Con più di 400 concerti in tutta Europa, tra festival, teatri e club; con tre dischi all’attivo e tante collaborazioni – da Goran Kovacevic, a Marzouk Mejri, Orchestrada e molti altri – la Baro Drom, nata a Firenze, – che in in lingua romanè significa la «lunga strada», il viaggio – è una delle realtà più vivaci nel panorama della world music europea. Nisba, prodotto da Materiali Sonori, in arabo nisbah (nisbatoun) indica l’origine della materia, della relazione parentale, dichiara fin dal titolo la voglia di contaminazione e ribadisce l’idea nomade del gruppo. Quello che arriva dalle nove tracce sonore è un’energia incontenibile, travolgente, non ammiccante, facile da condividere perché idealmente ognuno trova un riferimento musicale delle proprie origini, con un tocco raffinato, depurato dall’elemento etnico. Nisba intreccia i ritmi del Mediterraneo con la tradizione dell’Est europeo, senza scivolare nel folclore, né caratterizzandosi con un ritmo prevalente: la contaminazione crea fusione e quindi non riconoscibilità immediata. Mantiene invece il gusto del dialogo e di un linguaggio originale che il quartetto partendo dalle proprie passioni è riuscito a sviluppare. Sicuramente la sonorità klezmer – musica strumentale degli Ebrei Askenaziti dell’Europa dell’Est – emerge ad un primo ascolto, ma arrivano anche gli echi di sonorità brasiliane, musica mongola, timbri medio-orientali, le hora rumene, la musica dei balcani, le melodie gipsy e alcuni armonizzazioni jazz senza che si tratti di un semplice collage. Complici anche gli strumenti di provenienze diverse, si incontrano strumenti ancestrali come il berimbau o l’udu – è un tipo di tamburo dalla caratteristica forma utilizzato dai popoli Igbo e Hausa, in Nigeria a percussione che combina le caratteristiche sia di un aerofono che di un idiofono. (Realizzato solitamente in ceramica o ancor più spesso argilla, l’udu è uno strumento tradizionalmente ricavato dai contenitori per l’acqua) – con le melodie della fisarmonica e del violino, sentire vecchi Farfisa e un contrabbasso distorto cadenzare il passo di danze ipnotiche.
Con Modestino Musico alla fisarmonica, synth; Vieri Bugli al violino elettrico; Michele Staino al contrabbasso elettrico; e Gabriele Pozzolini per batteria percussioni, electronics, sono tante le collaborazioni di questo nuovo lavoro. L’oud di Achref Argui, il liuto cantabile di Mauro Palmas, il flauto di Massimo Giuntini e la tromba di Nicola Cellai, oltre alla neonata collaborazione con Andrea Locci, che ha impreziosito l’artwork dell’album con le sue opere d’arte visionarie : paesaggi e architetture che uniscono lo stile cubista all’immaginario della cosiddetta arte ‘primativa’ o ‘infantile’ attraverso l’utilizzazione di oggetti comuni per cui ad esempio uno scolapasta al contrario diventa una cupola con un decoro traforato.
a cura di Ilaria Guidantoni