La scorsa settimana Gedi, gruppo editoriale controllato indirettamente da Exor (holding della famiglia Agnelli), ha rilevato il 78% di AutoXY, uno tra i primi e principali motori di ricerca italiani specializzati nel mercato delle automobili (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è stato Vertis Venture, il primo fondo di venture capital gestito da Vertis sgr dedicato agli investimenti seed nel Sud Italia. Il ceo di AutoXY Boris Cito e il cto Matteo Serafino, che manterranno rispettivamente il 20% e il 2% dell’azienda.
Fondata a Lecce nel 2009, AutoXY è una piattaforma che semplifica la ricerca di un’automobile creando un collegamento diretto tra gruppi automobilistici, concessionari e clienti finali. Attraverso l’uso di questo portale marketing, l’utente viene accompagnato in un percorso che trasforma ogni potenziale interesse in una valutazione o effettiva proposta d’acquisto. La società ha chiuso il 2020 con ricavi per 3,4 milioni di euro, un ebitda di 1,64 milioni e una liquidità netta di 821 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus).
Renato Vannucci, co-fondatore e vice presidente di Vertis sgr, ha affermato : “Con questa operazione abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi, AutoXY è certamente un’operazione da manuale. Abbiamo creduto e investito nel progetto di un giovane imprenditore di Lecce e del suo team, insieme a un gruppo di business angel. Abbiamo contribuito alla formazione e alla crescita manageriale del team e delle risorse di AutoXY e creato un’impresa digitale di successo al sud. Il tutto con un interessante ritorno economico anche per gli investitori del nostro fondo. Oggi si chiude il nostro percorso e per AutoXY si apre una nuova fase di crescita, grazie alle sinergie e alle opportunità che derivano dall’ingresso in uno dei più importanti gruppi editoriali italiani”.
Maurizio Scanavino, ceo di Gedi, ha dichiarato: “L’investimento in AutoXY ha una duplice finalità: da una parte è un servizio per gli utenti delle testate di Gedi e dall’altra un efficace strumento di comunicazione digitale a performance per i clienti pubblicitari del settore automotive. Si apre inoltre un nuovo capitolo della storia di AutoXY, che valorizza le competenze e il percorso di successo compiuto da Boris e il suo team in questi 12 anni: grazie alla notevole audience del nostro Gruppo e alla sempre più forte presenza della concessionaria Manzoni sul business digitale, AutoXY potrà cogliere ulteriori potenzialità di sviluppo in un segmento di mercato in forte evoluzione.
Nei giorni scorsi Gedi ha raggiunto anche un accordo con The Huffington Post LLC (gruppo BuzzFeed) per salire al 100% di Huffington Post Italia (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, Gedi rileverà il 51% del capitale della joint venture fino a oggi detenuta dal gruppo editoriale statunitense, portando così la sua partecipazione nella società al 100%.
Huffington Post è stato fondato nel 2005 negli Usa come blog da Arianna Huffington, Kenneth Lerer, Jonah Peretti e Andrew Breitbart. In breve tempo diventato uno dei siti più seguiti del mondo. Nel febbraio 2011 era stato acquisito da AOL (si veda qui il comunicato stampa), per poi passare, nel novembre scorso, al gruppo BuzzFeed che lo ha rilevato da Verizon Media (si veda qui il comunicato stampa), la divisione di Verizon che include tra gli altri AOL e Yahoo, e che nel maggio scorso è stata rilevata dal fondo Apollo (si veda altro articolo di BeBeez).
L’edizione italiana dell’Huffington Post aveva debuttato il 25 settembre 2011. Huffington Post Italia ha chiuso il 2019 con ricavi per 1,95 milioni, un ebitda negativo di 72 mila euro e una liquidità netta di un milione (si veda qui l’analisi di Leanus).
Gedi assicurerà la continuità editoriale attraverso la licenza esclusiva per l’Italia del marchio The Huffington Post e realizzerà la raccolta pubblicitaria tramite la concessionaria A. Manzoni & C. Il perfezionamento della transazione è atteso entro la fine del terzo trimestre dell’anno.
Ha spiegato Scanavino: “Con questa operazione completiamo un percorso iniziato nove anni fa, che ha permesso di costruire un nome di assoluto rilievo nel panorama informativo italiano. Sotto la guida sicura di Mattia Feltri e con l’adozione della piattaforma tecnologica che Gedi sta sviluppando per tutte le sue testate, Huffington Post potrà ora esprimere tutto il suo potenziale per offrire un prodotto innovativo, originale e accattivante.”
Mattia Feltri, direttore dell’Huffington Post Italia, ha commentato: “Entrare al cento per cento in Gedi Gruppo Editoriale ci permette di immaginare e progettare un futuro in cui, nella nostra peculiarità e autonomia, potremo finalmente muoverci in piena sintonia e sinergia con le altre testate, e seguirne i piani industriali, indispensabili per innovare e pensare a un’informazione al passo coi tempi e col mercato”.
Sempre in ambito editoriale, Gedi nel febbraio scorso ha acquisito l’80% di alfemminile, marchio di informazione pensato per le donne (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è stato Unify (Gruppo TF1), che ha mantenuto la rimanente quota del 20%, continuando ad assicurare alla partnership competenze, contenuti e tecnologia che hanno permesso in 20 anni di diventare un punto di riferimento del panorama editoriale italiano.
alfemminile è il brand di informazione digitale più noto e più consultato dalle donne italiane secondo Ipsos. Nato per informare le donne con attualità, consigli ed esperienze su tutti i temi della vita moderna, alfemminile oggi include il sito web alfemminile.com, un forum e una serie di profili social che raccolgono la più grande audience italiana in questo segmento, con 2 milioni di follower. Le interazioni quotidiane sugli argomenti proposti dal team rendono gli account digitali di alfemminile tra i più attivi della rete italiana, con posizione di leadership in particolare su Facebook, Pinterest e Instagram. alfemminile integrerà il bouquet informativo che Gedi offre alle sue lettrici, già ricco di un patrimonio editoriale che conta il magazine D e le varie sezioni tematiche delle diverse testate del Gruppo. La raccolta pubblicitaria del brand sarà realizzata dalla A. Manzoni & C.
Scanavino aveva affermato all’epoca: “Con questa acquisizione, Gedi mette a disposizione delle lettrici un’offerta informativa che vive attraverso una community molto attiva e vivace in particolare sui social network e sul suo storico forum. Con alfemminile, Gedi diventa il primo polo digitale italiano dopo Google e Facebook in termini di audience femminile: un significativo passo in avanti nel percorso di sviluppo strategico che proseguirà a pieno ritmo.”
Ricordiamo che Gedi è controllata indirettamente da Exor all’89,62% a seguito dell’opa dell’estate 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) ed è partecipata da Mercurio spa (col 5,19%) e da Cir (Compagnie Industriali Riunite, col 5,19%). Gedi è il primo gruppo di informazione quotidiana in Italia, leader nella carta stampata e nel digitale con testate quali La Repubblica, La Stampa, dieci giornali locali e l’Espresso. La società è inoltre uno dei principali poli radiofonici nazionali, che include brand di assoluta eccellenza come Radio Deejay, oltre a Radio Capital e m2o. Gedi opera, inoltre, nel settore pubblicitario multipiattaforma, tramite la concessionaria A. Manzoni & C. Nel dicembre scorso il gruppo ha ceduto al Gruppo SAE (Sapere Aude Editore) srl le quattro testate locali Gazzetta di Reggio, Tirreno, Gazzetta di Modena e Nuova Ferrara (si veda altro articolo di BeBeez).