E’ tornato in auge il piano della UEFA da 6 miliardi di euro per supportare i club di calcio europei durante la crisi pandemica che ha affossato l’industria, facendo registrare miliardi di euro di perdite. A fornire i capitali sarebbe ora un consorzio di banche guidate da Citigroup e Unicredit. La notizia, che non è stata avallata da comunicati ufficiali, si è diffusa nei giorni scorsi (si veda qui Bloomberg e qui il New York Times).
Il piano della UEFA prevederebbe la messa a disposizione di un pacchetto di linee di credito per un importo compreso tra 2 e 6 miliardi di euro, al quale i club aderenti alla UEFA avrebbero accesso a tassi di interesse convenienti per ristrutturare il loro debito esistente e riscadenziarlo a 5-7 anni. Quanto ai rimborsi, sarebbero legati ai futuri premi delle competizioni UEFA a cui i club parteciperanno.
Ricordiamo che lo scorso aprile, in risposta alla sfida della Superlega calcio europea, affiancata da JPMorgan e dai suoi 3,5 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez), che è poi finita in un nulla di fatto, la UEFA aveva contrattaccato appunto con un progetto da 6 miliardi di euro da investire per rivedere e riformulare il torneo della Champions League, in modo tale da svilire sul nascere il piano dei 12 club fondatori della Superlega (si veda altro articolo di BeBeez).
Allora si diceva che i 6 miliardi di euro di finanziamento sarebbero stati messi a disposizione da fondi di Centricus Asset Management, asset manager londinese con circa 30 miliardi di dollari di asset in gestione, fondato dall’ex banchiere di Deutsche Bank Nizar Al Bassam e da Dalinc Ariburnu, ex partner di Goldman Sachs. Con Centricus la UEFA era in realtà in trattative già da mesi, sebbene inizialmente le dimensioni del finanziamento fossero “solo” di 4,2 miliardi. Le trattative con Centricus poi non sono andate a buon fine e la struttura del piano UEFA pare ora appunto molto diversa e ricalca quanto già fatto nel giugno 2020 dalla FIFA, con il varo del suo Covid-19 relief plan da 1,5 miliardi di dollari (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Che il calcio europeo sia in crisi non è un segreto. Secondo un report di Kpmg pubblicato a fine maggio, le 32 squadre dell’élite del calcio europeo a fine 2020 valevano 33,6 miliardi di euro, cioé 6,1 miliardi di euro in meno rispetto ai 39,7 miliardi del 2019 (-15%) (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto al fatturato, in un suo report Annual Review of Football Finance 2021 pubblicato lo scorso luglio, Deloitte ha calcolato che a livello complessivo i club europei hanno perso il 13% dei ricavi nell’esercizio 2019/2020 rispetto all’anno prima, scendendo a 25,2 miliardi di euro dai 28,9 miliardi della stagione precedente. Una crisi che ha riguardato anche le squadre più prestigiose.
Intanto nei giorni scorsi la maggioranza dei club spagnoli soci de La Liga hanno votato a favore dell’investimento da 2,7 miliardi di euro da parte di CVC Capital Partners per circa l’11% dei diritti media della principale lega calcio spagnola (si veda qui il comunicato stampa), valutata 24,25 miliardi di euro(si veda qui il comunicato stampa), ma con l’opposizione di Barcelona, Real Madrid e Athletic Bilbao, che si sono chiamati fuori, con la conseguenza che CVC investirà 2,1-2,2 miliardi di euro, secondo quanto comunicato in conferenza stampa dal presidente de La Liga, Javier Tebas (si veda qui SportsMedia).A finanziare l’operazione con un prestito sindacato da un miliardo di euro sarebbe Goldman Sachs (si veda qui Reuters).
Ricordiamo che CVC aveva trattato per mesi con la Lega Calcio Serie A per un analogo accordo che prevedeva la creazione di una media company a cui trasferire i diritti tv e di cui i fondi CVC, Advent e FSI avrebbero preso il 10% per 1,7 miliardi di euro. L’accordo, però, si era arenato la scorsa primavera per l’opposizione di una serie di club (si veda altro articolo di BeBeez).