Partiranno all’inizio di maggio gli information memorandum su Octo Telematics, il gruppo leader nei sistemi telematici per il mercato assicurativo auto, controllato dal fondo Charme (gestito da Montezemolo&Parnters sgr) affiancato dai fondi Amadeus Capital Partners e R Capital Management, e partecipato al 10% dai manager. Lo ha anticipato MF-Milano Finanza ieri, precisando che l’advisor Goldman Sachs contatterà fondi di private equity, che hanno già fatto qualche avance, con Apax e Kkr in prima linea, ma anche soggetti industriali.
In particolare tra i potenziali interessati ci sono operatori internazionali di telecomunicazioni, che puntano a conquistare l’ingente traffico dati che questo business è in grado di generare: Octo Telematics è per esempio il primo cliente per il traffico dati di Telecom Italia Mobile. Non a caso di recente Vodafone ha dichiarato di essere interessata a entrare nel settore.
Octo Telematics è però anche nel radar di grandi conglomerate nordamericane che vogliono diversificare in nuovi settori ad alta crescita oppure nel radar di società che offrono alle assicurazioni servizi di scoring del rischio e che in questo modo potrebbero ampliare l’offerta dei servizi.
In ogni caso non verranno accettate offerte da parte di compagnie di assicurazioni. «Vendere a un assicurazione sarebbe una scelta che andrebbe contro il management, ma anche contro gli interessi stessi del gruppo», ha spiegato a MF-Milano Finanza Luigi Sala, presidente sia di Octo Telematics sia di Montezemolo&Partners sgr. «Octo Telematics è leader di mercato proprio perché è indipendente e vende i suoi servizi a compagnie assicurative in tutto il mondo».
Il gruppo ha chiuso il 2012 con un fatturato di 99,7 milioni (dai 72,1 milioni del 2011), un ebitda di 58,2 milioni (da 44,3 milioni) e un debito finanziario netto di 46 milioni (da 50,2 milioni), il tutto producendo cassa, che sinora ha finanziato tutti gli investimenti e che dovrebbe essere sufficiente a finanziare anche quelli futuri. “Investiremo nella crescita organica del nostro business e anche in qualche acquisizione di soggetti che hanno sviluppato tecnologie che ci possono interessare. In ogni caso si tratterà di investimenti limitati, che potremo autofinanziare”, ha spiegato a BeBeez l’amministratore delegato Fabio Sbianchi, che a MF-Milano Finanza ha anche sottolineato che Octo Telematics ha ormai creato una forte barriera all’entrata nel settore perché, «abbiamo un database di 300 mila sinistri, grazie al quale siamo in grado di erogare in tempo reale il giusto tipo di soccorso in caso di incidente, siamo in grado di processare subito l’accaduto e di trasformarlo in un dossier da inviare alla compagnia e a breve saremo anche in grado di comunicare alla compagnia quanto le costerà in media la riparazione del danno. È un know how che i nuovi entranti e i nostri concorrenti già sul mercato non hanno. Lo scorso marzo abbiamo raggiunto il record di 76.600 nuovi clienti e in aprile ci avviamo a toccare un altro record a quota 80 mila. Al momento abbiamo sotto controllo circa 1,7 milioni di veicoli nel mondo, mentre il nostro principale concorrente ne ha soltanto 100 mila».
Allora perché non quotare il gruppo? «È risaputo che ci abbiamo pensato, ma l’ideale mercato di sbocco per il business di Octo Telematics sarebbe Wall Street e al momento la quota di fatturato Usa sul totale è ancora troppo esigua. Inoltre ci sono ancora parecchi investimenti che andranno fatti nei prossimi anni per restare leader in un mercato che sta crescendo e quindi restare privati, lontani dalle preoccupazioni dei dati trimestrali, può essere un vantaggio», ha concluso Sala.