I caratteri in grassetto sono fuori uso, così come la punteggiatura eccessiva. Si veda qui Artnet.
I dipendenti della Galleria degli Uffizi di Firenze possono essere perdonati se nei prossimi mesi si ritroveranno a setacciare nevroticamente le bozze delle email alla ricerca di errori.
In un perverso regalo di fine anno al personale, il direttore del museo Eike Schmidt ha inviato un’e-mail il 21 dicembre chiedendo ai dipendenti di iniziare ad aderire più rigorosamente all’etichetta e-mail. “Ci sono molti impiegati che scrivono bene e molti che non lo fanno. Tutti devono migliorare”, ha detto Schmidt al Corriere della Sera . “Una buona scrittura aiuta tutti a pensare nel modo giusto.”
La missiva di Schmidt era esplicita e completa. Ha affinato la punteggiatura eccessiva e ha riservato un particolare disprezzo per più punti esclamativi e il loro uso insieme a punti interrogativi. “Solo uno è necessario alla fine di una frase”, ha scritto Schmidt.
I caratteri in grassetto sono ora verboten. Se il personale desidera enfatizzare determinate parole o frasi, si consiglia di sottolinearle, presumibilmente con la massima discrezione. L’era delle lettere maiuscole a frase intera è tragicamente finita e Schmidt ha affermato che “le maiuscole dovrebbero essere limitate ai nomi propri di cui il loro uso è richiesto dalla grammatica italiana”. Le ellissi dovrebbero essere usate con parsimonia… se non del tutto.
“L’intero staff delle gallerie degli Uffizi è invitato a rispettare scrupolosamente queste regole sopra menzionate per la migliore pratica nella scrittura”, ha scritto Schmidt.
Non è chiaro se l’e-mail sia stata suggerita da un particolare episodio o derivi dalla sensazione generale che l’informalità della comunicazione tramite SMS e app social sia sfociata in scambi di lavoro scritti.
Da quando ha rilevato gli Uffizi nel 2015, Schmidt è stato uno dei direttori di musei più innovativi e lungimiranti d’Europa. Il tedesco ha voluto rinvigorire l’istituzione fiorentina e attirare un pubblico più giovane. Ha dato libero sfogo ai membri dello staff per essere creativi con gli account dei social media del museo e il loro coinvolgimento è debitamente aumentato. L’anno scorso ha anche dato il via libera al conio di una serie di capolavori degli Uffizi come NFT .