PICTA OLENS, presenterà le proprie espressioni artistiche al Museo Santa Caterina di Treviso, dal 13 maggio al 4 giugno, saranno dei cicli pittorici separati ed autonomi per contenuto, ma collegati tra loro dalla suggestiva unità stilistica e tematica legata alla vita ed alla sua evoluzione. Opere che non si fermano alla semplice contemplazione formale, ma parlano, con il linguaggio dei sensi, all’intera sensibilità emotiva. Come accade oggi nel mondo scientifico, anche l’Arte, interpretata da PICTA OLENS, ha assunto valori multidisciplinari ed interdisciplinari.
Qualità che sostituiscono la partecipazione emotiva ed introspettiva alla mera resa cromatica, una vigorosa immersione multi-sensoriale all’osservazione distaccata e superficiale ed una corolla di coinvolgenti manifestazioni interattive ad una visione astratta e cupa. Un rinnovamento artistico reso possibile dai grandi progressi scientifici, privo di valori malinconici e prevenzioni nostalgiche, legato, oltre alla psicologia delle forme e del colore, al cromatismo dei
suoni, agli effluvi aromatici, alle espressioni tattili e gustative. Insolite opere, non solo da ammirare, ma da godere nell’interazione e nella fruizione omnisensoriale.
Valenze espressive rese possibili dal progresso di natura planetaria che l’umanità ha compiuto proiettandosi nel singolare mondo interdisciplinare, tecnologico, universale ed immersivo della ricerca. L’Arte, in questa insolita visione, non è più il risultato estetico del singolo, pur mantenendo la spinta
intellettuale e l’impronta creativa dell’artista, è frutto di un team di lavoro pluridisciplinare, coeso e motivato. Concezione evolutiva ed umanistica dell’Arte che unisce ed integra diversi aspetti della cultura: conoscenze scientifiche, valori formali e fisici legati alle tradizioni, alle tecnologie digitali, allo sviluppo
dei dispositivi interattivi, allo studio dei materiali, all’uso di nuove tecniche produttive, alle avanguardie tecnologiche, alla ricerca olfattiva, all’indagine psicologica e sociale (stiamo testando il grande valore terapeutico di queste forme artistiche nelle patologie degenerative del sistema neuronale ndr).
Il risultato estetico non si contrappone alla consapevolezza del passato, ma esprime, con un diverso approccio creativo, cuturale ed espressivo, una nuova vitalità dell’animo umano. Oltre una serie di stimoli che giungono dal colore e da un uso opportuno degli equilibri cromatici, le espressioni artistiche di PICTA OLENS intervengono emotivamente sull’intero sistema sensoriale. Sull’olfatto, con una serie di effluvi aromatici, sul tatto, un lieve contatto della mano offrirà adeguate percezioni cutanee, sull’udito, con suoni, musica, voci e rumori che, grazie a tecnologie ed “app” “wireless”, trasformano l’opera in cassa armonica.
In fine il gusto, l’opera vi suggerisce “mangiami”, sublimando l’insieme delle esperienze sensoriali rendendole totalizzanti.
Ed ecco la descrizione dei cicli pittorici presentati
LA MUSICA DELLA VITA
trittico omnisensoriale
Il ciclo pittorico LA MUSICA DELLA VITA: ieri, oggi, domani è un trittico.
Le tre opere multisensoriali rappresentano la metafora dell’esistenza umana trasmessa ed interpretata dai cinque sensi, dal crescendo dei suoni, dalle tonalità cromatiche, dai ritmi di gusto ed olfatto e dalle diverse percezioni tattili. Coinvolgenti sensazioni emotive trasmesse interattivamente ai visitatori: guardami, toccami, sentimi, annusami e mangiami !
IERI, è l’arrivo della vita, simboleggia con i suoi toni vivaci e freddi la gioia
della nascita ed il rinnovamento naturale. Le stimolazioni sensoriali aiutano l’introspezione, l’analisi ed il ripiegamento
interiore e danno il senso, come il violino che compare sullo sfondo, dell’energia, acuta e vitale che accompagna l’allegria e la serenità della giovinezza.
OGGI, l’opera, eseguita con i toni caldi del giallo, i verdi e diverse tonalità di rosso è dedicata all’uomo adulto nella sua maturità fisica, psicologica e
spirituale. Su questo carosello di tinte, simbolo della massima espressione antropologica ed esistenziale, si scorge un flauto, un antico strumento che, con la
tipica estensione musicale, esuberante e gentile, esprime il vigore che accompagna questo tratto della vita.
DOMANI, colori caldi ed autunnali che infondono compimento e passione distinguono l’opera, dedicata all’ultimo tratto della vita biologica umana.
Tra i colori compare anche il giallo, il colore della luce, della speranza e della saggezza ad accompagnare con positività l’epilogo della nostra vicenda
umana.
Le varietà cromatiche fanno da corolla ad un ottone, strumento che, con la sua voce calda e sensuale ammonisce sull’immutabilità della vita. IERI, è l’arrivo della vita, simboleggia con i suoi toni vivaci e freddi la gioia della nascita ed il rinnovamento naturale. Le stimolazioni sensoriali aiutano l’introspezione, l’analisi ed il ripiegamento interiore e danno il senso, come il violino che compare sullo sfondo, dell’energia, acuta e vitale che accompagna l’allegria e la serenità della giovinezza.
LA METAFORA DEL CREATO
polittico olfattivo
Nel ciclo pittorico che proponiamo, LA METAFORA DEL CREATO, nascita, evoluzione, esuberanza, maturità e sapienza descriviamo non un fenomeno in particolare, ma i processi di trasformazione ed evoluzione universale che appartengono sia alla vita dell’uomo quanto all’universo che lo circonda: la Nascita, l’Evoluzione, l’Esuberanza, la Maturità, la Sapienza. Queste “metafore”, usate per descrivere il ritmo della vita, raccontano la gioia della nascita, lo sviluppo fisico ed intellettuale, la solarità dell’essere, la fortezza della maturità, la saggezza del crepuscolo
della vita. Si tratta delle trasformazioni universali che troviamo in ogni ambito ed in ogni ciclo vitale. Una esperienza multidisciplinare ed interdisciplinare, sintesi di arte, design, grafica, scienza, tecnologia e creatività, un racconto ed un’immersione globale che vi proponiamo attraverso il linguaggio totalizzante dei sensi.
NASCITA, opera definita da forme tondeggianti e corrugate nei colori blù, azzurro, i colori della spiritualità, della sensibilità, della creatività e della trascendenza, accompagnati da tinte scure e opache simbolo della notte e del mistero.
Le scelte cromatiche esprimono insieme la gioia della nascita ed il contrasto tra le tonalità delle tenebre e l’emergere di una nuova vita.
I colori si aprono portando lo sguardo sulle mani di una madre che dolcemente trattiene quella di un bimbo che solo pochi istanti prima teneva in
grembo. Un inno alla vita ed ai valori sublimi della maternità.
EVOLUZIONE, diverse tonalità di verde danno vita alle forme verticali
ed allungate che distinguono quest’opera. I colori rappresentano l’equilibrio, la crescita, l’affermarsi della vita e l’insieme delle essenziali tensioni positive che plasmano il carattere: coscienza, costanza, tenacia ed autoaffermazione.
Le geometrie si schiudono sulle mani di una giovane ragazza disposte su un libro, l’indispensabile strumento che ci avvia alla comprensione del mondo e
ci rende difficilmente manipolabili.
ESUBERANZA, forme acute, vitali e vivaci nei colori rosso, viola e fucsia plasmano il perimetro di quest’opera che trasmette la solarità dell’essere nella parte più romantica e felice della vita, l’innamoramento: due mani si stringono desiderando la felicità dell’altro. I colori esprimono la spontaneità, l’entusiasmo e la volontà di questo gesto, l’amore, la passione e la seduzione, ma anche la forza e l’energia dello stringersi l’uno accanto all’altro. Il rosso è intersecato da qualche macchia di viola e di fucsia per descrivere il fascino e la magia di questo gesto, due segni opposti si incontrano formando
un nuovo equilibrio dove la realtà è migliore dei sogni.
MATURITÀ, il momento in cui raggiungiamo l’apogeo della vita, il vigore e la fortezza, l’istante in cui riusciamo ad afferrare una serie di obiettivi esistenziali, il culmine della parabola che prelude al declino.
E’ il tempo dell’equilibrio, della pienezza a della consapevolezza.
Ritmi della vita interpretati nell’opera da colori caldi e da forme solide e robuste.
Forme che si aprono rivelando l’abilità di uno scultore, nata da indubbie doti di estro, fantasia e creatività, ma sinonimo della puntuale sensibilità generata dall’esperienza e dalle conoscenze acquisite nei lunghi anni d’esperienza.
SAPIENZA, forme circolari ed anulari nei colori bianco e oro esprimono nell’opera la dolcezza del crepuscolo, l’attimo in cui il sole, scomparendo
all’orizzonte, riesce ancora a regalarci gli ultimi sprazzi di luce vivida ed intensa.
Come l’aurora cancella dolcemente le stelle dal cielo, il crepuscolo le fa nuovamente distinguere e brillare.
Un eterno divenire, la metafora del ciclo vitale degli esseri viventi. Il cerchio della vita si apre ed al centro compare la mano di un anziano che
delicatamente trattiene quella di un neonato, sembra affidargli il testimone dell’intera esistenza, un dono gratuito che non chiede nulla per sé.
Un tenero gesto delle mani, una sinapsi che sembra accompagnare il fiorire
di una nuova vita.
GENIUS LOCI
polittico olfattivo
Il ciclo pittorico, composto da cinque opere, GENIUS LOCI, brullo, mite fertile, fecondo, maturo, è dedicato a cinque spazi emblematici della città di Treviso visitati metaforicamente in cinque momenti diversi dell’anno, momenti che rappresentano le diverse stagioni della vita.
Luoghi che, a quanti li hanno conosciuti e vissuti, hanno trasmesso vive sensazioni emotive, non solo per la loro fisicità, ma perché hanno sempre rappresentato il cardine stesso sia della vita corporea quanto dell’intima trepidazione psicologica e sociale.
Un luogo, una via, una piazza o semplicemente uno scorcio, provocano sempre un impatto sia con i nostri cinque sensi quanto con le nostre forze interiori, Freud direbbe con le nostre emozioni. Spazi pubblici e privati sia come luogo delle funzioni contenitrici ed organizzatrici della vita, quanto legati al fascio di sentimenti ed emozioni che animano la nostra esistenza.
Percepiamo nettamente che i luoghi e gli edifici che ci circondano sono forme, colori, odori, sapori, luci ed ombre, ma rivelano anche quantità discrete di stimoli vitali, eventi vissuti, ricordi felici o tragici,
impalpabili sedimentazioni storiche e culturali o semplicemente delle percezioni interiori elaborate dal nostro cervello e trasformate in magiche emozioni.
In tutto questo già i “Romani”, due millenni fa, individuavano nel “Genius Loci” un’entità naturale e soprannaturale, legata ad un determinato carattere del luogo, non necessariamente fisico, ma l’insieme dei valori e delle caratteristiche intime, socio culturali, delle abitudini e di linguaggio, unitarie
e riconoscibili, in grado di intervenire nella vita dell’uomo.
BRULLO, siamo tra le cupole del Duomo di Treviso, uno degli scorci più belli della città, un magnifico colpo d’occhio che ogni trevigiano, viandante o
turista, porta nel cuore.
Ci troviamo all’inizio della stagione fredda, abbiamo assunto metaforicamente questo spazio temporale come il momento spirituale della nascita, l’inerte
oscurità improvvisamente lascia spazio alla luce, una genesi che scaturisce dal singolare viaggio dalle tenebre alla vita.
Il brullo inverno è la “pesah” ebraica, metamorfosi che annuncia l’aurora della vita, un passaggio non visto nella sua sfavorevole negatività, ma preludio
della stagione dei fiori.
MITE, è il clima della buona stagione che ritorna ed accompagna il rifiorire della natura e lo sbocciare di nuove vite.
E’ la condizione spirituale in cui idealmente abbiamo immerso questa prospettiva delle Canoniche della Cattedrale di Treviso, complesso tra i più
antichi della città che sorge accanto ad una importante area archeologica
paleocristiana.
La metafora presente in quest’opera, il risveglio e la nascita, è stata di proposito inserita in uno dei luoghi simbolo della città a suggellare l’importanza
del rapporto tra il bene culturale ed umano della storia ed il soffio vitale dell’essere.
FERTILE, le piazze e piazzette, i larghi e gli spiazzi, vasti, ampi, spaziosi ed estesi così come piccoli,
chiusi o stretti, sono sempre stati protagonisti della
vita: felice o tragica, nobile o plebea, triste o fortunata del popolo.
Nella realtà storica queste aree erano ambienti fisici dal grande significato sociale, in esse veniva vissuta gran parte della vita economica, sociale,
commerciale e religiosa, erano “luoghi dell’anima”, nei quali ogni protagonista si rifugiava e contemporaneamente trovava la propria identità, un micro-cosmo sinonimo della fertilità politica, economica, sociale e spirituale del luogo.
FECONDO, porta San Tomaso è un varco che si apre sulle storiche mura di Treviso in direzione nord-orientale ed è la Porta più imponente della città.
Oggi le mura cittadine non hanno più valore difensivo e la principale porta della città non vuole trasmettere chiusura e preclusione, ma l’indispensabile
senso di feconda apertura ai valori di solidarietà, giustizia, onestà, integrità, rispetto e fiducia.
Sintesi trasmessa anche dall’interpretazione cromatica, il giallo a simboleggiare la speranza, l’ottimismo e la determinazione ad una decisiva svolta,
verso un mondo più equo e sostenibile.
MATURO, i colori dell’autunno, rappresentano la maturità della vita e fanno da cornice ad un immagine che ritrae il rapporto di Treviso con i suoi elementi emblematici, portici e barbacani, fiumi e canali.
Passeggiando per il cento storico della città è facile incontrare angoli suggestivi ed emblematici come quello proposto.
E’ interessante scoprire quest’area urbana attraverso i suoi numerosi corsi d’acqua, elemento vitale di questa città che ne ha plasmato la planimetria
ed ancor oggi circonda di amenità e fascino gli storici palazzi che vi si specchiano.
L’ENERGIA DELL’UNIVERSO
polittico olfattivo
Il Polittico “L’ENERGIA DELL’UNIVERSO” vuole rappresentare il respiro dell’Universo, nella filosofia orientale i cinque elementi: Acqua, Legno, Fuoco, Terra e Metallo, indicano spiritualmente e fisicamente le metafore dell’intero ciclo vitale, di quel fenomeno ciclico ed universale che accompagna la vita dell’uomo e dell’intero creato nei suoi mutamenti e nella sua evoluzione.
Queste conoscenze hanno attraversato i millenni, e, mescolate a remote conoscenze tibetane e taoiste, giungono oggi alle nostre interpretazioni.
Sommandosi alle conoscenze occidentali, vogliono liberare il senso di gioia ed intimità, di benessere e felicità, di energia e salute, degli ambienti in cui vivere.
ACQUA, è la metafora dell’energia che, partendo dall’alto, con forza dirompente, raggiunge i punti più remoti ed oscuri, paragonabili agli anfratti dell’animo umano che nutrono e custodiscono lo scorrere ed il respiro vita.
FUOCO, è la massima espressione dell’energia vitale ed espansiva, della passione e del dinamismo, come un fulmine che squarcia il cielo, esprime la
forza, il calore, la gioia e l’intensità della vita.
LEGNO, rappresenta il risveglio e l’affacciarsi di un nuovo ciclo vitale, è la metafora dell’infanzia e della crescita e della continua metamorfosi della vita
che, dal gelido inverno, si apre al nuovo rifiorire della primavera.
TERRA, è l’elemento vitale che accoglie, nutre, sostiene e, con senso materno, offre tutto se stesso per plasmare e trasformare il seme in raccolto e
copiosi frutti, esprimendo altruismo, affidabilità e sincero equilibrio interiore.
METALLO, rappresenta la forza, la giustizia ed il potere, questa metafora, opportunamente presente ed equilibrata nel carattere umano, esprime resistenza, precisione, pensiero sistematico e protezione.
I LUOGHI DELL’ANIMA
polittico olfattivo
Il ciclo pittorico “I LUOGHI DELL’ANIMA”, Industrial, Minimal, Shabby Chic, Classico, Glamour vuole esprimere lo spazio domestico non solo come un luogo fisico costruito, uno spazio abitato dall’uomo, ma il cardine stesso della vita sia corporea quanto mentale e psicologica.
La casa quindi come luogo delle funzioni contenitrici ed organizzatrici della vita, ma contemporaneamente legata al fascio di sentimenti ed emozioni che animano la nostra esistenza. La salute, la qualità della vita, il benessere percepito, dipendono sia dai sani comportamenti quanto dall’assunzione di un equilibrato “stile di vita”.
Corretta alimentazione, attività fisica, gestione dello stress, etica del lavoro, pratiche sociali, sono indubbiamente fattori essenziali per vivere meglio e più a lungo. Tuttavia il miglioramento della salute psico-fisica dipende molto anche dalle scelte personali che ognuno di noi pratica nel scegliere i tratti distintivi dell’ambiente domestico in cui vivere, sensibilità che trasforma la casa in un luogo dove ogni persona sa di poter trovare un ambiente ospitale ed
una accoglienza che mai lo farà sentire un estraneo, un luogo dove poter ritrovare quei valori, intimamente legati all’animo umano di serenità e sicurezza, dove muoversi a proprio agio accanto al calore diffuso dalle cose più care.
Spunti culturali ed artistici legati a diversi “stili di vita”, un insieme di colori, materiali, luci, coordinati tessili, profumi e, naturalmente, distinti tocchi architettonici.
INDUSTRIAL, materiali grezzi ed inaspettati, spazi ampi ed aperti, spesso divisi in isole, recuperati dai vecchi e dismessi insediamenti industriali e riconvertiti in spazi abitativi con una tavolozza di grigi, colori neutri e rustici, travi e strutture tecniche a vista, mattoni e cemento.
MINIMAL, volumi geometrici ed elementari, sequenze seriali, spazi organizzati con strutture aperte, rigorosamente verticali ed orizzontali ed affidati ad
una precisa realizzazione industriale in un corretto rapporto forma-funzione.
I materiali come laminati, vetro e plexiglass, metalli e travi da costruzione sono avvolti da colori tono su tono o ridotti al bianco e grigio ed illuminati da lame di luce diffusa o fluorescente.
SHABBY CHIC, ambienti e decorazioni legati alle tipiche case di campagna con aspetto vissuto, tipicamente inglese o provenzale. Gli spazi, che si accompagnano a realizzazioni manuali, artigianali ed artistiche, sono realizzati con un tocco elegante e romantico.
I colori polverosi, naturali e pastello, consumati e decapè, si abbinano a tessuti naturali, bianchi ed ecrù come lino e cotone, uniti a pizzi o vecchi merletti.
CLASSICO, è l’interpretazione, in chiave contemporanea, degli stili storici é la comprensione dello spirito del tempo. Passato e presente si incontrano e
si fondono armoniosamente unendo a raffinatezza e grandiosità la praticità della vita contemporanea.
I tessuti, i colori ed i legni sono caldi e preziosi ed esprimono gloria passata e memorie familiari.
GLAMOUR, è l’espressione dell’eleganza, dell’ironia, della stravaganza e del lusso, a volte raffinato e sussurrato, altre volte esasperatamente bizzarro, ma che racchiude sempre il gusto per le emozioni. Utilizza spesso bianchi, avorio ed ecrù uniti a superfici lucide, metallizzate e brillanti, per esaltare i rapporti cromatici di alcuni oggetti emblematici, fashion e chic. E’ il piacere della decorazione unito alla voglia d’inventare.
Neolapis, il Design e l’Arte. Il pensiero di Lucio Dotto
Lucio Dotto è nato in Italia, dove attualmente
vive, la sua firma: NEOLAPIS.
Dopo la laurea in architettura, conseguita a Venezia con il massimo dei voti e la lode, si dedica alla professione di designer (ADI member n.210 ndr) diventando pioniere e guida della disciplina che ha affermato il “made in Italy” nel mondo e che ha contribuito a crescere ed affermare.
La sua vita professionale è stata intensa, con vaste ed importanti referenze internazionali, numerose le sue collaborazioni con grandi, piccole e medie imprese italiane e straniere per gli aspetti di marketing, disegno, ingegnerizzazione dei prodotti e sviluppo commerciale.
Oggi Neolapis è un laboratorio di idee, un luogo di formazione del pensiero progettuale, uno stimolante spazio multidisciplinare.
Neolapis è l’espressione di Lucio Dotto, la sua impronta, la sua personalità, ma il risultato finale di un progetto è frutto del costante e metodico apporto di ogni collaboratore. Nel 2019 ha creato PICTA OLENS, proponendo una serie di opere artistiche, olistico-terapiche, per stimolare l’intero sistema sensoriale in persone con patologie degenerative neuronali, con particolare riferimento alla sindrome di Alzheimer.
Sono stati ideati, con moderne tecnologie, dei quadri in grado di stimolare, pazienti e normodotati, attraverso la vista, l’olfatto, il tatto, l’udito ed il gusto, un’arte che coinvolge lo spettatore sino a renderlo parte stessa dell’opera.
a cura di Silvia Lorenzetto