A Marina di Pietrasanta alla Villa La Versiliana, che si apre sul viale che porta a Forte dei Marmi, fino al 5 settembre è allestita la mostra – l’allestimento è di Giuseppe Gasperini – Le seduzioni timbriche della scultura, personale dell’artista, pittore, scultore, scenografo, nato a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa nel 1962, Gioni David Parra, che vive a Viareggio e lavora a Pietrasanta. L’esposizione si inserisce all’interno del 42° anno del Festival della Versiliana, il progetto realizzato dall’artista, con la curatela di Luciano Caprile, che firma il saggio di accompagnamento.
Le opere di Parra, tutte site-specific, che suggestivamente si inseriscono nella villa liberty, che ha ospitato gli amori di D’Annunzio ed Eleonora Duse e che si affaccia sul Caffè reso celebre da Romano Battaglia, vivono della tensione fra tradizione pittorica, con un richiamo al Medioevo e al Rinascimento soprattutto per l’impiego del marmo bianco statuario di Carrara, per l’uso dei fondi oro e dei damaschi come tela, nonché per un richiamo ideale all’unità delle arti, giocando in una dimensione di dialogo tra pittura e scultura, con alto rilievi appoggiati alle tele, come nel caso di cornici fiamminghe di fine Ottocento che contengono elementi scultorei.
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Allo stesso tempo la tensione è nella proposta astratta, in geometrie imperfette e in un’apertura che oltrepassa i confini locali, come nella scelta del marmo nero proveniente dall’India, in particolare il cosiddetto cielo stellato, per il luccicare dorato sulla superficie o il blu del Brasile, ma anche materiali provenienti dalla Tunisia. Il tema della luce è centrale – note le sue Lame di luce – anche per il riflesso che il damasco sia bianco sia nero crea in questo gioco di tono su tono, lucido e opaco, con una scelta variegata che utilizza di volta in volta, tessuti scenici o il denim, sottolineata dalla foglia d’oro che opera come un bisturi nella pietra, creando giochi e significati di aperture, incroci, sentieri da percorrere. L’esposizione è un viaggio nel quale la serie delle opere finali, Bianco assoluto, chiude il cerchio con l’inizio per poter ricominciare o anche per consentire il percorso a ritroso. La tensione che si respira è sempre ascendente, una ricerca al di là del limite, che percorre geometrie irregolari.
La mostra è il risultato della collaborazione tra il Comune di Pietrasanta, la Fondazione Versiliana e la prestigiosa galleria Armanda Gori Arte di Prato e coordinata dal lavoro di Leonardo Marchi, Art Advisor e Consulente nel campo dell’arte contemporanea di Firenze, con il contributo di Daniele Crippa Presidente del MUPA (Centro internazionale di scultura all’aperto di Portofino).
Il Catalogo è pubblicato da Gli Ori, Pistoia e la mostra intende esprimere il legame indissolubile tra storia, arte e spettacolo che caratterizza questo luogo. Parra, tra l’altro, è uno dei 24 artisti coinvolti dal Museo del Jeans di prossima apertura a Genova insieme ad esempio a Biasi, Plessì, Isgrò.
a cura di Ilaria Guidantoni