Nuova tegola per Eurovita, la compagnia assicurativa del fondo di private equity Cinven , che è sotto amministrazione straordinaria dallo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo quanto riportato da Reuters, la Procura di Milano avrebbe aperto un’inchiesta sulla crisi della società assicurativa che ha portato il congelamento dei riscatti delle polizze per 400 mila clienti, anche se nel fascicolo non ci sarebbero ipotesi di reato o indagati. Eurovita non ha risposto alla richiesta di un commento sulla vicenda da parte di BeBeez.
L’indagine della Procura arriva in un momento delicato per la controllata di Cinven, alle prese con il processo di ristrutturazione dopo l’intervento in extremis dello scorso marzo che ne aveva prorogato la gestione provvisoria scongiurando il pericolo della liquidazione coatta e con l’IVASS che aveva prorogato il congelamento dei riscatti delle polizze sino al 30 giugno.
Mancano quindi solo pochi giorni all’ora x, sebbene esista la possibilità che il termine venga prorogato a fine settembre. Intanto a negli ultimi giorni è trapelato un certo ottimismo sulla possibilità di trovare un accordo prima della scadenza. Interpellati lo scorso 19 giugno al termine delle Considerazioni del Presidente in occasione della presentazione della Relazione sull’attività svolta dall’IVASS nel 2022, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, lo stesso che ha posto la società sotto commissariamento, ha parlato di una soluzione in arrivo “tra poche ore” mentre sia il commissario Alessandro Santoliquido ci è andato un po’ più cauto, affermando che, in sintesi, se da una parte si auspica un accordo a breve dall’altra c’è ancora qualche nodo da sciogliere (si veda Radiocor).
Della vicenda il presidente dell’IVASS Luigi Federico Signorini ha parlato ampiamente nelle sue Considerazioni: “Un caso a parte è stato quello di Eurovita, una compagnia di medie dimensioni caratterizzata da specifiche debolezze (inadeguata gestione dei rischi, limitata dotazione di capitale, disimpegno degli azionisti) emerse in seguito all’azione di vigilanza cartolare e ispettiva, debolezze che nelle mutate condizioni di mercato ne hanno determinato la crisi. Nel luglio del 2022, in seguito a un accesso ispettivo che ha tra l’altro fatto rilevare la sovrastima dei fondi propri e la determinazione non corretta del requisito di solvibilità, abbiamo richiesto un radicale cambio della governance, nonché un rafforzamento patrimoniale, da realizzare attraverso l’immissione di mezzi propri, a cui l’azionista non ha dato tempestivo seguito; né si è concretizzata la ricerca di un compratore. In assenza di concrete iniziative di risanamento, e in considerazione delle gravi violazioni delle disposizioni che regolano l’attività delle imprese di assicurazione e dell’urgenza di prevenire un ulteriore deterioramento della situazione aziendale, il 31 gennaio di quest’anno abbiamo nominato un commissario per la gestione provvisoria. Il 6 febbraio, rilevando un rapido incremento dei riscatti, abbiamo adottato un provvedimento di sospensione degli stessi per salvaguardare la stabilità dell’impresa e tutelare nella sostanza le ragioni di tutti gli assicurati. Su nostra proposta, il 29 marzo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha disposto l’amministrazione straordinaria della compagnia; abbiamo contestualmente prorogato fino al 30 giugno la sospensione dei riscatti, per consentire l’ordinata gestione della fase commissariale e accompagnare la ricerca di una soluzione di mercato. Si sta delineando, come è noto, una via d’uscita di mercato che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni (si veda altro articolo di BeBeez, ndr). Come supervisori abbiamo fornito, in stretto raccordo con le autorità di Governo, il nostro contributo tecnico per la definizione di una soluzione sostenibile, robusta, equilibrata, compatibile con il quadro normativo di riferimento. Le negoziazioni sono in corso; auspico che possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile un accordo che consenta di salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, di mostrare determinazione nell’affrontare una situazione del tutto nuova e inattesa e di dare un segnale forte di solidità e capacità di reazione, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso e della fiducia che i cittadini vi ripongono”.
Del coinvolgimento di altre assicurazioni e banche come soluzione di sistema alla crisi Eurovita si era parlato ancora in primavera, ma più nella forma di un aumento di capitale e con gli attori in campo non del tutto convinti per via della rischiosità dell’operazione Ora, invece, l’idea sarebbe quella di un break-up della società che verrebbe poi spartita tra i grandi delle assicurazioni come Intesa Vita, Assicurazioni Generali, Poste Italiane, Unipol e Allianz, co
Proprio a causa dell’entità dell’operazione e del numero dei soggetti coinvolti sono emersi però dubbi sulla riuscita di un accordo integrale entro fine giugno. Per questo, l’IVASS, il ministero, Santoliquido e le società coinvolte starebbero pensando di trovare un’intesa di massima così da poter scongelare il blocco delle polizze e permettere ai clienti di Eurovita di liquidare i propri investimenti dopo diversi mesi. La clientela, comunque, non dovrebbe vedere una riduzione del valore del capitale investito.
In tutto questo va capito quale potrebbe essere il ruolo giocato da Cinven che, dopo aver versato 100 milioni di euro in conto capitale lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez), non ha ancora fatto sapere le proprie intenzioni sul proprio investimento, che però ormai da mesi è stato oggetto di completo write-off sui libri del fondo, che negli anni ha costruito il gruppo.
Ricordiamo che il primo mattone era stata proprio l’acquisizione di Eurovita Assicurazioni nell’aprile 2017, che era stata allora valutata si dice attorno ai 140 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Dopodiché erano state integrate Ergo Previdenza, Old Mutual Wealth Italy (ex Skandia) (si veda altro articolo di BeBeez), a cui a fine 2019 si era aggiunta anche Pramerica Life spa, compagnia assicurativa italiana specializzata nel ramo vita (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto ricostruito da La Verità, a bilancio di Flavia HoldCo, la holding a capo della catena di controllo del gruppo la partecipazione era inizialmente valutata 305 milioni di euro, mentre i 100 milioni di euro di inizione di capitale era il risultato della trasformazione a capitale di un prestito originariamente di 120 milioni.