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Un ritorno all’antico, un modo insolito di essere artisti oggi. Per questo abbiamo raggiunto nella sua casa di Senigallia Massimo Nesti, milanese di nascita e marchigiano di adozione, è nato a Milano il 28 gennaio 1967 dove ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, laureandosi in pittura alla cattedra del Professor Saverio Terruso nel 1991, con una tesi sull’artista Ennio Morlotti e il naturalismo informale. E’ questo il suo punto di partenza. E pensare, ci ha raccontato che
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dopo il Liceo era indeciso tra iscriversi al Politecnico e all’Accademia.
Artista quotato- ha esposto a Tokio, Strasburgo, Milano, Innsbruck e in molte prestigiose gallerie nazionali; le sue opere sono state apprezzate da pubblico e critica e sono incluse nel Catalogo Generale dell’Enciclopedia d’Arte Italiana – la sua ricerca si basa sullo studio delle forme del corpo umano avvolte e spezzate da vortici e linee di forza che ne scandiscono il ritmo; lo sguardo soprattutto rivolto al Seicento e agli stilemi arcaici della pittura, con un focus sulla battaglia, il combattimento dell’uomo nella quotidianità che in parte si stempera con il contatto con la natura.
Nel corso dei suoi studi approfondisce e analizza la luce e il colore dei pittori del Seicento: artisti come Caravaggio, Guido Reni, i Carracci, i Bamboccianti – Peter Van Laer – saranno oggetto di studi meticolosi e il sapore dell’antico resta la cifra della sua pittura. Nelle opere l’uomo viene visto in continua lotta con gli altri e con sé
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stesso, partendo da una fase embrionale e giungendo ad una condizione eterea, informale.
Da Milano a Senigallia il salto è notevole.
“Non un semplice trasferimento ma un cambio di vita, formalmente avvenuto il 22 ottobre del 2008 insieme a Cristina Verdelli, mia compagna di vita, maturato almeno un anno prima. Venire a Senigallia è stato tornare alle origini, quelle materne mentre mio padre è di Quarrata in provincia di Pistoia”.
Come nasce la sua vocazione alla pittura?
“Sono stato sempre affascinato dalla creazione e dal fatto di disegnare. Purtroppo, durante le elementari non ho avuto un
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valido supporto da parte della maestra ma ho continuato a sperimentare, scoprendo l’acquerello, la tempera, l’acrilico e le matite alle scuole medie, anche se l’anima, malgrado il segno fosse embrionale, c’era già. Per un lungo periodo la passione per l’arte correva parallela allo sport: nuotavo da mezzo fondista e da fondista e mi sono allenato con Giovanni Franceschi, che si è qualificato a livello mondiale per i 400 metri misti e questo prendeva molto tempo, non senza soddisfazioni”.
Qual è la sua attrazione per l’antico?
“Sono sempre stato affascinato dalla pittura figurativa, dall’arte dell’Umanesimo e del Rinascimento; dalla Scuola dei Carracci, di
Guido Reni, di Caravaggio con la sua luce e dei caravaggeschi; da Frans Hals e da Rembrandt. Il professor Terruso esigeva da noi tanti disegni, studi del corpo umano e copie dal vero; nello sfogliare le mie prove durante il primo anno di Accademia, mi disse: “hai un bel segno, continua a lavorare così, migliorerai sicuramente e raggiungerai un tuo stile personale”. Terruso mi ha dato molto, perché insegnava seriamente e la sua pittura, così ricca di colore e gradazioni tonali accese, ha decisamente influenzato la mia sensibilità cromatica. Dal 1986 al 1991 ho vissuto l’accademia e il suo ambiente in modo propositivo. La mia ricerca ha quali pilastri fondamentali la luce nella pittura del Seicento (Caravaggio, Rembrandt, i Carracci), le gradazioni tonali di un figurativo espressionista, le linee di forza che determinano la dinamica e l’equilibrio della composizione e la fisicità della materia rilevata e ritrovata in un artista informale come Ennio Morlotti, che ebbi l’immenso piacere di conoscere alla galleria Bergamini di Milano”
Che cosa l’ha attratta dell’antico e soprattutto del Seicento?
“La potenza e il soggetto delle battaglie è in fondo la lotta interiore e quotidiana dell’uomo nella sua quotidianità. Il classico è per me il punto di riferimento dal quale non si può prescindere per sviluppare la propria poetica. In fondo Ennio Morlotti, sul quale ho scritto una tesi, fa proprio questo percorso: dalla forma alla non-forma, dunque all’informale ma studia il classico con grande sensibilità, attingendo a Cézanne, Picasso, Courbet e la scuola di Barbizon ma anche ai paesaggisti toscani, quali Fattori. Il Seicento dal punto di vista artistico ha dato uno scossone molto forte già con alcuni precursori come Tintoretto e la sua pittura ‘veloce’ partendo dalle tele scure. Caravaggio scegliendo la strada del realismo e della narrazione attraverso la luce ha tracciato un secondo cammino altrettanto potente”.
Come definirebbe la sua pittura?
“La mia pittura attuale è figurativa ed espressionista con alcuni rimandi allo stile seicentesco, da cui non riesco a liberarmi facilmente, anzi mi lascio attirare in maniera instancabile e con “devozione”. La mia azione si focalizza nella ricerca di calibrare spazio, segno, luce e colore all’interno delle mie composizioni, in modo da comunicare un certo tipo di figurazione contestualizzata ai giorni nostri, ovvero attuale, con emozioni odierne, pregne della rapidità dei mezzi contemporanei.”
Quali le stagioni della sua pittura?
“Per ora posso definirne due: la ricerca delle “tonalità del paesaggio informale”, e “Uomo e Materia”. Tutto iniziò con la scoperta di un bellissimo testo che ho approfondito insieme ad altri libri per un esame con il Professor Roberto Sanesi, allora docente di Brera; il testo in questione è The Waste Land di T.S. Eliot che Sanesi mi fece conoscere e studiare alla perfezione. In questo primo ciclo, ho rappresentato la visione di un uomo moderno sempre in lotta con sé stesso e con gli altri, il quale però riesce a riscattarsi dalla sua dimensione con la forza interiore della sensibilità, di fronte alla bellezza del colore e della luce. Il secondo ciclo è una riflessione sul Paesaggio Informale, costruito sulla memoria e sui ricordi di immagini della natura, in cui riprendo e, seppur con diversi obiettivi, recupero lo stile e il modo di dipingere di Ennio Morlotti, approfondendo la tematica di una rappresentazione della natura vista nella fisicità della materia.”
Dal punto di vista della creatività come sta vivendo questo periodo di relativo confinamento?
“Mi sono allontanato dal bombardamento dell’informazione e tuffato nella pittura. Per i primi due mesi di confinamento abbiamo scelto di mettere un quadro davanti alla televisione, anche se ho assorbito l’attualità che entra come soggetto nella Graphic Novel che sto realizzando così come in alcune opere pittoriche che si richiamano all’attualità per il soggetto anche se l’impianto resta quello abituale con un largo spazio dato alla natura anche attraverso le tonalità evocative del verde e degli azzurri.”
In termini espositivi invece ci sono progetti in cantiere?
“A giugno parteciperò ad una mostra a Tarquinia del Movimento Arcaista che ha riconosciuto il mio lavoro come simbolo di questa corrente e mi ha chiesto di aderire.”
Nel frattempo, malgrado le difficoltà dell’emergenza sanitaria, la sua attività didattica continua. Com’è nato il progetto?
“Sono partito da una mia esperienza personale e credo sia necessario che qualsiasi persona che si occupa di arte debba essere coltivata nelle sue prerogative, per questo lo slogan è diventato “Il tuo corso per il tuo obiettivo” e credo che il fatto stesso di iscriversi dimostri un obiettivo e sia già un risultato. Con Cristina ho scelto così di organizzare corsi di disegno, pittura, grafica 2D, illustrazione, fumetto e disegno d’animazione al Laboratorio Artistico NV.art seguendo le nuove generazioni di artisti, promuovendo la sua arte, proponendo progetti didattici e formativi per le scuole nel settore della comunicazione d’immagine (illustrazione, fumetto, design). Da oltre un anno, un progetto che era già in essere – operare anche a distanza – ha preso forma la dimensione digitale che ha ottenuto una buona risposta e che ha stimolato la nascita di alcuni corsi come quello di storia dell’arte con varie iniziative.”
Quali sono al momento le iniziative in essere?
“Tre sono i progetti in cantiere, rispettivamente lo sviluppo di video corsi per realizzare un canale dedicato non solo ai professionisti che dia vita ad una Community; il recupero della bellezza attraverso lo studio della natura en plein air; e un progetto con gli Istituti di Cultura Italiana all’estero per valorizzare la tradizione e la storia italiana”.
In viaggio con Massimo Nesti: le mostre collettive e personali
Dal 1992 al 1994 Centro Culturale “Ezio Vanoni”, Lodi
Galleria d’Arte “Il Castello” – Brera Arte Giovane, Milano
Centro Culturale Pasolini, Muggiò (Milano)
Centro artistico culturale “Proposte d’Arte”, Milano
“Nuova Organizzazione Arte”, 11 Artisti, 3a Mostra Itinerante, Milano
Tannan Art Festval 1994 Takefu, Tokio
Dal 2000 al 2001 “Miniaci Art Gallery “, Positano
“Miniaci Art Gallery”, Milano
2002 “Galerie Bertrand Kass”, Innsbruck , con il Patrocinio degli Istituti Italiani di Cultura ad Innsbruck e Vienna
Villa Pallavicini, Milano, Personale
“Internet Point” Milano, Personale
2003 “Banca Popolare di Novara”, Novara, Personale
Esposizione collettiva al “Castello Sangallo di Nettuno”, Roma
“Galleria Logos”, Roma
“Galleria Renzo Cortina, Nuove proposte/3”, Milano
“Les Nouveaux”, mostra collettiva di pittura presso il Golem Cafè di Bologna
2004 Esposizione collettiva all’Associazione Musicale Replay”, Milano
“Associazione ex Martinitt”,- 15° Mostra Collettiva di pittori milanesi, Milano
Mostra collettiva di pittura presso il “Sea Park Hotel” a Giulianova (Teramo)
“Vitate”, partecipazione alla Fiera d’arte di Viterbo
Mostra collettiva di pittura ad Alba Adriatica, Teramo
Partecipazione alla “Borsa della Cultura” presso il Museo “La civitella” di Chieti
2005 “Associazione ex Martinitt” – 16° Mostra Collettiva di pittori milanesi, Milano
“Esposizione collettiva alla Galleria Sassetti, Milano
“Miti e icone dell’epoca moderna” in collaborazione con artdreamguide presso Galleria Renzo Cortina, Milano
2006 “Esposizione al Palazzo 100 firme in collaborazione con la Galleria Centroparete, Lissone (Milano)
2009 “Expo Ex” con il Patrocinio del Comune di Senigallia
2010 “Palazzo Baviera”, collettiva con il Patrocinio del Comune di Senigallia
2012 Sala “Expo Ex” con il Patrocinio del Comune di Senigallia
2013 “Pesaro, mostra collettiva organizzata dalla Val Cesano Arte
Fano, “Rocca Malatestiana; vincitore del I° premio del concorso nazionale organizzato da Val Cesano Arte”
Artisti all’opera”, mostra collettiva con il patrocinio del Comune di Ostra (Ancona)
URBISETARTIS – concorso nazionale d’arte – Seraphicum
2014 “27° Premio Internazionale Accademia URBISETARTIS, Roma
“1° Biennale della Creatività, Verona 12 febbraio 2014; Palaexpo; evento inaugurato da Vittorio Sgarbi”
“27° Premio Internazionale Accademia URBISETARTIS, Roma
Assisi, Mostra d’arte contemporanea
6 maggio 2014, organizzazione Associazione URBISETARTIS
“IV° festival internazionale dell’arte per il dialogo e la pace tra i popoli e le religioni”, Roma Ambasciata dell’Irak presso la Santa Sede – 5 aprile 2014“IV° festival internazionale dell’arte per il dialogo e la pace tra i popoli e le religioni” ad RTR, Rieti
“Arte, Terra, Tradizione”: mostra collettiva a cura di Massimo Bigioni e Stefania Montori (AION ARTE)
19 luglio – 18 settembre 2014, Chiostro di S. Francesco, Monteleone di Spoleto
“Il Tratto nell’Arte”; mostra collettiva organizzata dall’Associazione Culturale L’Arte dall’1 al 7 settembre 2014. Con la partecipazione del critico d’arte Giorgio Grasso
2016 “Fascino, Passione, Follia”. Mostra d’arte contemporanea ispirata al musical NotreDame
de Paris”; evento organizzato da Ruotando Artshow
“4 artisti”, Esposizione d’Arte Contemporanea
11 dicembre Chiesa di Sant’Angelo, Barletta
2017 “Festival Deod Art n°2, a L’Espace Francois Mitterand – Saint-Diè, Strasburgo
2018 “Premio Marche”, Biennale d’Arte Contemporanea, Forte Malatesta, Ascoli Piceno
a cura di Ilaria Guidantoni