Supply@Me Capital plc si quoterà sul listino principale del London Stock Exchange lunedì 23 marzo, con una capitalizzazione di ben 227,5 milioni di sterline e un flottante del 26%, a seguito della fusione inversa tra la scaleup fintech italiana Supply@Me srl e Abal Group, una cosiddetta cash-shell company, che sino a inizio febbraio era quotata all’Aim di Londra e che sarà ribattezzata appunto Supply@Me Capital (si veda qui la comunicazione agli azionisti di Abal e qui il comunicato stampa).
Abal Group, allora quotata all’Aim Londra, poco più di un anno fa, quando ancora si chiamava Imaginitik plc, aveva venduto alla canadese Planbox per 2,5 milioni di sterline il suo software di gestione, che rappresentava la totalità dei suoi asset, e si era trasformata quindi in una società dotata soltanto di cassa. Per regolamento dell’Aim Londra Abal aveva 6 mesi di tempo per condurre un’acquisizione o per raccogliere sul mercato almeno 6 milioni di sterline, altrimenti sarebbe stata sospesa dal trading. Nell’agosto 2019 l’acquisizione in questione non era ancora stata conclusa, quindi il titolo era stato sospeso. Sempre in base al regolamento dell’Aim Londra, la sospensione poteva durare per 6 mesi, ma poi, perdurando le cause della sospensione, il titolo doveva essere delistato, fatto che è accaduto lo scorso 7 febbraio.
Nel frattempo, Abal a fine settembre ha stretto un accordo per acquisire l’intero capitale di Supply@me per 224,478 milioni di sterline, annunciando che avrebbe pagato l’acquisizione con i proventi di una nuova quotazione, questa volta sul listino principale del LSE. A sottoscrivere le nuove azioni al prezzo di 0,6945 sterline per azione, saranno da un lato gli azionisti attuali di Supply@Me e dall’altro, per una piccola quota, investitori terzi per 39,9 milioni di sterline. Abal Group ha inoltre annunciato che collocherà in aumento di capitale altre azioni al medesimo prezzo per un controvalore complessivo lordo di 2,2 milioni di sterline, sottoscritto da investitori professionali, high net worth individual e istituzionali, destinato a finanziare lo sviluppo della piattaforma. Il tutto avverrà dopo il via libera dell’assemblea di Abal Group fissata per il prossimo venerdì 20 marzo. Alessandro Zamboni, fondatore e ceo di Supply@Me, sarà il ceo della nuova realtà.
Supply@Me è controllata oggi al 92,2% da TheAvantGarde Group spa, che a sua volta fa capo a Zamboni e altri investitori, mentre il restante 7,8% è posseduto da un gruppo di investitori che nel giugno 2019 avevano sottoscritto in club deal un aumento di capitale da 2 milioni di euro, sulla base di una valutazione del 100% di 25 milioni. Al termine dell’operazione, TheAvantGarde Group si diluirà al 72,95%, mentre entreranno come nuovi investitori Equita sim e Ceresio sim per conto di loro clienti privati, che hanno investito in club deal, e l’asset manager maltese Parrot Capital (Global Capital Plc), ciascuno con il 4,98%.
Supply@Me opera nel segmento della cosiddetta inventory monetization, cioè la valorizzazione del magazzino di aziende industriali. Per il tramite della piattaforma Supply@Me, infatti, le aziende possono creare valore dalle proprie rimanenze di magazzino, ottimizzando il proprio capitale circolante e migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento.Le rimanenze di magazzino vengono smobilizzate grazie all’utilizzo di smart contract e all’utilizzo della blockchain di Sia, il gruppo specializzato in infrastrutture di pagamento controllato da Cdp Equity. Grazie a SiaChain la piattaforma riesce ad analizzare e monitorare prezzi e quantità dei vari stock si veda qui il comunicato stampa). Supply@Me acquista e cartolarizza le rimanenze delle aziende clienti e colloca le note della cartolarizzazione presso investitori istituzionali. Il possesso delle rimanenze resta nelle mani dell’azienda cliente, la quale, quando vende la merce, rimborsa il veicolo di cartolarizzazione con ulteriori rimanenze del magazzino. Questo giro si protrae per 3 anni e solo l’ultima operazione sarà rimborsata in contanti, mentre l’eventuale invenduto andrà riacquistato da un reseller con il quale Supply@Me ha già stipulato un accordo preventivo per l’acquisto a un prezzo prefissato.
L’importante valutazione aggiornata di Supply@Me rispetto a quella di metà 2019 è dovuta al fatto che nel frattempo “la società ha originato contratti con aziende clienti per smobilizzo di magazzino per un totale complessivo di oltre 900 milioni di euro e che si tratta di contratti triennali, che offrono agli investitori delle note di cartolarizzazione un range di rendimento più competitivo rispetto a prodotti finanziari esistenti sul mercato nell’ambito del working capital”, ha spiegato a BeBeez Zamboni, aggiungendo che “nel frattempo stiamo siglando accordi con gli investitori istituzionali e che abbiamo investito più di 1,5 milioni di euro in spese legali per avere una struttura “bullet proof” ed essere operativi a partire da quest’anno”. Proprio a breve, ha detto ancora Zamboni, “nel corso di aprile, porteremo sul mercato la nostra prima emissione per un valore superiore a 250 milioni di euro, che sarà collocata al mercato da un importante operatore britannico con cui abbiamo un accordo per un totale di un miliardo di euro di emissioni distribuiti in quattro operazioni e andremo in crescendo con un obiettivo di 3,5 miliardi nel 2023″.