E’ partita l’asta per 351 negozi di Essilux, gruppo presieduto da Leonardo Del Vecchio. I punti vendita devono essere ceduti in blocco o in forma di “spezzatino” entro i primi di settembre per soddisfare le richieste dell’Antitrust europeo, nel caso in cui l’acquisizione della multinazionale olandese GrandVision (la più grande catena di vendita al dettaglio di prodotti ottici in Europa, controllata dal fondo Hal) si concluda, a quasi 2 anni dall’opa da oltre 7 miliardi di euro per i 7 mila negozi di quest’ultima promossa da Essilux a 28 euro per azione nel luglio 2019 (si veda qui il comunicato stampa) e bloccata dal coronavirus.
A questo proposito, uno degli ultimi nodi da sciogliere, il consenso dell’Antitrust turca è stato sciolto la scorsa settimana (si veda il comunicato stampa) Ora resta sul tavolo solo la questione dell’arbitrato internazionale, chiesto a fine luglio del 2020 dalla stessa Grandvision e dal fondo Hal (si veda il comunicato stampa di allora). Ai primi di luglio è atteso il pronunciamento del collegio arbitrale. In caso di esito favorevole a Essilux, si prevede che l’opa si concluderà alle condizioni indicate, dopo essere stata fermata a causa della pandemia.
Ricordiamo che in Italia a GrandVision fa capo Avanzi Holding, che nel 2014 ha acquisito il 100% di Angelo Randazzo srl, catena di distribuzione di occhialeria retail con circa 1.000 dipendenti che all’epoca dell’operazione operava sul territorio italiano attraverso 101 punti vendita a marchio Optissimo e 89 corner all’interno dei grandi departmern store (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra l’altro lo stesso fondo Hal controlla il 49,8% di Safilo, uno dei principali gruppi italiani dell’occhialeria, di cui il fondo olandese quotato alla borsa di Amsterdam aveva rilevato una prima quota del 41% nel 2009 a seguito di un’operazione di acquisto dei bond Safilo allora in circolazione e di una ricapitalizzazione del gruppo. Nel 2018, dopo un’ulteriore ricapitalizzazione, Hal aveva portato la quota all’attuale livello. E dopo le difficoltà dello scorso decennio, l’azienda è tornata a crescere, anche per acquisizioni. Nel febbraio scorso ha infatti rilevato il 61,34% di Prive Goods, società titolare del marchio di occhiali americano Privè Revaux dal fondo Tsg Consumer Partners (si veda altro articolo di BeBeez). A fine 2019, invece, aveva comprato per 90 milioni di dollari il 70% di Blenders Eyewear, marchio californiano di occhiali digitally native creato dal surfista Chase Fischer (si vrda altro articolo di BeBeez).
Tornando all’asta per i 351 punti vendita di Essilux, gestita da Mediobanca e Lazard, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, l’operazione è arrivata alla fase delle manifestazioni di interesse. I negozi sono situati prevalentemente in Italia (172 punti vendita), mentre la quota restante è compresa tra Olanda (142 negozi) e Belgio (35). Nel perimetro (suddiviso tra corner e spazi più grandi) sono inclusi anche oltre 100 punti vendita VistaSì. Prima che scoppiasse il Covid, il perimetro oggetto di cessione fatturava circa 160 milioni di euro. La valutazione circolata nelle passate settimane si aggirava attorno ai 280 milioni di euro.
Il dossier è stato inviato a operatori strategici italiani ed esteri e a fondi di private equity. Tra i pretendenti specializzati nell’occhialeria rientrano Fielmann, colosso tedesco quotato a Francoforte con 35 punti vendita in Italia e che potrebbe quindi puntare a crescere in Italia; il gruppo francese Alain Afflelou, controllato dal 2012 da Lion Capital e partecipato da Apax; Vision Group, primo polo distributivo dell’ottica in Italia, partecipato dal 2014 da Arcadia Small Cap, gestito da Arcadia sgr, e che a inizio gennaio si è fuso con la più piccola concorrente NetCity (si veda altro articolo di BeBeez). Vision Group potrebbe essere più interessato ai soli punti vendita VistaSì.
Quanto all’interesse dei fondi di private equity per l’occhialeria, ricordiamo che nel portafoglio di PAI Partners c’è Marcolin, azienda italiana attiva nel settore dell’occhialeria delistata da Piazza Affari a seguito di un’opa conclusa a dicembre 2012. Quest’ultima lo scorso maggio ha emesso un nuovo bond da 350 milioni di euro a scadenza 15 novembre 2026 e cedola 6,125% (si veda qui il comunicato stampa) con cui è andato a rifinanziare il bond da 250 milioni a scadenza 2023 emesso nel febbraio 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), la linea di credito revolving in essere e la linea di credito da 50 milioni di euro garantita da SACE che si era assicurata nel luglio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez)
Sempre nel settore dell’occhialeria, ricordiamo che nell’ottobre 2020 VeNetWork spa, società che raggruppa 58 imprenditori del Veneto, ha rilevato il 75% di Tris Ottica, azienda di occhialeria trevigiana attiva da 30 anni nella produzione sia per marchi di lusso, sia per il proprio marchio (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’ottobre 2019, invece, Ethica Global Investments, il veicolo di investimenti di private equity in club deal promosso da Ethica Group, ha rilevato il 40% di Elledue srl, holding proprietaria al 100% di Ideal srl. La holding Elledue contestualmente ha rilevato il 100% di Biemme srl dall’imprenditore Giuliano Casanova. Sia Ideal sia Biemme sono attive nel settore dell’occhialeria: la prima fornisce componenti di minuteria metallica mentre la seconda è specializzata finiture superficiali, galvanica e verniciatura (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel settembre 2019 Friulia, la finanziaria della Regione Friuli-Venezia Giulia, aveva rilevato una quota del 30% del capitale di Pugnale & Nyleve, società che disegna, produce e commercializza occhiali nel segmento lusso, sia per conto proprio sia in qualità di licenziataria di terze parti. A vendere le quote è stato il fondatore e attuale amministratore unico della società, Emanuele Pugnale, che ha mantenuto il restante 70% dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine nel febbraio 2019 Italia Independent, marchio di occhiali che fa capo a Lapo Elkann quotato all’Aim Italia, aveva annunciato due aumenti di capitale per 8 milioni di euro complessivi. Uno, per 2 milioni, sottoscritto dallo stesso Elkann; e l’altro, per 6 milioni, sottoscritto da Creative Ventures srl, una società veicolo che fa capo al fondo Talent, gestito da Avm Gestioni sgr, e il cui capitale è stato sottoscritto anche dal fondo Centurion Global Fund Sicav e da altri investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Con questa operazione, Elkann si era diluito dal 68% al 53,39% del capitale, mentre Creative Ventures è entrato con una quota del 25,44%. Le quote sono rimaste inalterate anche dopo l’aumento di capitale da 7,8 milioni di euro che si è concluso lo scorso marzo (si veda qui il comunicato stampa).