Mon Turin è una suite di brani dedicati alla città di Torino e ad alcuni momenti importanti della mia vita in essa vissuti, uscito qualche mese fa per Music Force e con distribuzione Egea. Il titolo è in francese perché fin da bambino Davide Riccio, torinese, in arte DeaR, racconta l’autore, ha sentito la francité di Torino e del Piemonte. “Con la mia famiglia, abitai per ventitré anni nel quartiere del “Piccola Parigi”, com’era dett il Cit Turin, espressione in piemontese, a pochi metri da quella piazza Statuto nota per essere il vertice del triangolo della magia nera con Londra e San Francisco.” La città è anche nota perché, dagli Anni ’80 ad oggi, è il ritrovo dei mods creato dalla band degli Statuto.
L’album è una suite di brani “classicheggianti” perché da ragazzino, dopo essersi innamorato della musica classica del primo Novecento, desidera poter suonare anche musica come quella che andava scoprendo da Stravinsky, a Bartòk, Prokofiev, Shostakovic, Ravel, Debussy, Hindemith, Satie e altri ancora. Era una musica straordinaria che lo affascinò profondamente. Ma purtroppo non poté studiare la musica, tanto meno a quei livelli, né permettersi un pianoforte, come desiderato. La famiglia non poteva permetterselo economicamente. “Cercai così, ci ha raccontato, di rimediare da autodidatta, ma potei disporre solo di una chitarra, con la quale scrissi invece canzoni rock, sognando un futuro riscatto, solo apparentemente più abbordabile. Il primo pianoforte lo ebbi molto in là negli anni e solo nel 2010 iniziai a comporre qualcosa che
ricordasse di quel vecchio sogno, quello cioè di diventare anch’io un compositore di musica classica, che in qualche modo lo appagasse”. Da quel momento Davide Riccio iniziò la composizione di questa suite, che ha richiesto ben dodici anni tra abbandoni e riprese. Il risultato è qualcosa di molto naïf, secondo l’autore, che però sente di potersi accostare all’outsider music per la quale oggi c’è molta attenzione. “Perché dunque non esserne anch’io degno? – Si è chiesto – Non posso essere anch’io un outsider?” Nati per solo pianoforte, negli anni questi quadri musicali si sono arricchiti di altra strumentazione vagamente cameristica od orchestrale. Colpisce una nota struggente e malinconia ma un animo che non si arrende, un intreccio di musica classica moderna la cui influenza è molto evidente con quell’arditezza timbrica che sfiora il jazz e insieme una raffinatezza distillata che ricorda da vicino Erik Satie e della scrittura musicale più libera. La composizione sembra una trascrizione in musica di una storia che a mio parere si nutre molto di cinema e della musica da cinema, soprattutto in tutta la prima parte strumentale. Oggi un modo di comporre originale che tiene le fila del Novecento e lo attualizza con una sensibilità contemporanea che non cede mai all’eccesso e alla semplificazione dell’attualità. È un album complesso che ci guida tra le strade di Torino e completo con ben 20 brani, una sorta di romanzo musicale di formazione e una grande capacità di attraversare stili. Un lavoro maturo, di peso e coraggioso per la scelta raffinata in una discografia corrente che punta sugli aspetti ammiccanti, anche se risulta molto coinvolgente.
a cura di Ilaria Guidantoni
Mon Turin
Artista DeaR
Titolo: “Mon Turin”
Autore: Davide Riccio
Editore: Music Force
Etichetta: Music Force
Catalogo: MF 110
Tracklist:
- OUVERTURE: BAROQUE AND ROLL, BUONGIORNO SIGNORA MASCHERA
- NOTTURNO: NOCTURNAL, A WALK UNDER PORCHES
- JAZZ: UN TRENO PER TORINO CON LA VALIGIA DI CARTONE
- PAVANA: CIT TURIN IL PICCOLO PARIGI
- VALZER: CAMMINAVO OGNI GIORNO PER TORINO
- RONDO’: LE GIOSTRE IN PIAZZA VITTORIO
- PASSACAGLIA: L’OLTREUOMO A TORINO
- BERCEUSE: LA CAPRA NELLA NEVE, LA TRAGEDIA DELLO STATUTO
- MORESCA: ASSALTO ALL’ANGELO AZZURRO