L’EBA (European Banking Authority) invita la Commissione europea a regolamentare le criptovalute per promuovere una maggiore coerenza a livello europeo. E’ scritto nero su bianco nel Report with advice for the European Commission on crypto-assets pubblicato nei giorni scorsi e realizzato su richiesta del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.
Nell’analisi, l’EBA ha rilevato che le attività connesse alle criptovalute sono relativamente limitate e adoggi, non hanno un impatto significativo sulla stabilità finanziaria. D’altro canto, non sono ancora state regolamentate a livello europeo e questo potrebbe avere delle ripercussioni sull’integrità del mercato, sulla protezione dei consumatori, sul loro trattamento fiscale e contabile (le criptovalute non sono tutte uguali, come ha già spiegato su questa testata il commercialista Giorgio D’Amico), anche alla luce delle iniziative legislative dei singoli stati membri. Per questo l’EBA sollecita una regolamentazione a livello di trattamento contabile delle criptovalute.
Sul tema il Parlamento europeo, nel novembre scorso aveva fatto un passo indietro, quando aveva deciso di eliminare dal testo del Regolamento europeo sull’equity crowdfunding una norma che prevedeva la possibilità di ospitare ICOs sulle piattaforme. Tuttavia la scelta era stata spiegata con il fatto che le ICOs differiscono dal crowdfunding e che quindi non possono essere disciplinate dal regolamento applicato per quest’ultimo. Per raggiungere una regolamentazione efficiente della tecnologia ICOs, la Commissione potrebbe in futuro proporre una struttura normativa completa a livello di Unione europea basata su uno studio di impatto del settore (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando all’EBA, sul tema cripto-asset l’Authority nel suo report ha stilato una lista di propositi che vuole attuare nel 2019:
- sviluppare un sistema di monitoraggio comune per tracciare il livello e il tipo di attività sulle criptovalute che svolgono;
- valutare le pratiche commerciali degli istituti di pagamento e di moneta elettronica concernenti la pubblicità dei criptoasset, l’informazione precontrattuale sui rischi che comportano per i consumatori e la divulgazione dei diritti e delle garanzie a loro favore;
- riferire alla Commissione europea sul trattamento prudenziale delle partecipazioni delle banche o delle esposizioni ai criptoasset;
- monitorare la necessità di eventuali orientamenti a sostegno di un’applicazione comune delle attuali regole prudenziali previste dalla CRD/CRR per quanto riguarda le esposizioni /partecipazioni in criptoasset (attività già in corso);
- effettuare un monitoraggio continuo dell’innovazione e del perimetro regolamentare, anche per quanto riguarda le attività di criptoasset (attività già in corso).