NB Renaissance Partners (NBRP) si è assicurata da sola il 70% di Rino Mastrotto Group, gruppo specializzato nella lavorazione delle pelli a uso industriale (si veda il comunicato stampa). A vendere è stata la famiglia Mastrotto, che manterrà una quota significativa dell’azienda. Inoltre, Rino Mastrotto è stato confermato alla presidenza, il figlio Matteo nel ruolo di amministratore delegato e la figlia Barbara responsabile delle divisione automotive. L’operazione è avvenuta dopo che la trattativa in esclusiva insieme ad Alpha Private Equity, spuntata a inizio anno, non era andata in porto (si veda altro articolo di BeBeez). NBRP è stata assistista da Legance (advisor legale), Bain & Company (advisor commerciale), Deloitte (advisor contabile e fiscale), Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners (advisor fiscale), Aecom (advisor ambientale) e Fineurop Soditic (advisor finanziario). Essentia Advisory ha assistito NBRP in qualità di debt advisor nella strutturazione del finanziamento bancario fornito da un pool di istituti di credito italiani ed internazionali. La famiglia Mastrotto è stata assistita da Chiomenti (advisor legale), Roland Berger (advisor commerciale), Ernst & Young (advisor contabile, legale e fiscale) ed ERM (advisor ambientale). Banca IMI ha agito in qualità di advisor finanziario della famiglia Mastrotto.
Il gruppo Rino Mastrotto, che sarebbe stato valutato attorno ai 300 milioni di euro, ha sede a Trissino (Vicenza) e opera nel settore della concia e della lavorazione delle pelli per il settori automotive, arredamento e calzature. Opera un modello di business integrato che copre tutti i cicli del trattamento della pelle, dall’approvvigionamento di pelli grezze alla concia, riconcia e rifinizione. In Italia, il Gruppo opera tramite quattro unità produttive: Calbe/Brusarosco, specializzata nella produzione di pelli per autoveicoli, Basmar e Pomari, entrambe specializzate nella produzione di pelli di altissima qualità per le principali case di moda, e Galassia, focalizzata in alcune lavorazioni per le altre unità del Gruppo. All’estero, Rino Mastrotto Group detiene uno stabilimento produttivo in Svezia (Elmo) ed uno in Brasile (Bermas), entrambi dedicati sia al settore automotive che arredamento, oltre ad una joint-venture in Messico specializzata nel taglio di pelli finite. Oggi Rino Mastrotto Group impiega oltre 850 persone e vende in 60 paesi generando circa il 60% del fatturato all’estero. L’esposizione internazionale aumenta ad oltre l’80% se si considera che molti clienti del Gruppo sono case di moda che producono in Italia, ma esportano la maggior parte dei loro articoli in tutto il mondo. Il gruppo ha chiuso il 2018 con circa 320 milioni di euro di ricavi e 45 milioni di ebitda, dopo aver chiuso il 2017 con circa 299 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 35,1 milioni e un debito finanziario netto di 42,4 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Nel maggio 2017 aveva emesso un minibond da 12 milioni per sostenere il business plan al 2020, che prevede l’ampliamento e la riorganizzazione degli impianti produttivi oltre all’ampliamento del processo di internazionalizzazione, che mira al consolidamento della leadership con particolare focus ai mercati europeo, americano e asiatico. Il titolo, che ha scadenza a fine 2023 con struttura amortizing a partire dal 2020, è stato sottoscritto da una decina di soggetti tra cui fondazioni, fondi pensione e banche. Arranger della società per l’operazione era stata Banca Finint.
Rino Mastrotto ha commentato domenica al Giornale di Vicenza: “Abbiamo parlato con una quindicina di fondi e alla fine abbiamo condiviso con Nb Renaissance un progetto di sviluppo che, ripeto, riteniamo fondamentale per il rafforzamento del gruppo. Negli ultimi tre anni io ho investito circa 50 milioni di euro ma per far fare il salto di qualità alla nostra realtà, che opera in un settore molto competitivo e attento alla qualità, occorreva un progetto ancora più ambizioso. Sono convinto che questa è la strada giusta per aumentare le dimensioni e migliorare i risultati”.
Lo sbocco finale a medio termine potrebbe essere la quotazione in Borsa, un passaggio che Rino Mastrotto ha già vissuto con Sicit, l’azienda chimica compartecipata di Chiampo, sbarcata lo scorso maggio a Piazza Affari, grazie alla business combination con la Spac SprintItaly (si veda altro articolo di BeBeez).
Fabio Canè (Senior Partner), Michele Quaranta (Partner) ed Alessio Masiero (Principal) di NBRP, hanno dichiarato: “Rino Mastrotto Group si adatta perfettamente alla nostra strategia di investimento perché è un esempio di eccellenza del Made in Italy nel mondo, in un settore in cui l’Italia vanta conoscenze uniche grazie al successo del modello distrettuale che tradizionalmente caratterizza una parte rilevante dell’economia manifatturiera italiana. Siamo inoltre convinti che il Gruppo rappresenti la piattaforma ideale per crescere sia organicamente sia consolidando un mercato estremamente frammentato”.
(Articolo modificato lunedì 5 agosto 2019 alle ore 10.30. Si aggiungono il comunicato stampa e maggiori dettagli sull’operazione)