Lo spagnolo Juan Uslè ha vinto la tredicesima edizione del premio Guerlain per il disegno della Fondation d’art contemporain Daniel & Florence Guerlain, eredi della famiglia fondatrice della nota omonima casa cosmetica, che la famiglia ha poi venduto a LVMH nel 1994.
A causa dell’emergenza sanitaria innescata dal coronavirus, quest’anno i giurati hanno votato da casa la loro opera preferita e la premiazione è stata effettuata tramite un comunicato stampa diffuso il 26 marzo scorso anziché attraverso un evento di premiazione.
Juan Uslé riceverà un premio di 15 mila euro e una delle sue opere sarà presentata per l’acquisizione da parte del Comitato di Selezione delle Arti Grafiche del Museo Nazionale d’Arte Moderna (Centre Pompidou) di Parigi. Gli altri due artisti selezionati dal premio Guerlain, Callum Innes e Florian Pumhösl, riceveranno ciascuno 5 mila euro e beneficeranno naturalmente del prestigio e della visibilità associati alla loro selezione.
Uslè, classe 1954, si è laureato alla Real Academia de Bellas Artes de San Carlos (Valencia) e si è trasferito a New York nel 1987, dove tuttora vive e lavora. Le sue opere sono esposte dalle gallerie Lelong, Frith Street Gallery, Cheim & Read. Molto influenzato dall’Espressionismo astratto americano, in particolare Mark Rothko, Barnett Newman e Joan Mitchell, l’artista spagnolo ha sviluppato un approccio personale e originale.
Il premio Guerlain è stato istituito da Daniel e Florence Guerlain, una coppia francese di appassionati d’arte, con l’obiettivo di “rafforzare la posizione del disegno nell’arte contemporanea e permettere a un artista francese o straniero, per il quale il disegno è un’attività significativa, di continuare il suo lavoro ricevendo la borsa di studio”.
L’artista prescelto deve però mantenere un legame privilegiato con la Francia attraverso istituzioni o scuole d’arte. Dalla sua creazione, il premio è stato assegnato a: Silvia Bächli, Sandra Vàsquez de la Horra, Catharina Van Eetvelde, Marcel Van Eeden, Jorinde Voigt, Susan Hefuna, Tomasz Kowalski, Jockum Nordström, Cameron Jamie, Ciprian Muresan, Mamma Andersson e Claire Morgan.
Il mercato del disegno nell’ultimo decennio si è ampliato, così come il numero di transazioni, riferisce un’analisi di Artprice. I dati Artmarket per Artprice rilevano che il fatturato globale delle aste di opere su carta è triplicato nell’ultimo decennio: da 881 mila e oltre 2,6 miliardi di euro nel 2019.
Nello stesso periodo, è salito del 90% il numero di disegni battuti all’asta, trainato in particolare da: Cina (con Hong Kong), Francia, Stati Uniti e Regno Unito. Così il disegno è diventata la seconda categoria del mercato dell’arte dietro la pittura, costituendo il 23% del mercato globale dell’arte.
Sono soprattutto Cina e Francia a beneficiarne. La Cina da sola, con 1,4 miliardi di euro, ha fatto metà del fatturato 2019 del mercato del disegno. La Francia rappresenta il 16% del mercato del disegno, con quasi 22.500 opere vendute nel 2019, pari a quasi il 4% del valore mondiale del mercato.