Nata a Scarborough, sobborgo di Toronto in Canada e oltre che artista, Trustee di AGO, Shary Boyle è ben conosciuta in tutto il Canada e dopo aver rappresentato il proprio paese alla Biennale di Venezia nel 2013 è conosciuta anche internazionalmente. Ovvio che per quanto noto possa essere il suo nome l’unico modo per conoscerla è attraverso la sua arte. Si veda artmatters. Come ha scritto The Walrus a proposito dei suoi lavori, “Il suo focus è profondamente personale. Mentre molti artisti seguono pratiche teoretiche e ottusamente concettuali, La Boyle fa arte in maniera letterale e figurative…………Sebbene il suo lavoro sia connesso col suo essere canadese, non ruota attorno a temi tipicamente canadesi. Le sue sculture, disegni, dipinti e performance si sono soffermati su concetti universali come la morte, la vecchiaia, il sesso, la sofferenza, l’ingiustizia dando luogo ad una narrativa che è sfociata nella marginalizzazione e la diversità”. L’artista ha esposto in Canada, Stati Uniti e Europa, con forse la mostra più importante a Montreal presso la Galerie de l’UQAM dal titolo Flesh and Blood. Che poi fu portata alla Art Gallery dell’Ontario a Toronto ed anche alla Galleria di arte moderna a Vancouver nel 2011.