A Firenze, a Palazzo Feroni, sede dell’azienda Ferragamo e dell’omonimo museo, è allestita Seta, esposizione che rimarrà aperta fino al 18 aprile 2022, ideata dalla direttrice Stefania Ricci e da lei curata insieme a Judith Clark. Il titolo fatto di una parola lascia spazio ad un’evocazione fiabesca e, in questo caso, quella straordinaria, prodotta dagli artigiani del comasco che ne detengono il primato. I foulard e le cravatte di Ferragamo sono diventati iconici al pari delle scarpe. Un’esposizione che ancora una volta unisce la bellezza e il gusto dell’eleganza all’artigianalità e all’aspetto produttivo ed insieme culturale e simbolico, cifre delle esposizioni Ferragamo. Ad opera della quarta dei sei figli di Salvatore, Fulvia Visconti Ferragamo, nata il 2 luglio 1950 scomparsa prematuramente nel 2018, che a soli 20 anni si era immersa nella seta di famiglia con coraggio, visione e determinazione, trasformando
cravatte e foulard in un capitolo identificativo di quel total look in cui il “ciabattino delle stelle” sognava di trasformare il suo brand e come, dopo la sua morte, la famiglia ha portato avanti il progetto. A lei e alla sua visione è dedicata l’esposizione che conduce il visitatore in un suggestivo viaggio, sulle orme dei tanti fatti da Fulvia, nello spazio e nel tempo, recuperando i significati simbolici della fibra più preziosa. Da cinquemila anni il filo sottile e lucente generato dalla bava di un lepidottero dà origine al tessuto, originario della Cina, per eccellenza simbolo di regalità, eleganza e lusso, strumento di scambio tra Oriente e Occidente, emblema di civiltà e cultura. Ed è soprattutto nel fazzoletto da collo formato carré, per la sua natura di
“quadro”, che la moda e l’industria tessile hanno sperimentato una gamma infinita di soluzioni creative, nella ricerca di disegni. La mostra racconta il lungo e complesso processo che porta alla realizzazione del foulard stampato in seta, sintesi di creatività e artigianato industriale nonché le sue fonti di ispirazione. Se fino al 1960 il nome Ferragamo è stato sinonimo di calzatura da donna, l’obiettivo di Salvatore, il fondatore dell’azienda, era quello di trasformare il suo marchio in una casa di moda che vestisse la donna dai piedi alla testa, sogno che si realizzò solo dopo la sua morte. Proprio la figlia Fulvia, dette avvio agli inizi degli anni Settanta a una produzione continuativa di accessori in seta, da donna e da uomo, caratterizzata da stampati realizzati a Como con soggetti decorativi esclusivi, soprattutto fiori e animali esotici, in particolare i felini maculati scelti per la loro eleganza, formati da un patchwork di fiori, nello stile Arcimboldo.
I foulard e le cravatte prodotte nelle fabbriche di stampa di Como nascono nel
1971 ad opera di Fulvia Ferragamo e raccontano un mondo creativo che ha infiniti riferimenti d’ispirazione: dall’arte orientale ai dipinti del Novecento, dalle opere d’arte conservate in tanti musei agli antichi tomi di botanica e scienze naturali, consultabili nelle sale dei rari di molte biblioteche o conosciuti attraverso le loro riproduzioni più recenti. Queste molteplici fonti venivano ridisegnate e annotate su fogli, stagione dopo stagione, sotto forma di variopinti collage che costituivano di volta in volta il mood board di partenza del nuovo tema creativo. Si tratta di una quantità immensa di materiale, che è stato in seguito riunito in oltre un migliaio di volumi oggi conservati nell’Archivio Salvatore Ferragamo. È questo particolare modo di raccogliere ed elaborare le idee a costituire il fil rouge curatoriale dell’allestimento e dell’intero percorso espositivo, dove i tessuti stampati, cravatte o foulard, sono accostati alle fonti d’ispirazione di ogni motivo: libri o dipinti, vasi o sculture, tutti provenienti da musei o collezioni pubbliche e combinati ai disegni preparatori, alle prove di colore. Una grande Wunderkammer che vuole significare quanto l’apparente semplicità di questi stampati in seta nasconda una grande complessità
concettuale e produttiva, proprio come in un gioco di prestigio. La visita vale la pena anche solo per l’immersione nella bellezza di forme e colori di grande raffinatezza. Divisa in nove sezioni si inizia dalla stanza degli animali, le chimere sulle vie della seta. Si comincia con un riferimento agli itinerari e le vie che hanno portato per secoli agli scambi tra Oriente e Occidente. La carta da parata riproduce gli antichi luoghi. Protagonisti della sala gli artisti cinesi Sun Yuan & Peng Yu che offrono un’interpretazione concettuali di questo mondo attraverso un’installazione costituita da animali a grandezza naturale e tassidermie. Gli artisti hanno realizzato anche realizzato un foulard per evidenziare come la storia della seta sia un processo culturale legato ai miti. Smembrando figure mitiche occidentali e cinesi, ordinandole in una sorta di catalogazione, hanno dato vita ad un archivio visivo di matrice antropologica. Il risultato è una figurazione inedita che attinge alla matrice più forte del mito come un significato originario oltre il tempo. Nella sezione 2 troviamo il fascino della Cina nella Villa di Poggio Imperiale di Firenze – rinomata scuola internazionale – dove Fulvia, a partire dal 1960, è stata allieva nell’educandato della Santissima Annunziata. I dormitori delle allieve erano ospitati nel cosiddetto quartiere cinese, arredato con oggetti, mobili e stoffe provenienti dalla Cina, offrendo un mondo da fiaba, il cui gusto è iniziato nel XVIII secolo e che ancora nello scorso esercitava il suo fascino sulle studentesse. Il ricordo di queste scene di vita resterà impresso in Fulvia. D’altronde è antica l’amicizia di Firenze con la Cina anche nel gusto dell’arredo e dei tessuti. Nella sezione 3 sono raccolte le ispirazioni, dalle opere d’arte raccolte nei musei agli antichi volumi di botanica consultabili nelle biblioteche. Nel reparto seta di Ferragamo a Milano sono state riprodotte su carta e forniscono ispirazioni e modelli. Il loro uso ha ispirato non solo i designer interni ma anche i produttori di seta di Como. Gli uccelli sono indiscutibilmente i protagonisti per la loro silhouette e il piumaggio colorato. Nella quarta sezione la chiave formale dei primi foulard, i fiori con un modello patchwork. L’artificio può essere messo in relazione con le infiorate barocche che tuttora si tengono in occasione del corpus domini in vari paesi d’Italia, o ai ritratti burleschi di Giuseppe Arcimboldo o anche alle tomaie di alcune calzature realizzate dal padre con la tecnica del patchwork appunto. Secondo alcuni critici il suggerimento era arrivato da alcuni realizzatori di film di animazione dell’est Europa, come Jri Trinka, il Walt Disney cecoslovacco, trasmessi fino al 1971 alla televisione italiana. I personaggi si muovevano su sfondi e vestivano con abiti formati da patchwork di frutta e fiori. Negli Anni Novanta poi i motivi floreali diventano protagonisti. Rocco Gurrieri e Irene Montini, giovani registi, hanno realizzato un corto metraggio, presente nella sezione cinque, ispirato al mondo figurativo proprio ai foulard di Fulvia Ferragamo e ai film del regista cecoslovacco. Protagonista una fanciulla che accede al mondo fantastico dell’infanzia con suggestioni che ricordano Alice nel paese delle meraviglie di Louis Carroll e al bosco incantato del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare e trasposto da Jri Trinka in una personale versione. Nella sezione sei sono di scena gli animali esotici. Per altro l’animalier Ferragamo fa eco alla tradizione di utilizzare la seta come supporto di illustrazioni zoomorfe. Traspare una cultura non solo artistica di Fulvia ma anche lo studio scientifico realizzato attraverso lo studio della fotografia e nei suoi numerosi viaggi. La sezione 7 riunisce dei giovani talenti perché è nel dna del Museo di dar spazio alla giovane creatività interpretando il soggetto della mostra. Art Media Studio ha dato vita ad un’installazione multimediale di cinque studenti – Pietro Pozzi, Diego Marani, Leonardo Filippini, Maria Luce Toninelli e Alice Bomberini – del liceo artistico di Porta Romana di Firenze coordinati dai loro insegnanti. Il contesto da cui è partito il progetto è la connessione con Storie di seta, una collezione di quattro nuove fragranze della Maison, rispettivamente Giardini di seta, Savane di seta, Oceani di seta e Giungle di seta. Le quattro profumazioni hanno un cuore comune, un filo di seta che permette di abbinarle tra di loro, con possibilità di personalizzarle. La sezione otto, Shoes, molto gustosa, richiama il filone nuove introdotto alla fine degli anni Ottanta a tema scarpe, dopo il successo nel 1985 della prima mostra a Palazzo Strozzi a Firenze dedicata a Salvatore Ferragamo. Il titolo è legato al primo foulard tematico, un vero campionario delle calzature. Infine, Decadi, la sezione nove dedicata al foulard come complemento fondamentale dell’abbigliamento femminile e maschile declinato e portato nei modi più svariati. Il foulard per altro era già diventato un simbolo grazie a figure come Audrey Hebpurn, Brigitte Bardot, Jacqueline Kennedy e Grace Kelly. Nei vari decenni vengono poi interpretatati in modo diverso: negli Anni Ottanta ad esempio le fantasie dei foulard diventano fodere interne, negli Anni Duemila, soprattutto i motivi floreali sono le fantasia di pantaloni destrutturati e abiti. Gancini, il motivo della chiusura delle borse Ferragamo, diviene il motivo dominante nelle collezioni più recenti, nuovo pattern dominante, per effetto della nuova logomania.
a cura di Ilaria Guidantoni