Fino a metà novembre la galleria d’arte FABER di Roma ospiterà la mostra UNO di Valerio Giacone, artista romano, classe 1976, che indaga il valore e la sacralità dell’uomo, rendendolo icona di se stesso in quanto portatore del divino. Il ritrovato approccio pittorico da parte dell’artista e la sua propensione per l’indagine interiore sono l’essenza di questo profondo e multiforme slancio poetico. Giacone utilizza l’arte a scopo terapeutico (scuole, privati) e, nel sociale, costruendo progetti rivolti a comunità particolarmente fragili come i migranti e i senza fissa dimora.
“L’esposizione – come ha scritto la curatrice Cristian Porretta – è concepita come un viaggio visionario nell’io; l’alternarsi di tecniche e di diversi linguaggi scandisce il ritmo allestitivo di un percorso espositivo pensato come un corpo unico, in cui risultano, tuttavia, ben distinti i singoli momenti.”
In questo racconto emozionale di memorie del vivere si raccolgono ed esplodono le varie fasi di sperimentazione attraversate dall’artista nel corso degli ultimi anni di ricerca: dall’amore per il segno agli studi sul cromatismo, dal gusto per la trasformazione della materia fino all’attuale inclinazione verso l’installazione.
L’incipit della mostra si ritrova nella vasta raccolta di opere pubblicate nel libro Non ho mai smesso di sognare il mare (edito da Andante) che riunisce immagini e pensieri elaborati da Valerio durante il recente periodo di confinamento globale.
La mostra UNO è la fase conclusiva di un progetto molto articolato da parte dell’artista, sviluppatosi nel corso delle esperienze residenziali vissute presso l’eremo di Santa Maria delle Grazie, sul monte Soratte, nell’ambito della rassegna “Tracce” e presso il Museo della Mole Vanvitelliana di Ancona.
Tra le mostre più recenti le personali Cuore (Kunstmassnahmen Art Gallery, Heidelberg, 2019; Galleria FABER, Roma, 2019), Castissima Virgo (Studio Longo-Bellesi, Firenze, 2017), Lucus (Galleria Faber, Roma, 2016), Solve et Coagula (Museo della Carta e della Filigrana, Fabriano, 2016), Metamorfosi Romane (Kunstmassnahmen Art Gallery, Heidelberg, 2012) oltre la partecipazione a diverse collettive.
Fecondo anche il contributo a pubblicazioni quali il fumetto C’era una volta in Tibet scritto da Mara Matta e promosso da ASIA Onlus; Il bello come causalità, Elena Errera (Ed. Mimesis); Quattr’ore nell’al di là di Mario Laterza; Progedit. Tombolino, Insieme a Tombolino di Sara Marullo e Alle origini il fuoco, a cura di Maurizio Zuccari per Inside Art.
Uno Valerio Giacone
Galleria d’arte FABER
via dei Banchi Vecchi 31, Roma
dal 19 settembre fino al 15 novembre 2020
martedì-sabato 11:00-19:00 domenica su appuntamento
tel. 0668808624; galleriadartefaber.com | info@galleriadartefaber.com
a cura di Ilaria Guidantoni