Ansaldo Energia, la più grande azienda in Italia e una tra le principali del mondo per fornitura, installazione e service di impianti e componenti per la generazione di energia, controllata da CDP Equity (88,3%), ha annunciato il riacquisto per cassa di obbligazioni per un valore nominale complessivo di 163,2 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
L’offerta, che prevedeva un ammontare complessivo di obbligazioni fino a 220 milioni di euro, era stata lanciata lo scorso 21 giugno (si veda qui il comunicato stampa di allora) e fa riferimento al prestito obbligazionario da 350 milioni di euro in scadenza al 31 maggio 2024. L’ammontare nominale di obbligazioni in circolazione, a seguito della data di regolamento prevista per oggi (7 luglio), sarà pari a 186,8 milioni con il rateo di interessi dello 0,278%.
Nell’offerta Chiomenti ha agito al fianco di Ansaldo Energia, mentre Allen & Overy ha assistito gli istituti finanziari dealer managers BNP Paribas, Intesa Sanpaolo e UniCredit.
L’offerta si inserisce nel contesto della più ampia manovra finanziaria funzionale all’esecuzione del nuovo piano industriale 2022-2027, deliberato dal consiglio di amministrazione di Ansaldo a fine marzo scorso, che comprendeva tra l’altro anche il rafforzamento patrimoniale attraverso un aumento di capitale approvato dall’assemblea degli azionisti lo scorso giugno (si veda qui il comunicato stampa di allora).
L’aumento di capitale ha avuto in oggetto un importo massimo complessivo pari a circa 580 milioni di euro, in forma scindibile, mediante “l’emissione di 1,81 miliardi di azioni ordinarie prive del valore nominale aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, a un prezzo di emissione per azione di 0,31906 euro, da offrire in opzione ai soci entro il 30 aprile 2024, e di annullamento di 11.250 azioni proprie senza riduzione corrispondente del capitale sociale”.
Quest’ultimo aumento di capitale segue quello da 450 milioni di euro avvenuto meno di tre anni fa, assieme al rifinanziamento del debito (si veda altro articolo di BeBeez). A quell’operazione i cinesi di Shangai Electric non avevano aderito e avevano così ridotto la loro quota dal precedente 40% all’attuale 12% circa. E ora non è chiaro che cosa faranno (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che lo scorso maggio il cda dell’azienda aveva inoltre preso atto della sottoscrizione, con gli istituti bancari finanziatori, degli accordi di estensione al 2027 dei finanziamenti a medio-lungo termine e della sottoscrizione della nuova linea di credito assistita dalla garanzia Sace Supportitalia. L’ammontare complessivo di linee per cassa a disposizione della società rimane pari a 450 milioni di euro complessivi.
Qualche settimana fa Ansaldo, che dall’aprile scorso è guidato da FabrizioFabbri (cooptato dal cda in sostituzione dell’uscente Giuseppe Marino), aveva approvato anche i conti 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), con un risultato netto negativo per 559 milioni di euro (-583,3 milioni rispetto all’anno precedente), anche a seguito di una revisione al ribasso per 390 milioni di euro del valore degli asset intangibili detenuti (impairment loss su costi di sviluppo tecnologia GT36 e avviamento) già registrata in sede di risultati semestrali 2022.
I risultati hanno risentito “delle dinamiche di andamento dei prezzi delle materie prime e dei costi di produzione in generale, con conseguente, significativa revisione al ribasso della marginalità dei progetti new units già in portafoglio, fattori che si vanno ad aggiungere alle incertezze sul mercato di riferimento di Ansaldo, legate al conflitto russo-ucraino”.
Nel corso dell’anno sono stati raccolti nuovi ordini per 898,4 milioni, che hanno consentito di raggiungere i 4,1 miliardi di euro di portafoglio ordini complessivi; i ricavi si sono attestati a 1,23 miliardi, in calo di 253,9 milioni rispetto all’anno precedente”.
L’ebitda “è risultato negativo per 46,1 milioni (-206,5 milioni rispetto all’anno precedente); l’indebitamento netto, infine, è stato «pari a 1,04 miliardi, in aumento di 193,3 milioni rispetto all’anno precedente”.