Cdp Equity ha acquisito il 30% di Snam4Efficiency, uno dei principali operatori italiani nello sviluppo dell’efficienza energetica, che è stato ribattezzato Renovit, con l’obiettivo di promuovere l’efficienza energetica di condomini, aziende e pubblica amministrazione e favorire lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica del Paese (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata condotta sulla base di una valutazione di Snam4Efficiency di circa 150 milioni di euro. Cdp Equity è stata assistita da Equita nell’operazione, mentre Snam è stata seguita dall’advisor finanziario EY. L’amministratore delegato di Renovit sarà Cristian Acquistapace, che guida Snam4Efficiency fin dalla sua costituzione.
Renovit e i suoi azionisti, si legge nella nota congiunta, valuteranno tutte le opzioni per la futura crescita della società, inclusa una possibile quotazione in Borsa nel medio periodo.
La società offre servizi integrati a tutti i segmenti del mercato attraverso TEP Energy Solution ed Evolve, società controllate rispettivamente al 100% e al 70%, attive nel settore residenziale e industriale, e Mieci, controllata al 70% e operante nel segmento della pubblica amministrazione. Renovit farà leva sull’attuale posizionamento nei settori residenziale e industriale e svilupperà ulteriormente l’attività nel settore della pubblica amministrazione, forte del ruolo del Gruppo Cdp. A tal proposito, contestualmente al closing, è stato sottoscritto un accordo di cooperazione commerciale tra Renovit e Cdp.
Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cdp, ha dichiarato: “L’accordo di oggi è un ulteriore passo nell’attuazione del piano industriale di Cdp, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dal piano nazionale integrato per l’energia e il clima. Cassa Depositi e Prestiti sta attuando una trasformazione strategica e operativa per essere sempre più vicina alle esigenze delle amministrazioni pubbliche e delle imprese, generando benefici anche per i cittadini. Questa iniziativa si inquadra infatti nel processo di ampliamento delle attività di Cdp, che sta assumendo un ruolo di vero e proprio partner strategico per gli enti locali: non più solo finanziatore degli investimenti, ma anche consulente tecnico-finanziario e promotore di iniziative per lo sviluppo di opere infrastrutturali ed energetiche. Siamo convinti che l’impegno congiunto con Snam possa portare Renovit a diventare velocemente l’operatore leader in Italia di questo comparto, oggi ancora molto frammentato”.
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha commentato: “L’efficienza energetica è una delle attività attraverso le quali Snam vuole raggiungere la neutralità carbonica al 2040 e contribuire a ridurre le emissioni per il sistema Paese in linea con gli obiettivi climatici nazionali ed europei. Un utilizzo più efficiente dell’energia da parte di condomini, imprese e pubblica amministrazione riqualificando gli immobili e utilizzando le nuove tecnologie digitali è essenziale per ridurre l’inquinamento e le emissioni di CO₂. In soli due anni Snam è riuscita a creare uno dei principali operatori nazionali del settore, valorizzando competenze e progetti imprenditoriali italiani. La nascita di Renovit, in collaborazione con Cdp, dà continuità a questo percorso con ulteriori prospettive di crescita: abbinando visione di mercato e capacità tecniche e finanziarie, la nuova società sarà in grado di fornire un contributo ancora più significativo alla riqualificazione energetica e alla lotta ai cambiamenti climatici, favorendo lo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.
Snam si sta impegnando molto per l’efficienza energetica. Ricordiamo che nel dicembre 2o20 ha concluso l’emissione di un transition bond, del valore di 600 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta della seconda emissione di questo tipo da parte di Snam dopo quella da 500 milioni del 10 giugno 2020, i cui proventi saranno utilizzati per finanziare progetti nella transizione energetica. Snam ha infatti previsto un incremento degli investimenti di quasi un miliardo di euro rispetto ai 6,5 miliardi del piano 2019-2023, portandoli a circa 7,4 miliardi nel periodo 2020-2024 coperto dal nuovo Piano industriale presentato lo scorso 25 novembre (si veda qui il comunicato stampa). Rispetto al piano precedente, la crescita è riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate (6,7 miliardi di investimenti) sia alle nuove attività della transizione energetica (oltre 700 milioni di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano). Il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato a sostituzioni e sviluppo degli asset con standard “hydrogen ready”. E per allineare la strategia di finanziamento con i propri target di sostenibilità e di ampliare la base di investitori, Snam accrescerà il peso della finanza sostenibile dall’attuale 40% a oltre il 60% del funding disponibile in arco di piano, grazie all’emissione di nuovi sustainable bond e di ESG-labelled Commercial Paper (si veda qui il comunicato stampa).