Un viaggio tra i ghiacciai e le cime che furono teatro della più grande guerra di montagna della storia è il racconto fotografico proposto da Stefano Torrione attraverso le immagini della mostra La Guerra Bianca ospitata dal Forte di Bard.
La mostra si è conclusa lo scorso 14 ottobre nelle sale espositive del nuovo Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere. Oltre 70 immagini realizzate dal fotografo valdostano conducono il pubblico sul fronte dei ghiacciai della Grande Guerra.
Il reportage è stato realizzato in occasione del centenario della Grande Guerra e pubblicato da National Geographic Italia nel numero di marzo 2014, il primo servizio di un’edizione straniera a essere tradotto e ripreso dal sito internazionale nationalgeographic.com.
![Guerra Bianca](https://bebeez.it/files/2018/12/torrione-2-1024x683.jpg)
La mostra ideata e realizzata da National Geographic Italia con la curatela di Marco Cattaneo, amplia e completa questo straordinario lavoro. Il fotografo ha dedicato tre anni a percorrere la linea del fronte, sulla lunga cresta di confine tra il Passo dello Stelvio e l’altopiano carsico, dove le truppe austro-ungariche e italiane si affrontarono in zone impervie in cui mai si era combattuto, fino a 3000 metri di altitudine, tra le cime e i ghiacciai delle Alpi centrali e orientali. L’itinerario del fotografo, accompagnato dall’alpinista della Commissione Storica della S.A.T Marco Gramola, segue le tracce lasciate dalle migliaia di uomini mandati a combattere e a morire in condizioni proibitive: trincee, baracche, gallerie scavate nella roccia, postazioni di combattimento, ma anche armi e oggetti personali ritrovati in quota, testimonianza di uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità.
Le fotografie di Torrione raccontano innanzitutto la storia di una scoperta personale: quella legata all’emozione di ritrovare le tracce di una guerra in luoghi che prima di allora non avevano visto nulla di umano, le quote più elevate del fronte italo-austriaco, l’Adamello, l’Ortles, il Cevedale, la Marmolada. E consegnano alla memoria collettiva la drammatica esperienza che vissero centinaia di uomini scaraventati a vivere, combattere e morire in condizioni proibitive, estate e inverno, a temperature che superavano i 30 gradi sotto zero.
Le tracce ancora vive e presenti di quella immane tragedia – i muri a secco e in calcestruzzo aggrappati al granito, le trincee, le matasse di filo spinato arrugginite, cannoni abbandonati – contrastano con la bellezza del paesaggio di quei luoghi. A causa del riscaldamento globale, molti di quei resti sono riaffiorati facendo ritrovare un tempo che si credeva perduto. Un viaggio iconografico per ricordare cosa è stata la Guerra Bianca che venne combattuta tra le truppe del Regno d’Italia e dell’Impero austro-ungarico.
![Mostra permanente della Grande Guerra di Borgo Valsugana, maschera antigas polivalente italiana con cappello alpino e occhiali antischeggia da ghiacciaio ( provenienza fronte di alta quota " Guerra Bianca" Ortles Cevedale Adamello)](https://bebeez.it/files/2018/12/torrione-4-683x1024.jpg)
(a cura di Paolo Bongianino)
La Guerra Bianca, Fotografie di Stefano Torrione
Il Ferdinando. Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere
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