La Commissione europea ha adottato ieri un pacchetto di nuove misure in tema di Capital Markets Union, che riguardano, tra l’altro, una revisione della direttiva sui gestori dei fondi di investimento alternativi (AIFMD), in particolare in tema di fondi di direct lending, e una revisione al regolamento sugli ELTIF, in particolare prevedendo l’eliminazione della soglia minima di accesso di 10 mila euro (si veda qui il comunicato stampa). Le proposte presentate dalla Commissione dovranno essere ora discusse dal Parlamento Europeo.
Le novità arrivano a poco più di un anno dalla pubblicazione da parte della Commissione Ue del suo nuovo Piano d’azione per rafforzare la Capital Markets Union e che prevede 16 misure (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che il Piano d’azione prevede tre obiettivi fondamentali:
- garantire che la ripresa economica dell’UE sia verde, digitale, inclusiva e resiliente, rendendo i finanziamenti più accessibili alle imprese europee, in particolare le pmi;
- rendere l’UE un luogo ancora più sicuro per il risparmio e gli investimenti a lungo termine;
- integrare i mercati nazionali dei capitali in un vero e proprio mercato unico dei capitali a livello dell’UE.
Seguendo quel Piano, dunque, la Commissione ha proposto ieri una serie di misure volte a sostenere la ripresa economica dell’Europa dopo la crisi pandemica, nonché la duplice transizione verde e digitale. Inoltre la Commissione ha presentato una comunicazione in cui illustra le azioni che intende intraprendere il prossimo anno per stimolare il mercato. Le proposte consentiranno agli investitori di beneficiare di un migliore accesso ai dati sulle imprese e sulle negoziazioni; incoraggeranno inoltre gli investimenti a lungo termine e renderanno la vendita transfrontaliera dei fondi di investimento più semplice e sicura. Nel complesso, tali proposte mirano a mettere in relazione gli investitori e le imprese europee, migliorare l’accesso di queste ultime ai finanziamenti, ampliare le opportunità di investimento per gli investitori al dettaglio e integrare ulteriormente i mercati dei capitali dell’UE.
Nel 2022 la Commissione darà poi seguito alle ulteriori azioni annunciate nel Piano d’azione, introducendo nuove misure in materia, tra cui una proposta sulle quotazioni, un quadro nell’ambito di open finance, un’iniziativa sull’insolvenza delle imprese e un quadro per l’alfabetizzazione finanziaria.
Più nel dettaglio, le proposte legislative adottate ieri sono le seguenti:
Revisione della direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi (AIFMD). Le proposte di modifica odierne miglioreranno l’efficienza e l’integrazione del mercato dei fondi di investimento alternativi, mediante l’armonizzazione delle norme relative ai fondi che concedono prestiti alle imprese. Ciò faciliterà l’erogazione di prestiti all’economia reale, garantendo nel contempo una migliore protezione degli investitori e una maggiore stabilità finanziaria. La revisione chiarisce inoltre le norme in materia di delega, che consentono ai gestori di fondi di acquisire competenze da paesi terzi. Tale misura garantirà un coordinamento e uno scambio di informazioni adeguati tra le autorità di vigilanza dell’UE, per tutelare maggiormente gli investitori e la stabilità finanziaria.
Revisione del regolamento relativo ai fondi di investimento europei a lungo termine (ELTIF): incoraggiare gli investimenti a lungo termine, anche da parte degli investitori al dettaglio. La proposta di riesame renderà gli ELTIF più interessanti per gli investitori e rafforzerà il loro ruolo di fonte complementare di finanziamento per le imprese dell’UE. Per gli investitori al dettaglio diventerà inoltre più semplice investire negli ELTIF, in particolare con l’eliminazione della soglia minima di investimento di 10 mila euro correlata alla garanzia di una forte tutela per gli investitori. Gli ELTIF sono concepiti per incanalare gli investimenti a lungo termine e sono pertanto i fondi ideali per contribuire a finanziare la transizione verde e digitale. A oggi la Commissione ha calcolato che siano stati autorizzati alla commercializzazione 57 ELTIF e che di questi ben 22 siano distribuiti in Italia, che è il paese con il maggior numero di ELTIF distribuiti (si veda qui la presentazione della Commissione).
Punto di accesso unico europeo (ESAP): mettere i dati a portata degli investitori. L’ESAP offrirà un punto di accesso unico alle informazioni pubbliche relative agli aspetti finanziari e alla sostenibilità, oltre a informazioni sulle imprese e sui prodotti di investimento dell’UE. In questo modo verrà data ulteriore visibilità alle imprese nei confronti degli investitori, portando a maggiori fonti di finanziamento. Ciò sarà particolarmente importante per le piccole imprese nei mercati dei capitali di piccole dimensioni, che riusciranno a suscitare più facilmente l’interesse dell’UE ma anche degli investitori internazionali. All’interno dell’ESAP, inoltre, le imprese potranno pubblicare informazioni sulla sostenibilità, a sostegno degli obiettivi del Green Deal europeo. L’ESAP, in qualità di database condiviso, rappresenta il fondamento della strategia digitale dell’UE e della strategia per la finanza digitale.
Revisione del regolamento sui mercati degli strumenti finanziari (MiFIR): migliorare la trasparenza introducendo un “sistema consolidato di pubblicazione europeo” per facilitare l’accesso ai dati sulle negoziazioni da parte di tutti gli investitori. Le proposte di modifica relative alle regole di negoziazione dell’UE garantiranno una maggiore trasparenza sui mercati dei capitali. Introdurranno un “sistema consolidato di pubblicazione europeo” che consentirà agli investitori di accedere ai dati sulle negoziazioni di azioni, obbligazioni e strumenti derivati in tutte le sedi di negoziazione dell’UE, quasi in tempo reale. Tale accesso era finora consentito soltanto a un numero limitato di investitori professionali. La proposta di oggi rafforzerà inoltre la parità di condizioni tra le borse valori e le banche di investimento. Promuoverà altresì la competitività internazionale delle sedi di negoziazione dell’UE, eliminando il regime di libero accesso.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “L’Europa ha bisogno di mercati dei capitali dinamici e integrati per rilanciare l’economia reale e ripartire dopo la crisi della COVID-19. Le proposte odierne ci portano sempre più vicini alla creazione di un’Unione dei mercati dei capitali. Si tratta di un passo importante per la crescita dell’economia europea. Il nostro scopo è quello di migliorare l’accesso ai dati sulle imprese e sulle negoziazioni e orientare gli investimenti a favore dei nostri obiettivi in materia di digitalizzazione e sostenibilità. Il pacchetto di oggi pone un forte accento sulla necessità di sostenere le piccole imprese nei mercati dei capitali di piccole dimensioni, affinché le pmi possano individuare e accedere più facilmente a diverse fonti di finanziamento. Rafforzerà inoltre la competitività internazionale dell’UE come piazza per gli scambi finanziari”.
Mairead McGuinness, Commissaria responsabile per i Servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: “I mercati dei capitali svolgono un ruolo essenziale, insieme alle banche, nel finanziare la nostra economia, ma sono necessari ulteriori progressi per completare l’Unione dei mercati dei capitali. Oggi stiamo intervenendo su più fronti: renderemo i nostri mercati dei capitali più trasparenti, agevoleremo l’accesso ai dati in materia di finanza e sostenibilità e renderemo i prodotti di investimento, come gli ELTIF e altri fondi di investimento alternativi, più attraenti per gli investitori e i gestori di fondi. In questo modo riusciremo a rispondere meglio alle esigenze delle imprese che cercano finanziamenti per espandere la loro attività, un aspetto fondamentale per la ripresa e per il conseguimento dei nostri obiettivi verdi e digitali. Ma non è tutto: oggi annunceremo anche iniziative più ambiziose per l’Unione dei mercati dei capitali che saranno introdotte nel 2022, in materia di accesso delle imprese ai mercati pubblici, di finanza aperta, di educazione finanziaria e di insolvenza”.