La fintech italiana specializzata nello scambio di crediti commerciali Workinvoice e il leader delle informazioni creditizie e della business information Crif (socio di Workinvoice al 10%), con il supporto di PwC, in veste di advisor strategico e tecnico, hanno lanciato il primo mercato digitale per scambiare i crediti fiscali del super ecobonus, battezzato Ecobonus 110% (si veda qui il comunicato stampa).
Il Decreto Rilancio, così come spiegato anche dal Rapporto sulla Programmazione di Bilancio 2020 dell’Ufficio Parlamentare per il Bilancio, ha infatti previsto un rafforzamento degli incentivi pubblici per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e delle caratteristiche antisismiche degli edifici effettuati nel secondo semestre 2020 e nel 2021, per i quali viene aumentata al 110 per cento la percentuale di detrazione e ridotto da 10 a 5 anni il periodo di fruibilità. Per tali spese e per le altre sostenute nel biennio 2020-21 che non beneficiano dell’aumento della detrazione, l’art. 121 prevede inoltre la possibilità di trasformare la detrazione in credito d’imposta cedibile o in sconto sul corrispettivo.
La cedibilità a terzi del credito d’imposta è una misura volta soprattutto a dare liquidità alle aziende dei tanti comparti potenzialmente coinvolti e ha ampliato la gamma degli strumenti finanziari potenzialmente interessanti per gli investitori. Per esempio, lo scorso luglio il presidente di Assoprevidenza, Sergio Corbello, in occasione, di un webinar sul tema degli incentivi alla riqualificazione edilizia come possibile opportunità di investimento, aveva detto che i fondi pensione potrebbero acquistare i crediti dei superbonus per la riqualificazione degli immobili degli iscritti (si veda altro articolo di BeBeez). Alcuni fondi sono tuttora proprietari di grandi patrimoni immobiliari, altri potrebbero investire in fondi alternativi specializzati nella compravendita dei crediti d’imposta derivanti dagli incentivi fiscali. Ma non solo.Allo stesso webinar Evarist Granata, ceo e co-fondatore di Alternative Capital Partners sgr, aveva detto che il Sustainable Securities Fund, il nuovo fondo lanciato dall’sgr specializzata in investimenti alternativi illiquidi tematici che applica i criteri ESG, sta valutando l’investimento anche in crediti d’imposta derivanti dal cosiddetto ecobonus fiscale.
Alessandro Grandinetti, Markets and Clients Leader di PwC, ha spiegato: “L’evoluzione normativa a cui abbiamo assistito ha abilitato un nuovo mercato aperto ad un ventaglio molto ampio ed eterogeneo di soggetti che in funzione delle loro esigenze potranno cedere o acquisire il credito in modo immediato, sicuro e indipendente anche successivamente alla prima cessione. La tecnologia, adeguati presidi tecnici e sinergia con il patrimonio informativo di Crif ne fanno una piattaforma innovativa, efficiente pensata per garantire i più evoluti presidi a beneficio degli scambi”.
Matteo Tarroni, fondatore e ceo di Workinvoice, ha aggiunto: “Workinvoice gestisce da anni il più importante marketplace digitale per i crediti commerciali. A fronte dell’opportunità creata con il varo del super ecobonus abbiamo deciso di far evolvere il nostro modello di marketplace nella direzione dei crediti fiscali, con l’obiettivo di trasformarli, anche in questo caso, in un’asset class innovativa. Un vero e proprio mercato secondario che si estenderà ai crediti fiscali trasferibili. “Per Workinvoice si tratta di un ulteriore importante passo della nostra strategia di realizzazione di servizi a valore aggiunto per banche e corporate che vogliono offrire alla propria base di clientela servizi digitali innovativi.”
Fondata a fine 2013 da Matteo Tarroni, Ettore Decio e Fabio Bolognini e attiva dal 2015, Workinvoice è stata la prima piattaforma a diventare operativa nel settore dell’invoice financing in Italia. Nel marzo 2019 la società ha raggiunto il punto di pareggio (si veda altro articolo di BeBeez). Nel settembre 2018 il Gruppo Crif ha comprato il 10% di Workinvoice e contestualmente ha lanciato CribisCash, primo esempio di evoluzione del fintech verso le partnership con player industriali che dispongono delle risorse necessarie per sfruttare al meglio le idee, i servizi e anche i modelli di business inventati dalle startup, permettendo alle imprese di accedere ai dati di incassi e pagamenti di 1,7 milioni di aziende (si veda altro articolo di BeBeez).
Crif, gruppo italiano specializzato in soluzioni di credit bureau, business information, servizi per il credito e open banking, quest’anno ha invece acquisito Strands, società fintech statunitense specializzata in soluzioni avanzate di digital banking e uffici negli Usa, Spagna, Asia e Sud America (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre Crif nel febbraio scorso è salita al 100% di Inventia, azienda milanese tra i leader europei nei servizi di digital onboarding, di video riconoscimento biometrico e di video collaborazione, grazie al software proprietario Phygital4X (si veda altro articolo di BeBeez).