Continua oggi dopo una prima puntata pubblicata ieri sulle pagine di bebeez l’esposizione del pensiero di Lucio Dotto. Gli spazi in cui viviamo non sono solo luoghi fisici, ambienti abitati dall’uomo, ma il cardine stesso della vita sia corporea quanto mentale e psicologica. L’ingresso in uno spazio abitato provoca sempre un impatto sia con i nostri cinque sensi quanto con le nostre forze interiori, Freud direbbe con le nostre emozioni. Spazi pubblici e privati quindi come luogo delle funzioni contenitrici ed organizzatrici della vita, ma contemporaneamente legati al fascio di sentimenti ed emozioni che animano la nostra esistenza. Capita a volte, entrando in un’abitazione, d’essere pervasi da una sensazione positiva: un senso di gioia e serenità, altre volte proviamo un senso di disagio che può essere semplicemente scomodità e malessere, ma che può arrivare ad un profondo imbarazzo e fastidio.
Luoghi e spazi abitati ci trasferiscono degli stati mentali e fisiologici che provocano delle reazioni, dei veri e propri stimoli emotigeni, inizialmente inconsapevoli, ma che gradualmente si trasformano in veri e propri stati d’animo sia interiori quanto rivolti al mondo esterno. In altre parole, percepiamo nettamente che gli edifici che ci circondano sono contemporaneamente realizzati di fondazioni, pareti, coperture, forme, colori, odori, sapori, luci ed ombre, ma anche di quantità discrete, presenti ed impalpabili, di stimoli emotigeni, un evento vissuto, ricordi felici o tragici, una sedimentazione storica e culturale o semplicemente delle
percezioni interiori elaborate dal nostro cervello.
Tutto questo pone i problemi legati alla ricerca ed al progetto, in una dimensione olistica, multidisciplinare ed interdisciplinare del sapere e dell’indagine scientifica, traccia quanto meno una necessità metodologica sia fisica quanto filosofica, all’approccio e al metodo progettuale nelle pur vere diversità epistemiche ed ontologiche. Abituati a svolgere queste ricerche nell’ambito del design, abbiamo sentito la necessità di allargare l’indagine al mondo dell’arte ed alle sue espressioni culturali. Mai come ai giorni nostri, in un mondo repentinamente e profondamente diverso, globalizzato, sempre più legato ad un continuo processo di interdipendenza, economica, sociale, culturale, politica e tecnologica, è importante un approccio all’arte sia fisico quanto metafisico, una prassi rivolta sia alla conoscenza scientifica quanto allo studio dell’essere umano, al suo equilibrio interiore con le sue implicazioni percettive ed emotive.
In tutto questo già i “Romani”, due millenni fa, individuavano nel “Genius Loci” un’entità naturale e soprannaturale, legata ad un determinato carattere del luogo, non necessariamente fisico, ma l’insieme dei valori e delle caratteristiche intime, socio culturali, delle abitudini e di
linguaggio, unitarie e riconoscibili, in grado di migliorare la vita dell’uomo. La letteratura di tutto il mondo occidentale è ricca di trattati che promuovono la qualità dell’abitare sia in termini fisici quanto semantici e psicologici, giochi di spazialità, volumi, forme, design, ma è anche permeata della straordinaria presa estetica dell’arte e della dimensione virtuale del pensiero. Troviamo esempi in tutta la manualistica classica: nel “de architectura” vitruviano del 15 a.c., proseguendo con il “de re aedificatoria” albertino del 1452… Nei quattro libri dell’Architettura di Andrea Palladio del 1570…Nell’ Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et
des métiers di fine ‘700… Per arrivare ai trattati di Ernst Neufert ed il successivo “manuale dell’architetto” del CNR pubblicato nel 1946 per non parlare delle ricerche fatte sull’inconscio e sulla psiche umana di Freud e Jung o ai nuovi approcci scientifici ed empirici della sociologia.
Ma, analogamente, riferimenti all’armonia degli spazi abitati sono presenti anche nell’antica arte indiana del VATSU VIDYA, ed in tutti gli studi orientali che da millenni, in modo particolare in Cina, pongono l’attenzione sull’armonia tra uomo ed ambiente e sulle profonde relazioni tra la salute e lo stile di vita generato, nella quotidianità, da uno spazio abitato. Noi occidentali ci siamo poco interessati e poco abbiamo appreso, di arte, scienza e pensiero filosofico orientale ed ecco questo nostro desiderio d’avvicinarci a “nuove culture”, motivato dalla particolare attività professionale, legata al design, intrapresa da Neolapis, proiettata e sviluppatasi tra due
mondi: quello occidentale e quello orientale.
Per tanti anni abbiamo valutato, cercato di comprendere ed applicato le diverse valenze estetiche e culturali, le loro peculiarità, la loro interazione, la loro diversità, ma, soprattutto, le loro similitudini. Per un lungo periodo in Russia e successivamente in Medio Oriente e Cina, nel linguaggio internazionale, abbiamo assistito all’incontro di diverse culture, al loro reciproco arricchimento, alla loro fusione nella reciproca valorizzazione e dignità ed assistito a quei cambiamenti che, nel lungo periodo, si sono rivelate delle vere e proprie metamorfosi di natura planetaria. Questi valori, nell’approccio di Neolapis con l’arte, continuamente si mescolano, si fondono o si separano, ma insieme plasmano e configurano noi stessi e quanto ci circonda.
Delle complesse teorie, che per anni ci hanno seguito nell’approccio professionale con il design, utilizzeremo, nelle esperienze artistiche che vi proponiamo, delle “metafore”, ovvero delle espressioni simboliche di quei fenomeni fisici, ciclici ed universali che accompagnano la vita dell’uomo e dell’universo nei suoi mutamenti e nella sua evoluzione. Nel ciclo pittorico che proponiamo: “la Metafora della Vita” descriviamo non un fenomeno in particolare, ma i processi di trasformazione ed evoluzione universale che appartengono sia alla vita dell’uomo quanto
all’universo che lo circonda: la Vita, l’Evoluzione, l’Esuberanza, la Maturità, la Sapienza.
Queste “metafore”, usate per descrivere il ritmo della vita, raccontano la gioia della nascita, lo sviluppo fisico ed intellettuale, la solarità dell’essere, la fortezza della maturità, il crepuscolo e la saggezza, le trasformazioni universali che troviamo in ogni ambito di ciò che ci circonda ed in ogni ciclo vitale. Una esperienza multidisciplinare ed interdisciplinare, sintesi di arte, design, grafica, scienza, tecnologia e creatività, un racconto ed un’immersione globale che vi proponiamo attraverso il linguaggio totalizzante dei sensi. Il racconto della nostra vita interpretato dal linguaggio delle mani che, con opportuni effetti cromatici, libera una opportuna “lunghezza d’onda” in grado di stimolare l’individuo nell’energia o nella razionalità, nel rilassamento o nella contemplazione, ma, soprattutto, nella ricerca dell’armonia interiore.
Oltre una serie di stimoli che giungono da un opportuno uso degli equilibri cromatici, il ciclo che proponiamo interviene emotivamente anche sull’olfatto con una serie di effluvi aromatici, sul tatto con la possibilità di toccare i quadri e ricevere adeguati stimoli tattili, sull’udito con suoni, musica, voci e rumori che, con opportune tecnologie ed “app”, “wireless”, trasformano l’opera in cassa armonica.
In fine il gusto, l’opera vi suggerisce “mangiami”, sublimando l’esperienza sensoriale rendendola
totalizzante.
Il ciclo pittorico: la Metafora della Vita:
LA VITA, forme ondulate, colori nero, blù, azzurro, la gioia della nascita;
L’EVOLUZIONE, rettangoli verticali, colore verde, lo sviluppo fisico ed intellettuale;
L’ESUBERANZA, forme triangolari, colori rosso e viola, la solarità dell’essere;
LA MATURITÀ, forme quadrate, colori marrone e giallo,la fortezza dell’uomo;
LA SAPIENZA, forme rotonde, colori bianco e oro, la saggezza del crepuscolo