Potrebbe slittare al 15 ottobre la presentazione dell’offerta vincolante da parte di KKR al Consiglio di amminsitrazione di TIM per la NetCo, cioè la società che deterrà il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa di telecomunicazioni attualmente posseduta da TIM. Il fondo Usa, infatti, ha chiesto di poter posticipare di 15 giorni la deadline che era stata fissata per il 30 settembre lo scorso giugno e TIM ha fatto sapere che prenderà in considerazione la richiesta in occasione della riunione del Cda il prossimo mercoledì 27 settembre (si veda qui il comunicato stampa). E, a meno di rivolgimenti inaspettati, è praticamente certo che la proroga verrà concessa.
Ricordiamo che KKR aveva conquistato appunto lo scorso giugno il diritto a trattare in esclusiva l’acquisto del controllo della NetCo di TIM, con il Cda del gruppo tlc che aveva dato mandato all’amministratore delegato Pietro Labriola di avviare, in esclusiva, una negoziazione migliorativa con il fondo Usa, finalizzata a “ottenere la presentazione nel più breve tempo possibile, compatibilmente con la complessità dell’operazione e comunque entro il 30 settembre, di un’offerta conclusiva e vincolante” (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel frattempo, nei prossimi giorni si terrà un cruciale incontro tra i rappresentanti del governo e quelli di Vivendi, il gruppo media, primo azionista di TIM al 23,75%, che da sempre frena sull’operazione, perché ritiene il prezzo offerto da KKR troppo basso: come noto per l’azionista francesce il valore di NetCo è di 31 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez), ben lontano dai 23 miliardi che ha messo sul tavolo KKR (si veda altro articolo di BeBeez). Il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, ha infatti inviato una lettera al Tesoro per chiedere un incontro prima della presentazione dell’offerta vincolante sulla rete da parte di KKR, incontro cheil governo ha accettato e che si pensa potrebbe già avvenire questa settimana.
Intanto ricordiamo che a fine agosto Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha dato il via libera all’ingresso del MEF nel capitale di NetCo, nell’ambito dell’operazione organizzata da KKR, mettendo sul piatto sino a 2,2 miliardi di euro, per una quota quota di NetCo compresa tra il 15 e il 20%, risorse saranno attinte dalla disponibilità del cosiddetto Patrimonio destinato, creato dal decreto legge n.34 del 2020 e pari oggi a 2,525 miliardi (si veda altro articolo d BeBeez).
Al termine dell’operazione KKR dovrebbe detenere circa il 65% del capital di NetCo, il MEF appunto il 15-20%, mentre la restante quota potrebbe essere distribuita tra CDP e F2i sgr. A questo proposito Giorgetti aveva detto: “Possibile un coinvolgimento di CDP, tenendo conto di vincoli Antitrust”, riferendosi al fatto che CDP è già azionista di maggioranza di Open Fiber.