarico di vendere a un terzo le partecipazioni da loro detenute.
Più nel dettaglio, Reggiani avrebbe potuto esercitare un’opzione di acquisto (call) su tutta o parte della partecipazione di Equilybra sino a sei mesi dopo la data di scadenza del periodo di lock-up. Reggiani, però, ha deciso di non procedere all’esercizio dell’opzione e quindi di far scattare la clausola cosiddetta di “drag along”, che prevede che, trascorsi sei mesi dalla scadenza del periodo di lock-up, se Equilybra non avrà ceduto l’intera propria partecipazione nella società e ricevuto un importo complessivo predefinito con un Irr superiore al 10%, i due soci conferiscano congiuntamente a un advisor l’incarico di vendere le due partecipazioni. Il che in automatico comporterà per l’acquirente il lancio di un’offerta di acquisto obbligatoria sul flottante.
Reggiani potrebbe mantenere un incarico gestionale e reinvestire al fianco dei nuovi investitori parte di quanto incassato con la vendita della sua partecipazione, ma nulla è ancora deciso. K Finance sta contatto in questi giorni una rosa di potenziali acquirenti industriali sia italiani sia stranieri e in particolare francesi, tedeschi, giapponesi e statunitensi dai quali si attende le manifestazioni di interesse non vincolanti nella seconda metà del mese.
Intanto negli ultimi mesi la borsa ha già premiato Primi sui Motori, con l’azione che da inizio anno si è apprezzata del 30% e di ben il 64% da inizio novembre, con una media giornaliera di scambi che da novembre a oggi è pari a 3,6 volte la media del 2013. La società ha chiuso il 2013 con un fatturato consolidato di 11,5 milioni in aumento dai 10,5 milioni del 2012, con 0,6 milioni di ebitda (da 1,4 milioni del 2012) e un debito finanziario netto di 6,6 milioni (dai 5,9 milioni del 2012). Tenendo conto delle tre acquisizioni condotte nel corso del 2013 (Crearevalore spa., 3ding Consulting srl e 2ThePoint PSM srl), oggi Primi sui Motori raggiunge un fatturato consolidato pro-forma di 13,9 milioni.
Intermonte in un recente report ha assegnato rating “buy” al titolo con target price a 40 euro dagli attuali 29 euro. mentre Integrae sim, che pure ha rating “buy”, fissa un target price a 37 euro contro i 30,3 precedenti. E questo, nonostante il fatto che entrambi i broker sottolineino che i risultati di bilancio della società siano stati inferiori alle stime. Anche per problemi legati a ritardati pagamenti da parte dei clienti. La società ha cambiato nel frattempo il cfo che ha dettato nuove regole per i pagamenti.
I multipli di settore d’altra parte sono molto elevati e vanno dalle 15 alle 25 volte l’ebitda dell’anno in corso, sulla base della crescita prospettica del business, che in Italia potrebbe avvenire a tassi esponenziali, dato il gran numero di pmi ancora poco digitalizzate e quindi clienti potenziali di Primi sui Motori.
Nell’ottica di attrarre sempre più pmi clienti, Primi sui Motori ha sottoscritto con Triboo Media, a sua volta quotata all’Aim, un accordo pluriennale per creare un canale dedicato alle piccole e medie imprese all’interno del portale Leonardo.it. Quest’ultimo è fra i primi aggregatori verticali in Italia, con un reach del 40% sull’audience digitale. La nuova sezione dovrebbe portare, nelle casse di Primi sui Motori, “un milione di fatturato annuo in più rispetto agli 11,5 milioni registrati nel 2013”, ha raccontato a MF-Milano Finanza Reggiani. “Le aziende molto piccole, fino a due addetti, non hanno un sito internet neanche nel 15% dei casi. Offriamo un servizio che parte dalla realizzazione della pagina web dedicata, al suo buon posizionamento sui motori di ricerca, all’offerta di grande visibilità su portali, come Leonardo”. Per Alberto Zilli, fondatore di Triboo Media, l’accordo con Reggiani “permette di completare l’offerta di Leonardo.it, visto che il portale fino ad ora si è occupato solo di grandi aziende”.
Triboo ha chiuso il 2013 con un fatturato consolidato di 21,12 milioni di euro contro i 19,15 del 2012 e un raddoppio del risultato netto consolidato di 2,48 milioni (1,22 nel 2012). Al 31 dicembre scorso vantava una posizione finanziaria netta consolidata positiva per 0,43 milioni di euro (era negativa per 3,04 milioni nel 2012).
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