Moody’s ha assegnato ieri rating Baa2 a Esselunga spa e al bond senior unsecured che la catena di supermercati emetterà a breve sino a un massimo di un miliardo di euro per rifinanziare il parte il prestito da 1,5 miliardi di euro ottenuto lo scorso luglio dalle banche (Citi, Mediobanca, Unicredit, Intesa e poi ampliato a Banco Bpm e Bnp Paribas) e necessario alla riorganizzazione azionaria del gruppo di supermercati, in vista della quotazione in Borsa decisa dai due rami della famiglia Caprotti lo scorso giugno. Sulla stessa linea anche Standard&Poor’s ha assegnato al gruppo un rating preliminare BBB- con outlook stabile.
Esselunga ha chiuso i 2016 con 7,54 miliardi di euro di ricavi e un ebitda di 661 milioni. S&P’s si attende un’incidenza del mol pro forma all’8,5% del fatturato a fine 2017, contro l’8,3% dello scorso anno.
Secondo Moody’s, il rating riflette una serie di caratteristiche positive del gruppo: 1) il profilo di business difenzivo e la sua bassa stagionalità; 2) la sua posizione ben radicata di quarto più grande retailer di prodotti freschi; 3) l’esposizione ad alcune delle zone geografiche più ricche d’Italia; 4) il solido track record nella generazione di rendimenti stabili e sopra la media di settore con un margine ebit rettificato del 6,1%; 5) un livello di debito relativamente basso e una politica finanziaria conservativa; 6) una previsione di generazione di flussi di cassa marginalmente positivi (dopo la spesa in conto capitale e la distribuzione di dividendi) nonostante il programma di investimenti. Ma il rating riflette anche una serie di punti negativi per il gruppo: 1) mancanza di diversificazione internazionale e quindi dipendenza dalle condizioni economiche dell’Italia; 2) dimensioni relativamente piccole e concentrazione geografica più alta di quanto non registrino altri retailer europei dotati di rating.
Secondo Moody’s, il rapporto tra debito lordo rettificato ed ebitda a fine dicembre 2017 sarà di 2,3 volte, tenuto conto degli attuali 1,3 miliardi di euro di debiti lordi di cui quasi 900 milioni hanno finanziato l’acquisizione della quota del 67,5% di Villata Partecipazioni spa e di cui 417 milioni rappresentano rettifiche per leasing operativi e pensioni. Inoltre Moody’s sottolinea che esiste un debito da 300 milioni di euro a livello della holding Supermarkets Italiani spa, che comunque non è calcolato dall’agenzia di rating ai fini del rating di Esselunga.
Moody’s si aspetta che la generazione dei flussi di cassa resterà neutrale nel 2018, ma che nel biennio 2019-2020 migliorerà a 50-100 milioni all’anno, con la conseguenza che la leva scenderà entro il 2019 a 2,2 volte o 1,3 volte, considerando il rapporto debito finanziario netto su ebitda, e a 1,1 volte nel 2020, con l’impegno di mantenere comunque il rapporto netto sotto le 1,5 volte.