Cedacri, la società specializzata nella fornitura in outsourcing di servizi di IT per le banche, partecipata da un gruppo di istituti di credito di piccole e medie dimensioni e dal FSI Mid-Market Growth Equity Fund, ha vinto la gara per acquisire l’intero capitale di Oasi spa, la controllata di Nexi (ex Icbpi) attiva nello sviluppo di soluzioni per la compliance bancaria. Oasi è stata valutata 151 milioni di euro ossia circa 10 volte l’ebitda del 2017, che era stato di 15 milioni, ma la valutazione finale dovrà tener conto di eventuali aggiustamenti derivanti anche dalla posizione finanziaria netta della società (si veda qui il comunicato stampa).
Cedacri ha quindi battuto la concorrenza di Cerved, con cui era in corso un testa a testa da qualche mese e la valutazione di Oasi si è rivelata un po’ più bassa delle aspettative del mercato che inizialmente indicavano una forbice di 130-150 milioni e poi una di 160-170 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Il closing dell’operazione è previsto in febbraio. Cedacri finanzierà l’operazione ricorrendo a un prestito in pool organizzato da un consorzio di 14 istituti finanziari, azionisti e non. Alfredo Pallini, amministratore delegato di Oasi, resterà alla guida della società anche dopo l’operazione.
Cedacri è stata assistita da Equita come advisor finanziario e dallo studio Mazzoni Regoli come advisor legale. Nexi è stata supportata da UBS e Mediobanca come advisor finanziari e dallo studio Dentons come advisor legale.
L’operazione per il gruppo Nexi, controllato dai private equity Advent International, Bain Capital e Clessidra sgr, si colloca nell’ambito del piano di riorganizzazione societaria in atto. Lo scorso febbraio 2018 Nexi ha annunciato che il gruppo si sarebbe diviso in due: da una parte, dentro la capogruppo Nexi spa, i servizi di securities services che richiedono la licenza bancaria (banca depositaria) e, dall’altra, in Mercury Payment Services (già Setefi Payment Services), le attività di pagamento e le società controllate del gruppo focalizzate sui pagamenti. L’operazione, oltre a valorizzare i due business di Nexi che hanno caratteristiche diverse, dovrebbe accelerare il processo di quotazione in Borsa della divisione dei pagamenti, prevista per il 2019-2020 (si veda altro articolo di BeBeez).