ENI sceglie la strada dell’ipo per valorizzare le attività retail gas&power e quelle relative alle energie rinnovabili per le quali lo scorso aprile si era immaginata anche la possibile strada della cessione di una minoranza a investitori finanziari (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Consiglio di Amministrazione di Eni, che si è riunito ieri sotto la presidenza di Lucia Calvosa, ha infatti approvato l’avvio dell’iter dell’ipo del business che integra le attività battezzate Eni R&R (si veda qui il comunicato stampa). Il gruppo energetico quotato a Piazza Affari punta a completare l’operazione nel corso del 2022, in base alle condizioni di mercato e manterrà la partecipazione di maggioranza nella nuova società quotata.
La quotazione, si legge nella nota di ENI, supporterà il gruppo nella crescita dei business retail e rinnovabili, e fornirà agli investitori una maggiore visibilità sul loro valore. Eni R&R sarà indipendente dal punto di vista finanziario, e avrà un proprio bilancio e un proprio rating creditizio che le permetterà di accedere al debito a costi competitivi per finanziare la crescita.
Ricordiamo che lo scorso marzo Reuters aveva scritto che la valutazione complessiva dell’operazione si aggirerebbe attorno ai 10 miliardi di euro. Secondo le ultime stime degli analisti, da una quota di minoranza la capogruppo potrebbe quindi ricavare fino a 3 miliardi, da reinvestire nel raggiungimento dei target di sostenibilità. L’ebitda di Eni R&R è atteso in crescita dai circa 600 di euro previsti nel 2021 a 1,2 miliardi di euro nel 2025.
Eni R&R è in linea con l’obiettivo di sviluppare oltre 6 GW di capacità rinnovabile entro il 2025 e oltre 15 GW entro il 2030, con una base clienti destinata a crescere dai 10 milioni attuali a oltre 15 milioni nel medesimo arco di tempo e un network di infrastrutture di punti di ricarica per la mobilità elettrica che è previsto crescere da 5.000 a oltre 30.000 al 2030.
L’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, ha commentato: “Puntiamo a diventare leader nella produzione e commercializzazione di prodotti completamente decarbonizzati e questa ipo è un passo importante verso l’obiettivo. L’unione tra retail e rinnovabili rappresenta un business di eccezione, che mette insieme la nostra crescente capacità in termini di energia rinnovabile e la nostra sempre più ampia base clienti, con un posizionamento unico in grado di cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica. L’IPO ci consentirà di liberare significativo valore, sostenendo la crescita del business e supportando Eni e i nostri clienti nel raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni”.
L’annuncio dell’ipo lascia quindi a bocca asciutta i fondi di private equity con focus sul settore energetico, che quindi potranno consolarsi con l’altra asta aperta da ENI, cioé quella su Enipower, la società la controllata attiva nella generazione di energia elettrica, sul mercato dallo scorso settembre per il collocamento del 49%, sulla base di una valutazione complessiva di 1,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).