Clessidra Holding e Castello sgr si starebbero contendendo l’ingresso in Value Italy sgr, la società indipendente di gestione guidata da Marco Canale con sede a Firenze, nata nel 2001 con focus sul private equity e oggi specializzata nella gestione di fondi UTP corporate. Lo ha scritto nei giorni scorsi MF-Milano Finanza.
La società, contattata da BeBeez, per il momento preferisce non commentare, ma è noto che, da un lato, Castello sgr è pronta ad accelerare la diversificazione delle sue attività dopo l’ingresso nel capitale da parte di Anima sgr (si veda altro articolo di BeBeez) e che dall’altro Clessidra Holdin sta crescendo in maniera veloce nel settore sia attraverso il fondo Clessidra Private Debt gestito da Clessidra Capital Credit sgr (si veda altro articolo di BeBeez) sia attraverso Clessidra Factoring (si veda altro articolo di BeBeez).
Value Italy sgr è dal marzo 2017 il nuovo nome di MPVenture sgr (si veda altro articolo di BeBeez), la ex società di gestione dei fondi di private equity di Montepaschi, guidata appunto da Canale, che ne ha anche guidato il management buyout a fine 2013, supportato dal fondo Coller, che contestualmente aveva siglato anche un accordo con MPS per la cessione delle quote di fondi di private equity sottoscritte dalla banca e dei relativi impegni, con eccezione di quelle in Fondo Italiano d’Investimento, allora ancora gestito dall’omonima sgr. Coller è un operatore internazionale di mercato secondario, specializzato nell’acquisto sia di portafogli di aziende di fondi sia di blocchi di quote di fondi da investitori istituzionali. A oggi, rispetto all’avvio, il patrimonio totale dei fondi di private equity gestiti da Value Italy è cresciuto fino a circa 400 milioni di euro.
Quanto alla scelta di puntare sugli investimenti in UTP corporate, risale al 2019 e nel corso del 2020 l’sgr ha istituto la famiglia di fondi ad apporto Value Italy Credit, la cui operatività è cominciata nel febbraio del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). I primi crediti, allora, erano stati ceduti da 18 banche di piccole e medie dimensioni e da altri 4 intermediari, che in cambio avevano sottoscritto quote dei fondi. L’obiettivo dichiarato di Value Italy era di raggiungere un target di raccolta 215 milioni. A oggi si sarebbe arrivati attorno ai 200 milioni, corrispondenti a un gross book value dei crediti di oltre 500 milioni.