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A sud di Firenze, alle porte della città, Bagno a Ripoli, una campagna dolce con ville storiche oggi area particolarmente vivace perché divenuta distretto della moda. Qui vale un viaggio una sosta a Villa La Massa, oggi albergo diffuso in un parco i cui confini sono disegnati dalle anse dell’Arno che scorre carico di storia, una sorta di museo vivente, per un’esperienza immersiva nello stile toscano del vivere la collina che dal Rinascimento ha accompagnato i secoli fino al Novecento. Un’oasi di pace dove la tradizione della campagna toscana, una dimensione culturale, parte del patrimonio storico e anche risorsa economica nei secoli passati, si rinnova con un’offerta adatta alle esigenze del turismo contemporaneo e internazionale che a Firenze è prioritario: protagonisti sono gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito e dalla clientela italiana che vive questi spazi più che come una residenza per eventi culturali, manifestazioni e celebrazioni professionali e private. Tutto sposa lo stile della vita agreste nella dimensione nobile della villeggiatura d’antan a cominciare dal recupero e della ristrutturazione del complesso fino all’offerta della ristorazione de Il Verrocchio.
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Il complesso originario, costruito nel XIII secolo come residenza di campagna di una nobile famiglia fiorentina rimase proprietà di illustri aristocratici fino al 1948, quando fu trasformato in un hotel, fin quando, nel 1998, è entrato a far parte del Gruppo Villa d’Este Hotels nel 1998.Le origini risalgono appunto al XIII secolo, secondo lo storico fiorentino Guido Carocci. Nel 1525 Santo Landini, famoso editore appartenente ad una famiglia aristocratica fiorentina ne fece la sua residenza di campagna, che rimase della famiglia fino al 1788 quando venne venduta al Cardinale Giovanni Rinuccini. Alla sua morte passò al nipote Alessandro che tra il 1805 e il 1810 fece varie migliorie secondo il gusto del tempo come le quattro torri, l’ampliamento dello scalone nel corpo centrale, la Villa Nobile (dove oggi ci sono 21 camere) e intervenne anche sulla Cappella (tuttora consacrata). I Rinuccini vissero nella Villa fino al 1826 quando
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la cedettero a Lady Catherine Hombert Ruffié Planche. Gli affreschi che sono stati recentemente scoperti al piano terra e al secondo piano della Villa sono probabilmente dovuti a questa amante dell’arte: il colore blu pastello usato da Guinet, commerciante parigino di colori, era molto in voga nel 1828. Nel 1856 la Contessa Bierliska, figlia del Gran Maresciallo Conte Conusza Brobinskym, acquistò la proprietà. Con i Demidoff e i Boutourline, la famiglia Brobinskym apparteneva all’aristocrazia russa che si insediò a Firenze alla fine del XVIII secolo. L’avventura di Villa La Massa continuò passando di proprietà a John Goldsmith e, infine, alla famiglia Sears che nel 1953 la trasformò in hotel de charme dove soggiornarono tra gli altri Gregory Peck, Wiston Churchill, Barbara Hutton, Elisabeth Taylor e Richard Burton. Nel 1992 David Bowie e Iman hanno affittato l’intera Villa per le nozze.
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Cominciando la nostra passeggiata dal parco, sono da segnale in particolare il Giardino Iris, omaggio al fiore simbolo della città che l’ha resa nota a livello internazionale come ‘città del profumo’ e il Giardino Arno, oltre l’orto.
Oltre la Villa Nobile in stile toscano rinascimentale dove dominano gli arancio mattone e i verdi, con i pavimenti in cotto antico, e i colori del giallo e dei rossi simbolo di potere e ricchezza nel Rinascimento; nel parco si trova il Villino, risalente all’inizio del XX secolo; il Mulino, sempre in stile rinascimentale; la Casa Colonica, un piccolo casale risalente alla metà dell’Ottocento, completamente ristrutturato in stile toscano più contemporaneo con una deliziosa corte interna attrezzata per poter vivere la ‘casa’ come un tempo. Infine la Limonaia, completamente ristrutturata nel 2019, offre uno stile contemporaneo ma sempre in sintonia con l’ambiente. Tutti i quadri e i decori, come gli oggetti in ferro battuto, sono stati realizzati da artigiani locali.
a cura di Mila Fiorentini