Seconda acquisizione in soli due mesi per newcleo, la scaleup italo-britannica che sviluppa innovativi reattori nucleari di IV generazione utilizzando le scorie nucleari come combustibile, che stavolta ha rilevato per 68,9 milioni di euro la totalità delle azioni della transalpina Pompes Rütschi sas e dell’elvetica Rütschi Fluid ag (insieme denominate Rütschi Group). A vendere le quote è stato il gruppo Aturia (Wpil Limited), mentre la conclusione della transazione è prevista nell’ultimo trimestre 2023 (si veda qui il comunicato stampa).
In precedenza, lo scorso giugno, la società aveva acquistop il 100% del Gruppo SRS-Fucina (composto da SRS Servizi Ricerche e Sviluppo srl e da Fucina Italia srl), leader mondiale nella progettazione e costruzione di sistemi nucleari che utilizzano la tecnologia del piombo liquido (si veda altro articolo di BeBeez).
Newcleo è stata assistita nell’operazione da Baker McKenzie e EY, mentre il gruppo Aturia è stato affiancato da Ubs, BonelliErede e Kpmg.
Fondato nel 1946 a Brugg (Svizzera), e con ricavi di 22,3 milioni di euro nell’esercizio 2022-2023, Rutschi Group è un produttore di pompe ingegnerizzate per applicazioni nucleari, specializzato in ricambi per le pompe già installate nelle centrali esistenti e nella progettazione di altre nuove, progettate appositamente per centrali nucleari, centri di ricerca e applicazioni navali.
Pompes Rütschi e Rütschi Fluid hanno sede rispettivamente in Francia e in Svizzera e servono un’ampia base di clienti con le loro pompe di tipo nucleare e i relativi servizi di personalizzazione. Attualmente, il gruppo Rütschi ha circa 4.000 pompe in funzione in 150 reattori nucleari, per lo più in Europa, essendo inoltre attivamente coinvolto in progetti speciali e altamente personalizzati in Asia e sud-america. I due stabilimenti produttivi del gruppo, a Mulhouse (Francia) e a Möhlin (Svizzera), offrono una superficie coperta totale di 5.000 m² con la possibilità di espandersi ulteriormente, soprattutto nello stabilimento di Mulhouse.
Patrice Woelffel, ceo di Rütschi Group, ha commentato: “Il gruppo Rütschi è un’azienda consolidata e ben conosciuta nel campo delle pompe nucleari di alta qualità, con una posizione di leadership soprattutto nelle pompe con motore in scatola. Lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR) è una tendenza chiave nel settore nucleare e l’ingresso in newcleo sarà un’importante fonte di crescita e di ulteriore sviluppo tecnologico per il nostro team”.
Marino Pugliese, amministratore delegato del gruppo Aturia, ha aggiunto: “Da quando ha acquisito Rütschi nel 2006, Aturia l’ha indirizzata verso il settore nucleare, creando un’entità in Europa appositamente dedicata alle pompe nucleari (pompe per il raffreddamento dei reattori per i piccoli reattori e pompe ausiliarie per i grandi reattori). Con la recente inclusione dell’energia nucleare nella tassonomia green dell’UE, Rütschi avrà ora una grande opportunità di cavalcare l’onda degli investimenti nelle nuove tecnologie. In questo contesto, Rütschi ha trovato in newcleo l’azionista ideale in grado di sviluppare forti sinergie e di dare un ulteriore significativo impulso alle attività.”
Stefano Buono, presidente e ceo di newcleo, ha concluso: “Sono lieto di dare il benvenuto in newcleo al team di Rütschi Group. L’aggiunta di altri 70 colleghi con eccellenti competenze nell’ingegneria nucleare e nella gestione dei progetti, di impianti di produzione in aree geografiche chiave come Francia e Svizzera e di una base di clienti di alta qualità rappresenta un ulteriore passo importante nella strategia di industrializzazione di newcleo. Come nel caso delle nostre ultime acquisizioni di SRS e Fucina in Italia, puntiamo a investire ulteriormente nel Rütschi Group, per espandere le sue attuali capacità e attività”.
La Francia è del resto da tempo un mercato chiave per newcleo. Qui la società ha avviato un maxi-piano di investimenti da 3 miliardi di euro entro il 2030 e mira a sviluppare un reattore dimostrativo e di irraggiamento LFR (lead fast reactor) da 30 MWe, con refrigerante al piombo. Per questo progetto, lo scorso giugno newcleo ha tra l’altro ottenuto una sovvenzione (si veda qui il comunicato stampa) nell’ambito di “France 2030”, il piano di investimenti pubblici che dovrebbe garantire al paese un posto in prima fila nella transizione (verde e digitale).
newcleo, da qui ai prossimi 7-8 anni, intende sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare in fase di studio in Italia e una fabbrica di combustibile nucleare composto da ossidi misti di plutonio e uranio (mixed plutonium-uranium oxides o mox). Quest’ultima è stata ideata dopo la guerra in Ucraina vista la richiesta di combustibile radioattivo che non sia l’uranio proveniente dalla Russia, uno dei maggiori produttori al mondo. Per fare tutto questo, ha spiegato a BeBeez Magazine dello scorso 15 aprile, Elisabeth Rizzotti, chief operating officer e co-founder di newcleo, la società avrà bisogno di capitali “nel range di 3-4 miliardi di euro”.
Non a caso la scaleup è attualmente in raccolta per il suo prossimo maxi-round da un miliardo di euro annunciato lo scorso marzo (si veda qui altro articolo di BeBeez). Visti gli obiettivi, si tratta solo del primo di una serie di ulteriori grandi round di finanziamento. Rizzotti, infatti, ha spiegato a BeBeez che, per raggiungere i suoi obiettivi, la società non prevede l’accesso dei mercati del debito mentre apre a nuovi round, da un lato, e, dall’altro, “alla generazione di ricavi derivanti dal modello di business, e quindi dalla vendita della licenza d’uso in esclusiva ad altri paesi”. La quotazione, invece, “al momento non è all’ordine del giorno”, aveva dichiarato.
Tornando al round di raccolta, dopo una prima fase pensata per gli investitori storici che hanno partecipato ai primi due aumenti di capitale, si aprirà la finestra dedicata agli istituzionali, e quindi a nuovi azionisti che entreranno nel capitale aiutando la società a raggiungere il target. Sinora il mercato ha assicurato alla scale up oltre 400 milioni di euro, con l’ultimo round che risale al giugno 2022, quando sono stati raccolti 300 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), provenienti per i due terzi dagli investitori del precedente round da 118 milioni di dollari chiuso nel settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Al round del 2021 avevano partecipato la rete italiana di business angel Club degli Investitori (con 2,3 milioni di euro); LIFTT, veicolo di investimento in startup nato dall’alleanza pubblico-privata tra Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo, attraverso la Fondazione Links (LIFTT è presieduta da Buono); ed Exor Seeds, il braccio di venture capital di Exor, holding quotata della famiglia Agnelli.
Nel capitale di newcleo compaiono ora anche la famiglia Drago (De Agostini), il banchiere Claudio Costamagna, l’ex ceo di UBI, Victor Massiah, e Azimut. A loro si sono uniti poi diversi fondi di venture capital internazionali e altri protagonisti della finanza italiana come la famiglia Rovati, Davide e Vittorio Malacalza, la Novacapital di Paolo Merloni e la dinastia svedese Lundin. Tra i finanziatori c’è anche MITO Technology con il fondo Progress Tech Transfer, che ha investito 3 milioni.
Nella sua seconda e più recente assemblea degli azionisti (si veda altro articolo di BeBeez), tenutasi lo scorso venerdì 9 giugno a Londra, sono stati riconfermati come amministratori della società i membri del precedente cda, mentre è stata nominata come amministratore Corine Raoux-Fontanet, in sostituzione di Kathryn Kerle. Compongono il consiglio ora in carica, oltre a Buono, anche Carlo Zuccaro, Andrea Ruben Osvaldo Levi, Raffaele Petrone, Adrienne Kelbie, Florence Parly.