Morato Pane è in trattative per acquisire la concorrente Roberto Industria Alimentare. Lo riferisce Il Sole 24 Ore.
Roberto Industria Alimentare è stata fondata nel 1908 da Mario Canzian in un piccolo paesino in provincia di Treviso. Nata come lavoratori artigianale, è poi diventata una realtà industriale con una decina di dipendenti, ribattezzata Grissinificio Roberto snc e gestita da Mario Canzian con i figli Gianni e Roberto. Dal 2010 ha cambiato nome in Roberto Industria Alimentare ed è guidata da Gianni Canzian.
L’azienda, con sede a Susegana (Treviso), oggi conta oltre 200 dipendenti e produce grissini, pane, piadine, bruschette, toast, tramezzini, crostini, tortillas, sandwich, crocchini e bruschettine. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 57,1 milioni di euro, un ebitda di 2,74 milioni e una posizione finanziaria netta di 1,25 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Morato Pane è la seconda azienda italiana per volumi prodotti nella panificazione confezionata dopo Barilla, e punta a un fatturato consolidato di 250 milioni. Nel 2006 l’azienda era uscita dalla galassia Kamps-Barilla ed era stata ricomprata dalla famiglia Morato che, con Aliante Equity Investments e Nem Imprese (gestito da Nem sgr, oggi Alkemia Capital sgr), aveva rilevato il 70% della società detenuto da Harry’s France/Kamps (Barilla). La famiglia Morato aveva infatti mantenuto la proprietà del 30% della società. Al tal fine era stata creata una newco (Progetto Pane) partecipata al 60% dalla famiglia Morato, al 25% da Aliante e al 15% dal fondo Nem Imprese.
Il progetto industriale di sviluppo prevedeva nel medio termine lo sbarco in Borsa. Nel frattempo Morato Pane è cresciuta attraverso acquisizioni, come quella condotta l’anno scorso sul produttore italiano di piadine Orva, sino a quel momento di proprietà dell’imprenditore Luigi Bravi. Orva nel giugno 2018 aveva emesso due minibond per un totale di 6 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Un’emissione da 5 milioni era stata interamente sottoscritta dai fondi di private debt gestiti da Anthilia sgr, mentre la seconda emissione era stata sottoscritta dagli stessi fondi per 400 mila euro e da Bper per i restanti 600 mila euro.