Debutta ufficialmente sul mercato 36Brains, la startup milanese di intelligence privata e investigazioni fondata lo scorso anno da Marianna Vintiadis, dopo aver lasciato la multinazionale statunitense Kroll, di cui è stata per molti anni responsabile di tutto il Sud Europa (si veda altro articolo di BeBeez). Ad affiancare Vintiadis nella nuova avventura c’è il socio Antonio Giuseppe Di Pietro, con un’esperienza nel settore della corporate intelligence in Asia e pioniere dell’applicazione delle innovazioni tecnologiche al settore del diritto penale d’impresa (si veda qui il comunicato stampa).
36Brains, ha spiegato Vintiadis a BeBeez, si chiama così perché “36 è il mio numero preferito. Ma è anche il prodotto di due quadrati (2X2X3X3, ndr), quindi è uno dei primi numeri (come anche il 12) ad avere una certa complessità”.
La startup affianca gli imprenditori e decision-maker, pubblici e privati, per interpretare gli interessi, i comportamenti e le azioni dei loro potenziali concorrenti o alleati. Offre servizi di intelligence commerciale e investigazioni, sicurezza fisica e logica, forensic e cyber breach response. Si rivolge a imprese, studi legali, fondi d’investimento e Pubbliche Amministrazioni. È attiva in Italia e all’estero e vanta una clientela internazionale. Due i segreti del suo successo: la tecnologia e i suoi brains, cervelli giovani e brillanti. Già al fianco di primarie aziende italiane, fondi e gruppi internazionali, 36Brains mette anche alla portata della media imprenditoria la tranquillità necessaria per crescere e affrontare le sfide regolatorie e decisionali.
“In un mercato sempre meno avvezzo al fair play, spetta a noi avere il coraggio di difenderci giocando in attacco e sfruttando tutti gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione”, ha commentato Vintiadis.
E ha aggiunto Di Pietro: “Arricchiamo le informazioni raccolte presso il nostro network globale di fonti con un uso acuto della tecnologia, garantendo risultati puntuali e abbattendo i costi. Dalle fake news a Cambridge Analytica, è di cruciale importanza intervenire e fermare la manipolazione dei dati, che mette a rischio le nostre imprese. È un momento di incredibile ispirazione e cambiamento per il nostro settore, colto profondamente dalla rivoluzione digitale e del RegTech”.