Stanno ancora ultimando il lavoro della prima Spac (Special Purpose Acquisition Company), ma hanno già iniziato a ragionare sul lancio della seconda. Si tratta, da un lato, dei soci di Space holding che ha ottenuto da poco il via libera dell’assemblea alla cosiddetta business combination con il leader delle matite colorate Fila (si veda altro articolo di BeBeez); e dall’altro dei soci di Industrial Stars of Italy (ISI), che mercoledì 1 aprile hanno presentato agli investitori il loro progetto di integrazione con il gruppo Lu-Ve, leader nella produzione di scambiatori di calore e impianti di condizionamento industriali (si veda altro articolo di BeBeez).
Più nel dettaglio, ha rivelato nei giorni scorsi MF Dowjones (si veda qui l’articolo), I soci di Space holding stanno pensando alla costituzione di un nuovo veicolo con una dotazione di capitale nell’ordine dei 200 milioni di euro, quindi un po’ più grande di Space, che che nel dicembre 2013 aveva raccolto 130 milioni di euro.
Space è stata lanciata dai senior partner Sergio Erede (fondatore dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo), Gianni Mion (vicepresidente di Edizione Holding), Roberto Italia (Chairman di Cinven in Italia), Carlo Pagliani (senior advisor di Morgan Stanley), Edoardo Subert (senior advisor di Rothschild) e ai partner Alfredo Ambrosio (ex Morgan Stanley e Cdp, oggi Banca Imi) e Elisabetta De Bernardi (ex Morgan Stanley, oggi ceo Italia di ZNAP, la piattaforma di mobile business sviluppata da MPayMe).
Proprio ieri si è tenuta l’assemblea di Space, che ha approvato il bilancio 2014 e che in sede straordinaria ha autorizzato la la richiesta di esclusione dalle negoziazioni sul Miv (mercato degli investment vehicles) delle azioni e dei warrant subordinatamente all’ammissione degli stessi all’Mta di Borsa Italiana (si veda qui il comunicato stampa). Un passaggio che è necessario per il perfezionamento della fusione con Fila, che porterà la società frutto della combinazione tra le due entità alla quotazione sul segmento Star di Borsa Italiana all’inizio dell’autunno. Fila ha a sua volta pubblicato ieri i dati del bilancio 2014, a valle dell’approvazione dell’assemblea (si veda qui altro articolo di BeBeez).
Quanto ai soci di ISI, Attilio Arietti (fondatore e presidente di Arietti&Partners) e Giovanni Cavallini (ex amministratore delegato di Interpump) a loro volta stanno studiando un veicolo più grande del primo. Arietti ha rivelato nei giorni scorsi a Milano Finanza e BeBeez: “Per il prossimo autunno contiamo di essere pronti con un nuovo progetto. Stiamo anche ragionando sull’ipotesi di una Spac un po’ più grande di ISI, che possa investire in più di una società target, magari in tre. Negli Stati Uniti ne sono già state lanciate alcune”.
E l’ipotesi di bond convertibile sulla falsariga di quanto fatto da Ipo Challenger, che si è fusa con Giordano Vini e Provinco Italia per dare vcita alla quotata Italian Wine Brands (si veda qui altro articolo di BeBeez)? “E’ anche questa una soluzione che ci riproponiamo di analizzare. Ha sicuramente una serie di vantaggi interessanti, perché è uno strumento più agile, ma non è liquido, perché il bond non è quotato. Detto questo è stata una bella operazione e quindi voglio capire meglio”.