La mostra DONNE IN EQUILIBRIO 1955/1965, a Palazzo Spini Feroni, fino al 18 aprile 2023, a cura di Stefania Ricci ed Elvira Valleri è un viaggio dall’allestimento immersivo e gustoso in un decennio che ha cambiato l’immagine e la vita della donna. Un percorso circolare che ruota intorno all’esposizione delle calzature Ferragamo e alla figura di Wanda Ferragamo dedicato all’affermazione dell’identità femminile in un decennio simbolo della società italiana. Wanda Miletti è testimone protagonista di donne che diventano protagoniste del cambiamento e innanzi tutto protagoniste della loro vita dopo un lungo periodo nel quale erano pensate solo nel ruolo di madre, di moglie e di padrona di casa. Wanda Ferragamo, erede della cultura imprenditoriale del marito Salvatore e artefice del suo sviluppo, fino a quando la vita non la metterà di fronte a un’azienda che ha fatto la storia del made in Italy e che i figli allora non sono ancora in grado di gestire non aveva mai lavorato, anzi non aveva mai pensato di farlo. Spesso infatti una volta sposata una donna, se non c’era una necessità strettamente economica, restava a casa ed era quasi mal vista una scelta diversa. Molto più giovane del marito che incontra a soli 19 anni, mentre lui ne ha 42, ha voluto comunque essere ricordata “soprattutto come una mamma, una mamma prestata all’imprenditoria”. Sono gli anni del miracolo economico, contrassegnati da una profonda trasformazione del Paese, nel quale le donne si affacciano ai diversi settori della società, contribuendo alla costruzione dell’Italia repubblicana. Il percorso espositivo, attraverso oggetti, abiti, opere d’arte, filmati, fotografie, intende così tratteggiare le attività e le scelte di donne di età diversa, anche in ambiti lavorativi fino ad allora riservati quasi esclusivamente agli uomini. La mostra a Palazzo Spini Feroni si completa con due progetti contemporanei: un documentario di interviste a giovani donne, tra i 18 e i 35 anni, sulle tematiche presenti nel tracciato espositivo a cura di Rampello & Partners Creative Studio e un percorso digitale, curato da due studentesse del corso Arts Curating di Istituto Marangoni Firenze, che vede protagoniste undici artiste internazionali. In mostra la grande epoca dell’affermazione degli elettrodomestici, un arcobaleno di colori, quando la cucina era considerata il centro della casa e la donna la sua regina. Curiosa, divertente, la mostra, con bel corredo fotografico e di manifesti, evidenzia la posizione della donna in tutti gli aspetti della vita di allora, dalla moda, alla pubblicità, al lavoro, con l’immancabile carosello, al mondo del cinema. Un tuffo nel passato che per alcuni ricorda il mondo di ieri, di quando eravamo bambini o adolescenti e per altri, per i più piccoli e per chi non è italiano, un’occasione di recuperare un affresco di vita vissuta. La donna all’interno della casa la si vede ad esempio con l’immancabile tubino nero, un filo di perle al collo e le scarpe con un tacco medio che in una pubblicità una signora indossa mentre cucina, simbolo della padrona di casa che riceve ospiti o comunque prepara una cena in un’occasione speciale. In un’altra pubblicità invece la donna di casa indossa il grembiule che allora non poteva mancare.
Nove sezioni ci accompagnano nel mondo femminile, dall’introduzione dedicata a Wanda Ferragamo ispiratrice dell’esposizione; alle Famiglie; alla donna e il lavoro dove sono esposti tra gli altri oggetti, le macchine da scrivere e le divise delle hostess, due simboli dell’emancipazione femminile. Qui l’antologia dei mestieri più diversi tra i quali quello delle fumettiste con le sorelle Giussani nel loro studio, le creatrici di Diabolik, che hanno segnato un’epoca mostrando un lato sorprendente del femminile. Segue poi il capitolo dedicato a Giosetta Fioroni, artista simbolo di una donna che si è imposta in un mondo maschile; quindi due momenti della casa, regno della donna di cui essa è capitale, non pensata tanto come angelo del focolare ma come colei che tiene insieme affetti ed economia delle persone che vivono insieme e di cui la casa ne è il riflesso, come soleva dire Wanda Ferragamo. Una lunga sezione dedicata al cinema e a quanto il grande schermo abbia contribuito a cambiare l’immaginario. A Bonito, un paesino dell’Irpinia dove si incontrano Wanda e Salvatore, il cinema non c’era. Occorreva andare a Napoli. Il cinema era un avvenimento che faceva sognare e avvicinare anche se ‘virtualmente’ diremmo oggi le persone comuni a quelle famose. Oltre a spezzoni di film, i ritratti delle attrici come una giovane Stefania Sandrelli o Claudia Cardinale, Sofia Loren o Rita Pavone. Ci sono anche i ritratti artistici di Claire Tabouret di Wanda Ferragamo – opera del 2022 – e di Pietro Annigoni con il Ritratto di Salvatore Ferragamo del 1949. Poi il mondo dei rotocalchi e dei femminili quindi la sezione Una cameretta tutta per sé, con un effetto rosa barbie con un documentario, Donne in equilibrio oggi di Giorgia Benazzo del 2022: con un salto in avanti nel tempo con una carrellata di interviste che evidenziano i cambiamenti ma anche i temi e le riflessioni sulla vita che ruotano sempre intorno all’amore, al valore del matrimonio, alla scelta dei figli, alla difficoltà di conciliare casa e lavoro. La moda e l’identità femminile è l’ultima sessione e la parte più nobile, forse anche la più immediata nelle nostre fantasie, quella più riconoscibile. Tornando al punto di partenza possiamo girare intorno ad un espositore di calzature Ferragamo e in particolare fermarci di fronte alla stampa a scaglie, progettata per Wanda, come impegno d’amore. Un singolare regalo di fidanzamento indossando il quale oggi staremmo più facilmente in equilibrio.
a cura di Ilaria Guidantoni