BIT 2020, Sandro Botticelli, Marketing Manager Ente Turismo Thailandia guida d’eccezione
L’edizione BIT 2020 conferma la voglia di viaggiare che fa i conti sempre più con le ristrettezza del portafoglio e la paura che serpeggia, mentre il modello fieristico resta indietro sul tema della promozione. Peccato per una città come Milano che nell’ambito delle manifestazioni del settore perde terreno, pur confermando la vocazione di città internazionale del business e ormai anche della cultura. Il padiglione italiano è ricco e potrebbe esserlo di più: è sempre la stessa storia di un paese miniera d’oro per il turismo che non utilizza appieno le proprie risorse. Ma complice la crisi e l’incertezza mondo, l’Italia e l’Europa sono le destinazioni sulle quali scommettere nella prossima estate. Sul lungo raggio il sogno restano gli Stati Uniti – con 900mila presenza
annue non presenti con uno stand in questa edizione – e i Caraibi, numero uno degli arrivi italiani, ancora un mito; seguiti dalla Cina dove la presenza è però legata soprattutto al turismo d’affari, mentre al terzo posto – al secondo per presenza turistica – resta la Thailandia un paese che sta educando gli italiani ad un viaggio nel quale il mare e la natura si accompagnano alla cultura e al sapore della tradizione, senza un eccesso di globalizzazione. Alcune destinazioni sono in frenata, altre crescono o si sviluppano in modo originale.
Per il nostro viaggio virtuale alla scoperta dei sogni e della cultura del muoversi abbiamo incontrato Sandro Botticelli, Marketing Manager TAT Ente Nazionale Turismo Thailandese al quale abbiamo chiesto innanzi tutto come stanno andando le manifestazioni fieristiche dedicate al turismo.
“E’ difficile un bilancio sulle singole fiere anche se da anni è un mondo che si riduce, fatta eccezione per la ITB di Berlino, la WTM-World Travel Market di Londra e anche per l’appuntamento di Madrid. In Italia è ancora di buon livello il TTG di Rimini.”
Dove viaggiano prevalentemente gli italiani e verso cosa si orientano?
“Prevalentemente si spostano in Italia e, anzi, tornano in Italia dopo il boom dell’esotico prêt-à-porter mentre le crociere, con le formule all inclusive, funzionano ancora per la capacità di unire servizi, divertimento, sport ed escursioni turistiche, facendo sì che il viaggio diventi anche una vacanza”.
Cosa guida la scelta del viaggio? “Chi può cerca un buon livello, ovunque si trovi, ma oggi il budget è il punto di partenza. I clienti a partire dalla disponibilità del portafoglio entrano in agenzia o contattano il tour operator, chiedendo dove possono andare. In generale il turista italiano cerca il mare e in seconda battuta la cultura, per la quale si muove più volentieri in un medio raggio”.
La Thailandia è un paese grande, pieno di risorse dove si torna anche più volte. Che cosa cerca chi si rivolge a questa destinazione?
“Innanzi tutto il mare, anche con un taglio mass market, ma siamo contenti che nel paese c’è stato un forte incremento del turismo culturale, in particolare per quanto concerne Sukhothai, la prima capitale thailandese tra il 1200 e il 1300, a sei ore di auto da Bangkok verso il nord, il più importante sito Unesco del paese. Nel 2019 l’Italia è stata la terza nazione per arrivi nell’antica capitale. E’ importante rilevare che con una promozione adeguata il turista che cerca il mare si sposta per alcuni giorni nelle destinazioni culturali. Da un 10% di presenze nel paese per motivi culturali si sta assistendo ad una buona crescita. Da parte thailandese tra l’altro non c’è stato un assoggettamento forte all’omologazione e alla formula del villaggio vacanza ma ancora ci sono molte comunità nelle quali è possibile soggiornare seguendo i ritmi e le attività tradizionali, soprattutto nel nord o esperienze come la riconversione dei campi di papaveri da oppio in coltivazioni di caffè che hanno dato un messaggio significativo anche in termini sociali ”.
Le famiglie italiane sul lungo raggio dove si dirigono principalmente?
“Negli Stati Uniti perché New York rimane il sogno essendo noi identificati nella civiltà occidentale sempre più permeati di cultura americana nonostante il costo sia più alto che muoversi verso oriente. Proprio per questo in Thailandia il turismo familiare ha un livello più alto.”
Quali sono gli elementi di attrazione dell’oriente thailandese?
“Il mare innanzi tutto; il rapporto qualità-prezzo e il fatto che sia un paese buddista theravada che segue più che la figura del Buddha i suoi insegnamenti come del resto la Birmania, il Laos e la Cambogia. In questa grande regione la religione è molto presente, come una filosofia di vita, una spiritualità che conquista i rapporti tra le persone, offrendo un ambiente sicuro e gentile.”
Tra le altre destinazioni a lungo raggio quali sono i paesi protagonisti?
“La Cina – con 420-430mila presenze annuali – è come accennavo la seconda destinazione lontana ma i leisure è inferiore al 20%; mentre il Giappone è in forte ascese perché ha risolto i suoi due problemi storici, i collegamenti aerei e il costo elevato della vita. Chi sceglie questa destinazione è alla ricerca della cultura e soprattutto della storia, di un mondo così lontano dal nostro, dall’essere di per sé affascinante. Tra l’altro non avendo il mare, può diventare una destinazione in sinergia con la Thailandia da abbinare in un viaggio.”
Per quanto concerne il medio raggio qual è la mappa del 2020?
“Un ritorno dell’Egitto, anche come presenza in BIT, perché comunque è un brand molto forte che riesce ad unire storia, cultura e mare andando incontro a sogni diffusi; anche se ha avuto una flessione della quale potrebbero beneficiare Tunisia e Marocco. Certamente l’Europa che probabilmente rappresenta la scommessa della prossima estate, in particolare Spagna, Francia e Grecia – grandi classici – mentre Londra è una destinazione sulla quale punterei perché malgrado la situazione politica contingente o in altri momenti il tema del timore terroristico, è così forte la sua immagine che la gente non rinuncerà facilmente”.
a cura di Ilaria Guidantoni