L’artista napoletana Yvonne De Rosa rappresenterà Photolux Festival di Lucca, la Biennale Internazionale di Fotografia, diretta da Enrico Stefanelli, all’interno del circuito ufficiale del più prestigioso festival dedicato alla fotografia Les Rencontres International de la Photographie di Arles, uno degli appuntamenti più importanti e riconosciuti a livello mondiale con un gruppo di immagini tratte dalla serie Negativo 1930.
La mostra si terrà dal 1° luglio al 22 settembre 2019, presso la Fondazione Manuel Rivera-Ortiz.
“È davvero un onore – afferma Enrico Stefanelli, direttore di Photolux – essere nuovamente presenti nel circuito ufficiale di Les Rencontres d’Arles. Questo è un chiaro segnale di quanto la Biennale Internazionale di Fotografia di Lucca abbia raggiunto una solida credibilità internazionale, grazie alle sue proposte espositive di alta qualità e alla fitta rete di rapporti che ha saputo intessere con istituzioni straniere. Mi corre l’obbligo di esprimere un doveroso ringraziamento alla Manuel Rivera-Ortiz Foundation for Documentary Photography & Film la cui partnership è stata fondamentale per l’organizzazione di questa mostra”.
Negativo 1930 di Yvonne De Rosa, curata da Enrico Stefanelli e Laura Nobile, direttrice della La Noble Gallery di Londra, racconta la storia, realmente accaduta in un piccolo paese della Campania negli anni trenta, di Nina, una giovane ragazza che si era innamorata di Peppino, un pescatore.
Rimasta incinta, Nina comunicò la notizia a Peppino che la strangolò a morte.
(Yvonne De Rosa – Ritratto)
Nina, a malapena riconoscibile, fu ritrovata in mare due settimane dopo, era totalmente calva a causa dell’acqua salata che aveva bruciato la cute del capo.
Durante le indagini della polizia, venne reso noto il suo stato di gravidanza. Per il disonore, il padre ripudiò la figlia, il funerale non venne mai celebrato e il corpo traslato in un ossario. Peppino, accusato di omicidio, venne processato e dichiarato colpevole.
(Yvonne De Rosa, Negativo 1930)
La famiglia cancellò Nina dalla sua memoria, fino a quando Anna, nipote di nove anni della ragazza scomparsa, iniziò ad avere delle visioni, nelle quali le appariva una donna calva e nuda.
Vennero celebrate molte messe, nel tentativo di porre fine a queste visioni, e molti abitanti del paese sostenevano di vedere aggirarsi il fantasma di Nina, fino a quando la sentirono dire “Finalmente sto andando via per un lungo viaggio”.
Yvonne De Rosa ha lavorato sul campo, visitando il villaggio di Nina e incontrando Anna che le ha mostrato i luoghi della vicenda e quelli in cui la ragazza era ‘apparsa’.
(Yvonne De Rosa – Negativo 1930)
Negativo 1930 indaga i temi del dolore collettivo, della colpa e del complotto, combinando fotografie caratterizzate da uno ‘spirito’ contemporaneo e dai toni ultravioletti con immagini del paesaggio e dei luoghi chiave della vicenda, così come la ricostruzione e le interpretazioni di questa squallida vicenda.
Laureata in scienze politiche Yvonne De Rosa ha sviluppato una profonda passione per la fotografia che l’ha portata a Londra dove ha studiato presso l’Università delle Arti Central Saint Martin prima e, successivamente, al London College of Communication dove ha conseguito un master in fotogiornalismo.
La fotografia rappresenta per Yvonne lo strumento che, al di là della pura rappresentazione estetica, porta allo studio ed alla comprensione dell’essere umano.
(Yvonne De Rosa, Negativo 1930)
Autrice di diversi libri di fotografie ha lavorato come freelance con ONG inglesi che le hanno consentito di viaggiare nell’Europa orientale, attività che ha permesso di realizzare il secondo volume di immagini dal titolo Hidden Identities del 2013.
(a cura di Paolo Bongianino)
YVONNE DE ROSA. Negativo 1930
Arles, Fondation Manuel Rivera-Ortiz (18 Rue de la Calade)
1° luglio – 22 settembre 2019
Orari: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 19.00
Informazioni: T. +33 (0)4 90 96 76 06