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Allo Spazio PAePA ha inaugurato la personale The Dark Side di Paola Pezzi, mercoledì scorso e la mostra resterà aperta fino al 20 novembre. Dopo quasi due anni di assenza forzata a causa della pandemia, l’arte torna in uno dei suoi luoghi abituali: lo Spazio PAePA di Milano diretto da Giuliano e Nunzia Papalini, con un progetto espositivo originale di Paola Pezzi, artista che lavora da anni con la galleria. Sono presentati in anteprima una serie di lavori concepiti e realizzati durante i lunghi mesi del lockdown che, anche grazie all’impiego di nuovi materiali, riflettono sullo stato d’animo collettivo senza cedere spazio al pessimismo e alla rassegnazione ma
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illuminando, con sapienza visionaria, il “lato oscuro” della realtà. E’ la luce infatti la grande protagonista delle opere in mostra, che invade le superfici scure e amorfe rendendole vive e pulsanti e generando nell’osservatore la segreta voglia di accarezzarle. Il risultato finale diventa un potente gesto di speranza, con il linguaggio della contemporaneità. “Quello di Paola Pezzi – scrive Bruno Corà presentando una sua mostra – è un lavoro che ritrova la strada per dare all’elementarità di un dato di materia, di un frammento, o di una semplice cosa, l’organicità della forma e una qualificazione autonoma di essa capace di attrazione. Ciò che la distingue dunque è un’attitudine individuativa nei confronti di quell’étant donné che aveva consentito a Duchamp di risignificare ogni oggetto in virtù di una sua estraneazione e decontestualizzazione dal suo presumibile destino. In modi diversi, che non rinunciano all’elaborazione dei materiali presi sotto la propria cura e soprattutto con un cambiamento del punto di vista nel considerarli, abrogandone la funzione originaria, Pezzi ne rivela altre possibili vite e forme. La ricerca sin qui sviluppata e gli esiti raggiunti in questi ultimi anni con il proprio lavoro – sottolinea Corà – la configurano tra i giovani protagonisti dell’arte di questi anni che – dopo aver raccolto una tradizione essenzialmente fenomenologica – sono stati capaci di farne evolvere le potenzialità sperimentali fino a mettere in luce nuove qualità della sensibilità che le varie manifatture esistenti rendono possibile”. Paola Pezzi, nata a Brescia 1963, dall’inizio degli Anni ‘90 ha esposto regolarmente in Italia e all’estero in importanti
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gallerie, tra cui Franco Toselli, Ca’ di Frà, Cardi di Milano, Massimo Minimi di Brescia, Studio Simonis di Parigi. Le sue opere sono entrate in collezioni pubbliche e private di grande rilievo internazionale quali: Collezione Panza di Biumo; GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; MAGA Museo Arte Gallarate; Museo di Scultura Contemporanea, Gubbio; Palazzo Forti. Galleria d’Arte Moderna, Verona; Saatchi Collection, Londra; Banca Commerciale Italiana; Banca Intesa Sanpaolo; BNL Banca Nazionale del Lavoro; Palazzo Ducale, Mantova. Vive e lavora tra Milano e Brescia.
a cura di Ilaria Guidantoni