“Intrum Italy sta studiando il lancio di un nuovo fondo dedicato agli UTP corporate e retail oggi sui libri delle banche italiane insieme a una nota sgr attiva sul mercato NPE. Sarà una questione di poche settimane”.
Lo ha detto Andrea Tresoldi, head of UTP di Intrum Italy, in occasione del suo intervento al Caffé di BeBeez dell’11 maggio dedicato alle cartolarizzazioni offerto da Banca Finint (si veda qui il programma).
Tresoldi non è andato nel dettaglio del progetto ma sembra di capire che si tratti di un’iniziativa simile a quella lanciata da AMCO con Prelios sgr con il fondo Back2Bonis (si veda altro articolo di BeBeez) o a quella di doValue insieme a Finint Investments sgr con Efesto Credit Fund (si veda altro articolo di BeBeez). C’è però una differenza. Tresoldi ha infatti precisato che “a differenza di altri fondi di questo tipo già presenti sul mercato, l’idea è aiutare le banche italiane a gestire i crediti UTP verso le aziende più piccole e anche i retail, che rappresentano un numero importante in termine di singoli crediti ma con ciascun credito di dimensione molto piccola, il che significa che si tratta di portafogli per i quali è difficile mantenere adeguati presidi di gestione”.Per rivedere il video del Caffé di BeBeez dell’11 maggio con l’intervento di Andrea Tresoldi,
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Ricordiamo che Intrum è il maggiore operatore mondiale dei servizi al credito, nato alla fine di giugno 2017, dall’unione della norvegese Lindorff (controllato da Nordic Capital) e della svedese Intrum Justitia (si veda altro articolo di BeBeez). Intrum Italy è la joint venture tra Intesa Sanpaolo (49%) e il gruppo svedese Intrum (51%), nella quale sono confluiti circa 600 dipendenti della direzione recupero crediti di Intesa Sanpaolo e dei team operativi di leasing & Reoco, a valle dell’accordo siglato nell’aprile 2018 in base al quale Intesa Sanpaolo ha ceduto un portafoglio di Npl da 10,8 miliardi di euro a un veicolo di cartolarizzazione che ha emesso titoli abs la cui componente equity è stata sottoscritta al 51% da Intrum e da Carval Investors (rispettivamente per il 41% e 10%) e per il resto da Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez).
In Italia Intrum ha condotto in precedenza una importante campagna di m&a tra i servicer. Nel dicembre 2017 ha rilevato infatti CAF da Lone Star insieme a un portafoglio di Npl da 370 milioni (si veda altro articolo di BeBeez); nel maggio 2017 aveva acquisito Gextra da Italfondiario e dalla fondatrice Francesca Carafa, che è rimasta nel team (si veda altro articolo di BeBeez); mentre nella primavera del 2016 aveva acquisito Cross Factor. Proprio da Cross Factor è nata nel luglio 2020 Revalue, la nuova controllata al 100% dedicata agli UTP (si veda altro articolo di BeBeez).
Quest’ultima, ha spiegato Tresoldi, “è dotata di oltre 900 professionisti dislocati in tutto il territorio italiano in grado di gestire direttamente le pratiche UTP sia con controparti retail sia con controparti corporate”. In quest’ultimo caso, “nel momento in cui i business plan di rientro prevedono l’immissione di nuova finanza a medio-lungo termine, allora può essere prevista l’emissione di note di cartolarizzazione super-senior da collocare a investitori istituzionali oppure si cerca di promuove il piano di turnaround a livello di singolo debito presso investitori specializzati”.
Ricordiamo che di recente Intrum insieme a Deva Capital ha comprato da BPER un portafoglio di UTP da 248 milioni di euro (Project Winter). ReValue manterrà il ruolo di servicer del portafoglio, che è costituito prevalentemente da crediti assistiti da garanzie immobiliari relative a immobili con diverse destinazioni d’uso (fra cui hotel), riferiti a debitori localizzati in diverse regioni italiane (si veda altro articolo di BeBeez).