Alla fine si è quotata comunque ieri Rocket Sharing Company, la startup che ha sviluppato un marketplace basato su blockchain in cui confluiscono i programmi di loyalty di varie aziende, che aveva chiuso il book lo scorso 23 febbraio con una raccolta di 3,6 milioni di euro e che il 24 febbraio, con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, aveva deciso a caldo di rimandare la quotazione in attesa di capire che cosa sarebbe successo (si veda altro articolo di BeBeez).
Rocket Sharing Company rappresenta la terza ammissione da inizio anno su Euronext Growth Milan e porta a 177 il numero delle società attualmente quotate sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese.
Luigi Maisto, ceo e fondatore della società, ha commentato: “Siamo orgogliosi di aver avviato il progetto di quotazione che consentirà alla società di crescere e affermare il proprio modello di business, caratterizzato dall’alto grado di innovazione e scalabilità in un ecosistema di economia circolare. Abbiamo ricevuto un positivo riscontro da parte di investitori italiani ed esteri e l’accesso al mercato azionario ci consentirà di sostenere la strategia di sviluppo ed internazionalizzazione, sia per linee interne, con il perfezionamento della piattaforma proprietaria Rocket Sharing, sia per linee esterne attraverso una strategia mirata di M&A e partnership” (si veda qui il comunicato stampa e qui il Documento di ammissione)
Maisto ha fondato Rocket Sharing Company insieme a Daniele Viganò e Alberto Ferlin. La startup nel suo capitale non ha mai coinvolto operatori di venture capital, ma soltanto un piccolo gruppo di investitori privati, tra i quali però a titolo personale c’è anche il venture capitalist Marco Caradonna, cofondatore di BlackSheep, fondo gestito da Eureka! Venture sgr.
La startup è sbarcata sul listino con una capitalizzazione di 9,1 milioni di euro, dopo aver raccolto 3,6 milioni dagli investitori in aumento di capitale, collocando 4,5 milioni di nuove azioni a 0,8 euro per azione, al centro della forchetta di prezzo proposta di 0,75-0,94 euro, e con un flottante del 39,5%. L’azionista di riferimento, Rocket Enterprises Ltd, sinora proprietario del 91,1% del capitale, che si è diluito quindi al 58,3%, ha poi messo a disposizione una quota di azioni di sua proprietà a servizio dell’esercizio di un’opzione greenshoe, che, se interamente esercitata, porterà la sua quota al 54% e il flottante al 44,2% (si veda qui l’avviso di Borsa).
Come si legge nel Documento di ammissione, Rocket Sharing Company è in pieno boom di crescita del fatturato, ma ancora nella fase tipica delle startup in cui sono necessari importanti investimenti e quindi non ha ancora raggiunto il breakeven di redditività. La startup ha infatti chiuso i 9 mesi al 30 settembre con un valore della produzione di 1,05 milioni di euro (da 387 mila euro nell’intero 2020) , 992 mila euro di ricavi netti (da 366 mila), un ebitda negativo di 147 mila euro (da -32 mila), un ebtida rettificato negativo per 195 mila euro (da -109 mila) e una perdita netta di 326 mila euro (da un utile netto di 6 mila euro), a fronte di un debito finanziario netto di 271 mila euro (da 99 mila).
Maisto insieme a Viganò e Ferlin ha cofondato in precedenza anche CoinShare, una innovativa piattaforma che permette ai propri utenti di avere un ritorno sui propri acquisti (il cosiddetto cashback) utilizzando i Token CoinShare Join (TCJ), basati sulla blockchain Ethereum, che nel 2018 si è finanziata a sua volta una ICO (Initial Coin Offering).