Ha incassato un altro round da 200 milioni di dollari in venture debt nelle scorse settimane Heroes, startup londinese fondata da italiani per acquisire e far crescere pmi europee ad alto potenziale che si appoggiano ad Amazon FBA (Fulfilment by Amazon), la divisione del colosso globale dell’e-commerce che offre servizi di logistica e di customer service a supporto di marchi indipendenti attivi online, gestendo per loro conto tutto l’iter dell’ordine, dal magazzino alla consegna fino all’assistenza post vendita. Ilround è stato sottoscritto da Crayhill Capital Management (si veda qui il comunicato stampa), investitore specializzato in private credit con sede a New York, che ha appena chiuso la raccolta del suo secondo fondo Crayhill Principal Strategies Fund II a quota 820 milioni di dollari ( (si veda qui il comunicato stampa)
Si tratta del secondo round raccolto da Heroes, dopo quello misto di equity e debito da 65 milioni di dollari del novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). A guidarlo erano stati allora Fuel Ventures e il fondo franco-italiano 360 Capital Partners, affiancati da altri investitori europei e statunitensi tra i quali Upper90 e vari business angel come iMatt Robinson, cofondatore di GoCardless e Nested, e Carlos Gonzalez-Cadenas, coo di GoCardless.
Oltre a all’acquisizione di nuovi clienti, Heroes impiegherà i proventi del secondo round per assumere nuovi professionisti da aggiungere alle 70 attuali da inserire in uffici dislocati in tutta Europa. L’obiettivo della società quello di raggiungere tutte quelle imprese (anche piccole e medie) in cerca di canali preferenziali per internazionalizzare il proprio business.
Fondata nel 2020 dai due fratelli gemelli Riccardo Bruni (ex EQT Ventures ed del team m&a di Merrill Lynch) e Alessio Bruni (ex m&a a Perella Weinberg Partners, ex general manager di Luno ed ex vicepresident retail di Lazada), Heroes è la prima società del suo genere con base in Europa e simula il modello di business dell’unicorno statunitense Thrasio, specializzato a sua volta nell’acquisizione e gestione di pmi che lavorano con Amazon FBA brands, soprattutto in uno o più marketplace europei di Amazon.
Thrasio a sua volta ha incassato 1,7 miliardi di dollari in otto round, di cui 1,35 miliardi soltanto quest’anno. Nel gennaio scorso Thrasio ha infatti incassato un round di venture debt da 500 milioni di dollari da JPMorgan Chase Bank, il Private Credit Group di Goldman Sachs Asset Management, RBC Capital Markets, lo Strategic Credit Group di Oaktree Capital Management, Bain Capital Credit, Barclays, BlackRock, BofA Securities, Credit Suisse Loan Funding, Monroe Capital, Morgan Stanley Private Credit e UBS Securities (si veda qui il comunicato stampa). A febbraio ha poi incassato un round di serie C da 750 milioni di dollari dai fondi Advent International e Oaktree Capital Management e lo scorso aprile un altro round di serie C da 100 milioni (si veda qui il comunicato stampa). In precedenza, nell’aprile 2020 la startup aveva incassato 35 milioni di dollari di venture debt da Upper90 e altri 75 milioni di equity da Peak6, WTI e River Park Ventures (si veda qui il comunicato stampa). Sempre lo scorso anno, a luglio, la startup ha quindi portato a casa un round di Serie C da 260 milioni di dollari sottoscritto da Advent International (si veda qui il comunicato stampa). Nell’aprile 2019 aveva invece chiuso un round seed da 6,5 milioni di dollari (si veda qui Crunchbase) e nel dicembre dello stesso anno un altro, di serie A, da 20 milioni di dollari, sottoscritto da Upper90 e Peak6 (si veda qui il comunicato stampa).