La scorsa settimana la cordata formata da F2i (all’80%) e dal fondo Marguerite (20%) sono entrati in trattativa esclusiva per acquisire Infracom, la società infrastrutturale che controlla anche l’autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova).
A vendere sono A4 Holding, acquistata mesi fa dal colosso autostradale spagnolo Abertis, che ha una quota del 97%, e gli azionisti di minoranza cui fa capo il restante 3%. Lo ha scritto nei giorni scorsi MF Milano Finanza.
Il fondo Marguerite è il fondo cofinanziato dalla Bei, dalla Cassa Depositi e prestiti e da altri organismi nazionali europei simili alla Cdp e dedicato al supporto delle iniziative infrastrutturali in Europa.
In gara c’erano anche Searchlight in tandem con Retelit (che però stando a quanto risulta non avrebbero presentato un’offerta vincolante) e anche il colosso americano Equinix (la cui specializzazione riguarda data center e colocation), che aveva manifestato l’interesse principalmente per i tre data center di Infracom (a Verona, Milano Assago e Milano Caldera, da cui passa il 75% del traffico internet italiano), specificando che avrebbero poi alienato il resto dell’infrastruttura.
Infracom è stata valutata circa 130 milioni di euro, di cui 80 milioni rappresentano l’indebitamento finazniario netto e 50 milioni l’equity value. L’approvazione dell’operazione sarà comunque soggetta al via libera del consiglio dei ministri, visto che il settore delle infrastrutture delle tlc è soggetto alla golden power governativa. Se tutto però andrà come previsto è possibile che già per luglio si possa chiudere la cessione.
Infracom Italia opera dal 1999 sul mercato nazionale dei servizi ict, offrendo alle aziende servizi e piattaforme tecnologiche abilitanti per indirizzare le esigenze di comunicazione, sicurezza e business continuity. L’headquarter si trova a Verona ed è presente in tutta Italia, con centri di competenza a Milano, Firenze e Roma. La società è proprietaria tra le altre cose di una rete in fibra ottica di oltre 9 mila chilometri e dei tre data center citati, che occupano uno spazio di 8.900 metri quadri.
L’azienda ha chiuso il 2016 con un fatturato intorno ai 104 milioni e una perdita di esercizio di circa 1,1 milioni, dopo aver chiuso il 2015 con un valore della produzione di 101 milioni, ricavi per 98,6 milioni, ebitda per 25,4 milioni e risultato netto di -0,4 milioni, a fronte di un indebitamento finanziario netto di 76,7 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Nel settembre del 2016 A4 Holding e l’autostrada Serenissima sono passati sotto il controllo degli spagnoli, che hanno nominato Carlos Del Rio presidente. La sola Serenissima porta in dote 235 chilometri con oltre 103 mila veicoli medi al giorno, 544 milioni di ricavi e circa 200 di margine operativo lordo. Adesso, se dovesse andare a buon fine l’opas lanciata da Atlantia su Abertis, la società dovrebbe passare sotto il controllo dei Benetton.